La deglutizione disfunzionale o atipica è un’alterazione della deglutizione molto spesso associata a uno squilibrio della muscolatura oro-facciale. Questo meccanismo scorretto può avere conseguenze anche sulla masticazione, respirazione, fonazione e postura. Ecco perché è importante intervenire tempestivamente con un percorso di rieducazione, come ci spiega la dottoressa Valentina Preda, logopedista.

Dottoressa Preda, cosa s’intende per “deglutizione disfunzionale”?
S’intende il permanere di un meccanismo deglutitorio infantile oltre il periodo ritenuto fisiologico ossia dopo i 6-7 anni d’età. In particolare, si rileva una posizione scorretta del corpo linguale sia a riposo sia durante la deglutizione. La punta della lingua, infatti, a riposo, anziché sfiorare la zona posta subito dietro alla papilla retroincisiva, si appoggia contro i denti superiori o inferiori o più raramente tra i denti delle due arcate. Durante l’atto deglutitorio la parte mediana della lingua si stacca dal palato formando una concavità rivolta verso l’alto e la parte posteriore si appoggia contro la parte posteriore del palato. Da qui inizia una spinta da dietro in avanti che porta la parte anteriore della lingua a spingere con forza contro gli incisivi superiori o contro gli incisivi inferiori o tra i denti delle due arcate.

Quali possono essere le cause?
Le cause principali sono iI perdurare di abitudini orali viziate come l’uso del ciuccio, del biberon o la suzione del dito o di altri oggetti o il protrarsi di abitudini alimentari infantili come l’allattamento artificiale prolungato nel tempo o una dieta alimentare povera di cibi con consistenza solida etc..

Quali sono le conseguenze?
La presenza di una deglutizione scorretta unitamente a uno squilibrio della muscolatura oro-facciale sono in grado di spiegare la maggior parte delle anomalie di tipo ortodontico. A seconda del punto di applicazione della forza linguale, si potranno avere:
> diastemi, ovvero la presenza di uno spazio largo e vistoso tra due denti contigui;
> overjet, cioè la distanza orizzontale fra i margini degli incisivi superiori e quelli degli incisivi inferiori;
> morsi aperti, condizioni in cui i denti anteriori, superiori e posteriori non combaciano.
Inoltre, si possono avere conseguenze sulla respirazione. Spesso, infatti, questi bambini prediligono l’uso della bocca al posto del naso per respirare (sono i cosiddetti “respiratori orali”). In questi casi, a riposo, si può osservare la lingua bassa, appoggiata sul pavimento della cavità orale o addirittura fuori dalla bocca. In alcuni casi si riscontra anche la presenza di una masticazione disfunzionale o troppo rallentata a causa di una contrazione muscolare eccessiva, o troppo accelerata, che porta il bambino a ingoiare rapidamente il cibo. Inoltre, spesso si verifica la presenza di difficoltà articolatorie chiaramente udibili nella pronuncia, soprattutto per quel che concerne i fonemi sibilanti (es. /s/). Infine, a lungo termine, si possono osservare problemi anche a livello posturale.

Come si può intervenire?
In presenza di una deglutizione disfunzionale e di squilibrio della muscolatura oro-facciale il logopedista proporrà un percorso rieducativo che, nello specifico, prende il nome di terapia miofunzionale. La durata media del percorso è di qualche mese con sedute in un primo momento ravvicinate poi gradualmente dilazionate nel tempo. Inizialmente l’obiettivo della terapia è l’impostazione di una corretta postura della lingua a riposo e durante la deglutizione, unitamente al rafforzamento del tono della muscolatura oro-facciale implicata nei processi deglutitori. In seduta il logopedista proporrà degli esercizi personalizzati che poi il bambino dovrà ripetere a casa con continuità più volte durante l’arco della giornata. Dopo la fase di rieducazione, si passa alla fase di mantenimento del meccanismo deglutitorio funzionale, nella quale il bambino deve mantenere nel tempo il movimento corretto appreso senza tornare a utilizzare il meccanismo disfunzionale. Il percorso terminerà quando sarà in grado di utilizzare gli schemi deglutitori acquisiti in maniera spontanea. Nel caso in cui siano presenti anomalie a livello ortodontico, il logopedista lavora in sinergia con l’ortodonzista. Per la buona riuscita della terapia è fondamentale mantenere alta la motivazione del paziente, tanto più quando si ha a che fare con i più piccoli. 

A cura di Giulia Sammarco
con la collaborazione della dott.ssa Valentina Preda
Logopedista
Centro per l’Età Evolutiva di Bergamo