Dopo una lunga pausa forzata causata dalla pandemia di Covid-19 le porte di Casa Mia Verdello si sono aperte al progetto “Amici a quattro zampe”, ovvero alla Terapia condotta con l’ausilio di Animali (TAA) meglio conosciuta come Pet-therapy. Si tratta di una forma di terapia che prevede l’uso di animali da compagnia (pet) per la cura di specifiche malattie e di problemi del comportamento. Come sottolineato da diversi studi scientifici, questa interazione uomo-animale, opportunamente guidata, è in grado di stimolare un maggior benessere psicologico oltre che un maggiore movimento fisico.

Riconosciuta come cura ufficiale con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio2003, la Pet-therapy si è dimostrata estremamente efficace, in abbinamento ad altri trattamenti sanitari, nella cura delle persone anziane, anche affette da demenza, per la sua funzione equilibratrice e di sostegno

Più autostima, meno stress e più movimento


La pet-therapy determina benefici in molteplici sfere.
> Sfera cognitiva: favorisce lo sviluppo dell’autostima, dell’empatia e di una immagine positiva rispetto al proprio sé.
> Sfera comportamentale: favorisce il rilassamento corporeo e migliora il comportamento dell’individuo rispetto al contesto in cui vive.
> Sfera emotiva: favorisce un miglioramento dell’umore e una diminuzione dell’ansia e dello stress.
> Sfera motoria: migliora le abilità motorie tra le quali la motricità fine.

L’esperienza di Casa Mia Verdello


«Partendo dall’analisi dei bisogni e dei benefici che gli anziani possono trarre dalla TAA, abbiamo stipulato un progetto in cui vi sono elencati obiettivi chiari per ogni residente, abbiamo individuato i residenti che hanno difficoltà cognitive, comportamentali e\o relazionali e infine abbiamo organizzato i primi incontri» spiega il direttore dottor Egidio Passera. ll progetto “Amici a quattro zampe” svolto in grande gruppo, si pone l’obiettivo di potenziare delle abilità e capacità che coinvolgono l’intero gruppo e il singolo individuo. Attivo da aprile 2022, è realizzato grazie alla collaborazione con BMyFriend, gestito da Arianna Mossali e Loredana Airò, e con le educatrici Ninfa Federica La Barbera e Elena Mazzuoccolo. «Durante i primi tre incontri abbiamo osservato e fotografato ogni reazione dei nostri residenti: un ospite ha riso e pianto dall’emozione e ha ricordato il legame con il suo cane, ha raccontato di sé e dell’affetto che nutriva. Un altro ospite, sebbene non partecipi alle altre attività di struttura, partecipa volentieri all’incontro con i cani, li accarezza in silenzio e li osserva a lungo, desidera godersi ogni momento in loro compagnia. Inoltre, grazie all’interazione con gli animali, nel nostro caso dei cani (Tabata, Ozzy e Mabeleth), i nostri ospiti sviluppano e potenziano l’empatia, creando coesione e unione all’interno del gruppo che si è formato. Attendono il proprio turno per coccolare, dare da mangiare e da bere o giocare con l’animale. Rispettano il tempo che gli altri impiegano per fare queste operazioni poiché comprendono l’importanza che ognuno di loro dà a quel momento. In soli tre incontri abbiamo osservato molteplici benefici. Per questo lavoreremo per continuare questo progetto anche in futuro» conclude il direttore.