È arrivata l’estate e con essa la voglia di scoprirsi e di godersi il sole. Benché i raggi solari siano utili per alcuni processi biologici, come la sintesi di vitamina D, indispensabile per le ossa, in alcuni casi possono rivelarsi dannosi. Ne è un esempio l’eritema solare, termine che fa riferimento a diverse possibili condizioni scatenate dal-
l’esposizione della pelle ai raggi UV.

Un’ustione superficiale della pelle

Il termine eritema deriva dal greco erýthēma, che significa “rossore”. Si tratta infatti di un’irritazione cutanea contraddistinta da un arrossamento che si sviluppa quando la pelle, non abbronzata, non viene protetta correttamente dai raggi solari. L’arrossamento, che può essere anche molto intenso, si innesca dopo un tempo variabile e dipende da diversi fattori, tra cui l’orario della giornata, la stagione, l’altitudine, la latitudine (quindi l’intensità dei raggi solari) e il tipo di pelle della persona (le pelli più chiare si arrossano più velocemente). Questa reazione è a tutti gli effetti una forma di ustione superficiale cutanea dovuta ai raggi solari e viene definita di grado uno. I gradi successivi comportano danni maggiori perché, coinvolgendo anche strati cutanei sottostanti, sono caratterizzati da bolle e lesioni anche peggiori.

Non solo arrossamento: gli altri danni di raggi UV

Oltre all’ustione di primo grado, il sole può causare (o con-causare) una serie di differenti patologie di natura autoimmunitaria o allergica. Sono infatti frequenti reazioni orticarioidi post-esposizione solare, ovvero condizioni nelle quali all’arrossamento si accompagna la comparsa di pomfi e prurito. Non va poi dimenticato, ovviamente, che i raggi solari comportano anche il cosiddetto foto-invecchiamento della pelle e aumentano il rischio di insorgenza di diversi tipi di tumori cutanei, motivo per cui sono sempre più diffuse le campagne di sensibilizzazione sulla protezione della pelle dai raggi UV.

L’importanza di una corretta esposizione solare

Per prevenire l’eritema, è importante seguire alcune regole di buonsenso per una corretta gestione della fotoesposizione. La prima, fondamentale, è che la pelle disabituata al sole per via dei mesi invernali non deve essere iper-esposta in maniera acuta e prolungata a raggi solari intensi. Questo significa che le prime esposizioni solari idealmente sarebbero raccomandabili in primavera, in orari precoci o tardivi della giornata e per una durata molto limitata, seguendo quella che sarebbe la naturale progressione stagionale dell’intensità dei raggi stessi. Nella realtà, invece, la vita lavorativa e gli impegni quotidiani portano molto spesso le persone a scoprire la pelle del corpo alla luce del sole per la prima volta direttamente in mesi come luglio e agosto e magari a latitudini anche tropicali, dove i raggi UV risultano più intensi e dannosi. Altri suggerimenti importanti per una corretta esposizione sono la limitazione inizialmente delle ore di esposizione al sole e il loro aumento graduale e l’esclusione delle fasce orarie centrali della giornata (indicativamente da prima di pranzo al pomeriggio inoltrato).

Creme solari: mai senza

Le protezioni attive, ovvero le creme solari, sono indispensabili. Si raccomanda sempre di utilizzare la massima fotoprotezione, indicata dal cosiddetto SPF (fattore di protezione solare), che dal valore di 30 in su inizia a garantire una copertura adeguata, e di attenersi alle regole di applicazione riportate su etichetta e foglietto illustrativo, ricordandosi di ripetere l’applicazione della crema a intervalli regolari. Altre protezioni da non dimenticare sono gli occhiali da sole, il cappello con la tesa e, soprattutto per i bambini, gli indumenti tecnici che riportano, proprio come accade per le creme, il relativo SPF.

Un aiuto in più dagli integratori

Esistono in commercio molti integratori caratterizzati dalla presenza di antiossidanti, sostanze che aiutano a proteggere la pelle anche dall’eritema: solitamente se ne raccomanda l’assunzione a partire da circa un mese prima della prevista esposizione solare per poi continuare per tutta l’estate. Non sostituiscono assolutamente le protezioni descritte, ma sono un loro complemento e vanno concordati con medici e farmacisti, anche in base a eventuali problematiche del singolo come allergie o intolleranze.

Dai gel lenitivi al cortisone a seconda della gravità

Poiché l’eritema solare si manifesta in modo differente in base al tipo di pelle e di reazione è importante rivolgersi al medico di medicina generale o al dermatologo per avere consigli e prescrizioni adeguate, che possono spaziare dall’uso di creme/gel lenitivi fino ai farmaci come cortisonici e antistaminici o addirittura a medicazioni specifiche nel caso di ustioni evidenti. 

A cura del dott. Giambattista Manna
Specialista in Dermatologia
Politerapica Seriate (BG)