È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di passare una notte insonne. Certo, se capita saltuariamente non è la fine del mondo. Tuttavia può diventare un serio problema per la nostra salute nel caso in cui non si tratti di un episodio isolato, ma di uno stato persistente, l’insonnia. «L’insonnia è una condizione di insoddisfazione relativa alla quantità e qualità del sonno, caratterizzata dalla difficoltà sia nell’iniziare il sonno sia nel mantenerlo» osserva il dottor Luca Giacherio, farmacista. «Diventa un problema clinico se questa situazione si ripete per tre o più notti a settimana nell’arco di più mesi, compromettendo anche le attività giornaliere. Un sonno di buona qualità è importante, infatti, non solo per riposare il corpo, ma anche per consolidare la nostra memoria, mantenere i livelli ormonali del ritmo sonno-veglia nella norma e un metabolismo attivo. Pertanto, un problema di insonnia cronica è associato molto spesso ad altre patologie croniche, anche non psichiatriche, come diabete o ridotta tolleranza al glucosio, ipertensione, obesità in adulti e bambini oltre che a deficit cognitivi, abuso di alcol, ansia o depressione. L’insonnia non va quindi sottovalutata. E, se non si tratta di un problema sporadico, è bene parlarne col proprio medico».

Ma quale può essere quindi il primo passo per risolvere eventuali disturbi del sonno, più o meno gravi?

La soluzione più efficace è anche la più semplice e riguarda il proprio stile di vita. Infatti, se si è arrivati a soffrire d’insonnia è principalmente a causa di uno stile di vita errato. Quindi il modo principale per evitare l’insorgenza dei disturbi del sonno è quello di individuarne il motivo scatenante all’interno della nostra quotidianità, ed eliminarlo. Ansia e stress rappresentano le cause principali di insonnia, pertanto saper regolare i propri ritmi di vita prendendosi dei momenti di relax, di distensione, di sana attività fisica e di svago aiuta il benessere del sonno meglio di ogni altra cosa.

È altresì importante mantenere una certa regolarità nei ritmi sonno-veglia: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora è una condizione necessaria che viene richiesta dal nostro organismo per non alterarne i ritmi circadiani. Inoltre è fondamentale mantenere un’alimentazione corretta, in cui il consumo di alcol, caffeina e altri eccitanti sia ridotto al minimo, o del tutto assente.

Esistono però periodi della nostra vita in cui, a causa di particolari situazioni lavorative, familiari o di altre preoccupazioni, è difficile mantenere lo stile di vita sano che vorremmo e dovremmo mantenere…

In questi casi, un valido aiuto può arrivare da diverse tipologie di integratori disponibili in farmacia, la cui formulazione è studiata nello specifico per aiutare a migliorare la qualità del sonno. Dispensati sotto il consiglio del farmacista, figura che può rappresentare un primo punto di riferimento tra la comunità e il sistema sanitario, è bene sottolineare che non sono farmaci, la cui prescrizione deve essere valutata dal medico per curare i disturbi del sonno più gravi, soprattutto se di natura patologica.

Ma cosa deve contenere un buon integratore per il sonno?

Naturalmente non esiste un’unica composizione adatta per tutti coloro che accusano problemi nel dormire. Ci sono però alcune sostanze che vengono generalmente impiegate più di altre proprio per i loro effetti peculiari.

Vediamo le principali.

> Melatonina.
Fisiologicamente prodotta all’interno del nostro organismo dalla ghiandola pineale (ma presente in natura anche in altri animali, piante e microrganismi), ha la funzione di regolare i ritmi circadiani e quindi anche di “suggerire” al nostro organismo quando è ora di dormire. Per le sue caratteristiche, è molto usata anche per regolare il ciclo sonno-veglia quando si hanno problemi di jet-lag dovuti al cambiamento di fuso orario nel corso di viaggi intercontinentali.
> Griffonia simplicifolia.
I semi contenuti nei baccelli di questa pianta, comunemente nota come “fagiolo africano”, contengono 5-idrossitriptofano (5-HTP), precursore della serotonina e della melatonina, in cui il 5-HTP viene in ultimo convertito all’interno dell’epifisi a seconda dell’esposizione al buio.
> Vitamina B6.
Nota anche come piridossina, è risultata efficace nel potenziare la sintesi di melatonina, tanto che deficit di vitamina B6 si ripercuotono inevitabilmente sui livelli plasmatici di questo ormone.
> Valeriana officinalis.
Pianta utilizzata per le sue proprietà calmanti, è in grado soprattutto di ridurre il tempo d’addormentamento e migliora la qualità del sonno.

Altri estratti derivanti da passiflora, melissa, camomilla, lavanda, biancospino, escolzia, luppolo, tiglio e altre piante sono dotati di proprietà sedative, distensive e antispastiche e quindi utili per allontanare lo stress mentale e favorire il sonno e l’addormentamento.

a cura di Sara Carrara
con la collaborazione del dott. Luca Giacherio