Con l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) da parte del Consiglio Europeo nel Luglio 2021, viene data agli Stati Membri un’importante opportunità di miglioramento del Sistema Salute. Il PNRR prevede una specifica missione dedicata alla “Salute”, la Missione 6, che riguarda il potenziamento e l’implementazione di reti di prossimità per l’Assistenza Sanitaria Territoriale, con l’istituzione di nuove strutture quali le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali (COT), oltre a interventi rivolti all’innovazione digitale e alla ricerca nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Allo stato attuale, per il territorio della Provincia di Bergamo è prevista entro il 2024, l’attivazione di 21 Case di Comunità (CdC) e 6 Ospedali di Comunità ed almeno una COT per Distretto. Al momento sono attive quattro Case di Comunità:

> la CdC Borgo Palazzo,
Via Borgo Palazzo n. 130 – Bergamo;

> la CdC Calcinate, Piazza Ospedale n. 3 - Calcinate;

> la CdC Gazzaniga, Via Manzoni n. 130 - Gazzaniga;

> la CdC Grumello del Monte, Via Nembrini n. 1 – Grumello del Monte;

Per queste prime Case di Comunità è previsto un avvio graduale e progressivo dei servizi individuati (come da indicazioni di legge).

Le Case di Comunità: cosa sono e cosa offrono

La Casa di Comunità è il luogo fisico al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socioassistenziale. Si rivolge prevalentemente ai cittadini cronici e fragili gestibili a livello territoriale.

In prospettiva vi opererà un team multidisciplinare di Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Medici Specialistici, Infermieri di Famiglia e Comunità, altri professionisti della salute (quali ad esempio Psicologi, Ostetrici, Professionisti dell’Area della Prevenzione, della Riabilitazione e Tecnica) e potrà ospitare anche Assistenti Sociali del territorio, al fine di realizzare una maggiore integrazione con la componente socio assistenziale. La Casa di Comunità costituirà il punto di riferimento per la popolazione, garantendo la promozione della salute, prevenzione e presa in carico della comunità di riferimento.

Tra i servizi obbligatori previsti:

- il Punto Unico di Accesso (PUA), uno sportello polifunzionale rivolto a persone con problematiche di salute e sociali. Il cittadino trova nel PUA un unico punto di accesso al sistema di assistenza territoriale. Ha funzioni sia di orientamento sia di presa in carico dei bisogni, nonché di semplificazione dell’attivazione dei percorsi. Il PUA accoglie il cittadino attraverso accesso diretto senza prenotazioni oppure può essere attivato su richiesta delle figure professionali inserite nel territorio provinciale (dal proprio Curante, Infermiere di Famiglia e di Comunità, Assistente Sociale);

l’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC), un professionista che eroga cure infermieristiche complesse attraverso la presa in carico e monitoraggio, anche domiciliare. Svolge prevalentemente attività correlate all’aderenza terapeutica, prevenzione, educazione sanitaria e orientamento ai servizi dei pazienti fragili e dei caregiver e persone di riferimento, segnalati dai Medici di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta, dai Medici di Continuità Assistenziale, dai Comuni e dal PUA. L’IFeC, in caso di necessità, mobilita inoltre le risorse e le competenze più appropriate in relazione al bisogno rilevato sul paziente;

> i Servizi di Cure Primarie erogati attraverso una équipe multiprofessionale
di professionisti della salute;

> il Servizio di Assistenza Domiciliare;

> i Servizi di Specialistica Ambulatoriale per le patologie
a elevata prevalenza;

> i Servizi Infermieristici.

Nelle Case di Comunità è prevista una forte integrazione con gli enti dl Terzo Settore e le Associazioni di Volontariato del territorio.

Le Case di Comunità denominate HUB sono caratterizzate da un modello organizzativo che garantirà la presenza medica sette giorni alla settimana 24 ore su 24. In queste strutture sarà presente il servizio di Continuità Assistenziale e sarà garantito un punto prelievi.

Una rete territoriale sotto la regia di ATS Bergamo

L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Bergamo, in un’ottica di coordinamento dei processi di avvio delle nuove strutture, ha impostato un lavoro di confronto con le ASST del territorio sia su tematiche tecnico-strutturali sia organizzativo-gestionali. È stata resa disponibile una rete di interoperabilità che, a livello provinciale, consente l’attivazione di percorsi integrati tra le figure professionali inserite nel territorio tra cui Medici di Medicina Generale, Pediatri, Infermieri di Famiglia e di Comunità e Assistenti Sociali. I percorsi attivi sono rivolti alla segnalazione e gestione sia di pazienti Covid in isolamento o sospetti Covid, sia di pazienti interessati da specifici fabbisogni composti sanitari e socioassistenziali di bassa intensità. L’attivazione passa attraverso i PUA delle CdC già attivate.

Relativamente al potenziamento dei servizi all’interno della CdC e allo sviluppo di interazioni con i soggetti del territorio, ATS Bergamo ha avviato e sta coordinando un progetto che ha coinvolto a livello provinciale le ASST, il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, l’Assemblea dei Sindaci dei tre Distretti, gli Ordini delle Professioni Sanitarie, gli Enti del Terzo Settore e le Associazioni di Volontariato. Lo scorso 8 aprile, alla presenza della Vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti è stata firmata una lettera di intenti che impegna gli attori del territorio, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale, al riconoscimento e alla promozione del ruolo degli Enti del Terzo Settore e delle Associazioni di Volontariato, nella loro essenziale funzione complementare del prendersi cura delle persone e della comunità.

È questo l’indirizzo strategico che l’Agenzia di tutela della Salute di Bergamo intende garantire: il riconoscimento di tutti i soggetti che proprio in rete stanno esprimendo e possono esprimere un importante valore per la salute, verso la realizzazione di un Welfare di Comunità. 

A cura di ATS Bergamo