Tablet, smartphone, videogiochi e televisioni sempre più interattive: la tecnologia è ormai diventata parte integrante della quotidianità delle nostre famiglie, bambini e bambine inclusi, tanto che da molti anni si parla ormai di “bambini digitali”. Soprattutto il tanto agognato “telefonino”, l’oggetto miracoloso in grado di catalizzare l’attenzione dei piccoli, è diventato un giocattolo e uno strumento per non annoiarsi. Uno schermo spesso frapposto tra loro e gli adulti ma anche tra i bimbi stessi. Ora più che mai, in occasione delle vacanze estive, molti genitori si domandano cosa fare per stimolare il gioco e la curiosità dei figli per evitare che i propri pargoli si isolino dal mondo reale preferendo immergersi in quello virtuale dei media digitali.

Ecco allora che in aiuto arrivano i consigli della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), cinque semplici ma efficaci regole per il periodo estivo.

1. Favorire, fin dai primi anni d’età e ancor più negli adolescenti il più possibile il movimento, la socializzazione e le attività di gioco che prevedono un’interazione diretta e non virtuale: utile, per esempio, l’iscrizione a un centro estivo o a un corso sportivo.

2. Incentivare la permanenza all’aria aperta, naturalmente con la necessaria protezione nei confronti dell’esposizione al sole e con gli opportuni accorgimenti di sicurezza in relazione al luogo e alle attività.

3. Impostare le giornate in modo regolare: la mancanza di impegni consente certamente di alzarsi più tardi del solito, ma non giustifica un’anarchia dei ritmi, e la durata fisiologica del sonno va assolutamente rispettata.

4. Sorvegliare il regime alimentare, sia nella quantità sia nella varietà, privilegiando cibi freschi come frutta di stagione e limitando quelli confezionati e a elevato apporto calorico.

5. Regolamentare l’utilizzo di smartphone, tablet, computer, videogiochi e televisione: le vacanze dovrebbero servire ai bambini per riscoprire il piacere di stare insieme, di relazionarsi, confrontarsi, rispettare le esigenze altrui, scoprire la natura e, perché no, trascorrere del tempo anche con i coetanei meno fortunati o portatori di malattie o disagi.

«L’avvicinamento di bambini e ragazzi alle nuove tecnologie è inevitabile e non può e non deve essere ostacolato» dice il dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della Sipps. «Deve piuttosto essere limitato e guidato verso un uso consapevole e attraverso programmi di alta qualità, compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli altri adulti di riferimento, come gli insegnanti». «I dispositivi multimediali sono raccomandati nei bambini al di sotto dei due anni d’età, durante i pasti e almeno un’ora prima di andare a letto» aggiunge il dottor Leo Venturelli, responsabile della Comunicazione e dell’Educazione alla salute della Sipps. « Sono assolutamente da evitare programmi contenenti immagini veloci e app che mostrino contenuti violenti e per intrattenere un bimbo che piange o si trovi in luoghi pubblici

Possono invece avere effetti positivi nei bambini sui 3-4 anni di età: se visti insieme a un adulto/genitore possono essere utili per imparare parole attraverso l’utilizzo del video».

Lo sport sembra dunque essere un’ottima medicina contro la noia e contro il desiderio di rifugiarsi nella tecnologia digitale. «Secondo le ultime raccomandazioni dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) i bambini di età compresa tra uno e quattro anni dovrebbero praticare almeno 180 minuti di attività fisica ogni giorno, dei quali un’ora di intensità moderata-vigorosa nei bambini tra i tre e i quattro anni» osserva il dottor Piercarlo Salari, pediatra responsabile del Gruppo di lavoro per il sostegno alla genitorialità della Sipps «l’Oms invita inoltre a ridurre il più possibile la permanenza davanti a uno schermo e sottolinea come 8 adolescenti su 10 siano sedentari».

Meno smartphone più sport: i vantaggi in due nuovi studi
Per chi volesse approfondire gli effetti di un abuso della tecnologia sulla salute dei più piccoli, gli esperti della Sipps suggeriscono due studi recenti, che dimostrano una relazione proporzionale tra tempo trascorso davanti alla Tv e disturbi del comportamento (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30995220) e un miglioramento del rischio cardiovascolare con l’adozione sin dall’asilo di buone abitudini di vita (Journal of the American College of Cardiology Volume 73, Issue 16).

a cura di Maria Castellano