Natale fa rima con felicità. Per i bambini sicuramente, ma anche per gli adulti (o almeno così dovrebbe). Certo, direte voi, non è così per chi ad esempio è malato, solo o si trova in difficoltà: questo periodo anzi amplifica il malessere. Forse la chiave sta nel capire cosa sia la felicità e cosa ci può davvero rendere felici. Non il denaro o i beni materiali, come la società di oggi ci spingerebbe a pensare. Ecco, il solito discorso buonista e moralista. No: è la scienza a dirlo e nello specifico una ricerca condotta dall’Harvard University iniziata nel 1938 e durata per ben 75 anni. In tutti questi anni i ricercatori hanno seguito con attenzione le vite di 724 uomini, intervistandoli a intervalli regolari a proposito del loro lavoro, della loro vita familiare e della loro salute. Il risultato è stato che ciò che ci mantiene felici e sani, più che soldi e successo, sono le buone relazioni con gli altri, siano persone di famiglia, vicini di casa o colleghi. Al contrario le persone più isolate sono meno felici, si ammalano e il cervello declina più in fretta. Attenzione, però: si parla di rapporti umani in carne e ossa, non virtuali. Non importa che siano sempre perfetti, perché incomprensioni e screzi fanno parte di una relazione “vera” e non conta la quantità ma la qualità. Ecco allora che il nostro augurio, per noi e per voi, è poter riscoprire il valore del rapporto con l’altro, chiunque esso sia. E quale occasione migliore del Natale, la festa per eccellenza della famiglia e degli affetti, per farlo? Ne vale la pena. Perché è da lì - come dicono gli studiosi di Harvard - che comincia la, felicità e la salute!

Elena Buonanno