Senso dell’equilibrio dinamico, coordinazione e buona resistenza fisica. Sono queste le principali caratteristiche richieste dal canottaggio, sport dalla storia antichissima, considerato tra i più completi a livello fisico ma non solo. Conosciamolo meglio insieme a Nicola Iannone, allenatore di canottaggio.

Come si pratica questo sport?
Il canottaggio è uno sport di velocità e resistenza, individuale o di gruppo, che utilizza particolari imbarcazioni dalla forma estremamente affusolata, nella quale gli atleti siedono su seggiolini mobili (chiamati “carrelli”), scorrevoli o fissi orientati verso poppa, che vengono mossi mediante remi e con il solo aiuto della forza muscolare. Il campo di regata ideale è con acque calme e senza vento. Si può, idealmente, praticare in mare, nel lago e lungo i fiumi. Le gare sui fiumi vengono fatte nel senso della corrente, gli allenamenti invece si svolgono in entrambe i sensi. Sul lago è sicuramente la situazione migliore, nel mare quella peggiore.

È adatto a tutti? Ci sono rischi o controindicazioni?
Fondamentalmente è adatto a tutti, a meno che non si abbiano particolari problemi alle ginocchia e alla schiena. Bisogna ovviamente saper nuotare perché potrebbe capitare di cadere in acqua. È adatto a persone che hanno bisogno di rinforzare la muscolatura della colonna vertebrale, tenere in allenamento l’apparato cardiocircolatorio, perdere peso, stare all’aria aperta, fare attività aerobica.

Dopo quanto tempo si può andare da soli in sicurezza?
Il corso base per tutti è strutturato su sette lezioni di un’ora ciascuna. Durante questo corso s’impara la tecnica di voga, l’equilibrio, mantenere la direzione, evitare eventuali ostacoli fissi e in movimento, uscire e rientrare dal pontile, movimentare le imbarcazioni dall’hangar. La tecnica di voga è sicuramente la cosa più complessa da imparare ed è sempre una bella sfida per chiunque, anche se abituati a praticare altri sport, ma la soddisfazione è notevole, la barca sente lo stato d’animo del vogatore e restituisce esattamente le stesse sensazioni: agilità, equilibrio, potenza e rilassamento quando si rema correttamente.

Come avvicinarsi alla disciplina 
Ogni anno, soprattutto da maggio ad ottobre, decine di persone imparano ad utilizzare la barca di canottaggio con corsi base personali e corsi CAS (Corsi Avviamento Sport) di gruppo per i più piccoli (10-14 anni). Ottobre-novembre e aprile-maggio sono mesi invece dedicati in genere a corsi per le scuole superiori. Moltissimi sono i ragazzi che continuano: in base all’età scelgono se frequentare la Canottieri tutto l’anno a livello amatoriale oppure entrare nella squadra agonistica e scegliere quindi il canottaggio come sport.

Ci si allena solo in acqua?
Un atleta di canottaggio è completo sotto tutti gli aspetti. Nei mesi freddi s’intensifica l’allenamento a terra e si esce in barca solo la domenica mattina, nei mesi caldi si predilige l’allenamento in acqua. I tre capisaldi del canottaggio sono: tecnica di voga, forza, VO2 max (massimo volume di ossigeno consumato). Gli allenamenti spaziano dalle sessioni di pesi (resistenza, forza, velocità), corsa (fondo, salite, scatti), remoergometro (resistenza, forza, velocità), vasca voga (tecnica), core fitness (forza, equilibrio, resistenza, coordinazione) per poi convogliare il tutto nella barca dove si aggiungono gli altri aspetti necessari per affrontare una gara.

Una storia millenaria
Le prime testimonianze sull’utilizzo di imbarcazioni a remi ad uso sportivo simili al canottaggio risalgono all’antico Egitto. Regate competitive si svolgevano regolarmente anche nell’antica Grecia durante i Giochi Istimici e Panatenaici. In tempi più “recenti” la prima vera forma di competizione sotto forma di regata si svolse a Venezia nel 1315. Va però all’Inghilterra il merito di aver “inventato” il canottaggio moderno all’inizio dell’Ottocento, quando comparvero le prime società di canottaggio e cominciarono a disputarsi grandi regate agonistiche. Da lì il Canottaggio si diffuse negli Stati Uniti, dove nel 1852 venne organizzata la prima regata fra le università di Yale e Harvard, competizione che si svolge ancora oggi. Il Canottaggio comparirà nei Giochi Olimpici già a partire da Parigi nel 1900. In Italia invece la prima società di Canottaggio fu quella dei “Canottieri Limite” fondata nel 1861 a Firenze. A Torino nel 1888 nacque l’RCI, divenuto poi la FIC (Federazione Italiana Canottaggio).

Quali benefici offre questo sport?
Il canottaggio è uno degli sport più faticosi, sia a livello fisico sia mentale: l’atleta allena soprattutto la mente per imparare a controllare la fatica, mantenere la concentrazione e portare il proprio fisico al massimo delle prestazioni possibili con una tecnica di voga efficace e limitando al massimo gli sprechi. La gara di canottaggio è un’esperienza che a volte spaventa, ma insegna all’atleta moltissimo e lo tempra anche nella vita: s’impara a raggiungere gli obiettivi, a non mollare mai. S’impara a vincere e anche a perdere perché non è importante arrivare primi, ci sarà sempre qualcuno più forte di voi, l’importante è imparare a battere se stessi. 

A cura di Elena. Buonanno
con la collaborazione di Nicola Iannone
Allenatore squadra agonistica e istruttore corsi canottaggio, kayak, fitrow 
Canottieri Sebino Lovere