Ogni donna ha sperimentato un fastidio o un disturbo del proprio benessere intimo almeno una volta nella vita, soprattutto d’estate. «Quando il clima caldo, il cambio di alimentazione durante le vacanze o semplicemente “lo scarico dello stress” invernale entrano in gioco, i numerosi fattori che regolano la salute vaginale vengono disturbati e la popolazione batterica locale subisce delle variazioni» osserva il dottor Davide Forlani, farmacista. «L’alterazione dell’equilibrio della flora batterica è nota come disbiosi e rappresenta la causa comune di ogni problematica intima, incluse le candidosi e le cistiti».

Come si riconosce un’infezione vaginale?

L’infezione si presenta con alcuni segni caratteristici che di certo non passano inosservati: sensazione di prurito o bruciore e cambiamento nella consistenza, nella quantità o nell’odore delle secrezioni vaginali sono chiari campanelli d’allarme. In questi casi è bene chiedere aiuto al proprio medico o al farmacista di fiducia.

Cosa si può fare?

La prevenzione e il trattamento di questo genere di problemi si fondano su tre elementi principali: sana alimentazione, regole di igiene intima ed eventualmente rimedi naturali o fitoterapici a supporto di possibili medicinali.

In che modo l’alimentazione può influire su un problema intimo?

L’alimentazione gioca un ruolo di vitale importanza nel mantenimento dell’equilibrio batterico: la fibra, infatti, è il vero e proprio cibo dei nostri batteri e consumarne in quantità adeguata evita che microrganismi patogeni o commensali (quindi “cattivi”) prendano il sopravvento sulla microflora della salute producendo effetti indesiderati. La fibra alimentare è contenuta nei cereali integrali e in frutta e verdura: bisogna quindi cercare di regolarizzarne il consumo, con almeno due abbondanti porzioni di verdura e tre di frutta di stagione ogni giorno. Una flora batterica sana dovrebbe essere composta perlopiù da Lattobacilli, che si sviluppano in presenza di fibra, come già accennato, ma anche di cibi fermentati, come lo yogurt o il kefir. Nel momento in cui si iniziano ad avvertire i primi sintomi di un problema intimo, potrebbe essere d’aiuto ricorrere all’integrazione di Lattobacilli (ma anche di Bifidi…), chiedendo un consiglio al proprio farmacista.

Anche in caso di infezioni vaginali è sconsigliato il “fai da te”: è importante rivolgersi sempre a un professionista della salute per ricevere il supporto più adeguato alle proprie necessità”

Quali sono invece le regole per una corretta igiene intima?

Una corretta igiene intima è un passaggio fondamentale per il mantenimento della salute vaginale: è opportuno il bidet almeno una o due volte al giorno, facendo attenzione a utilizzare solo acqua tiepida. Ogni età richiede poi una detergenza specifica, infatti la ragazza in età fertile o in gravidanza avrà esigenze diverse dalla signora in menopausa: la prima avrà bisogno di un detergente a uso quotidiano con pH compreso tra 3,5 e 4,5 mentre alla seconda servirà un pH intorno al 5 o superiore.

I rimedi naturali come possono essere d’aiuto?

Sono vari i prodotti a base di piante officinali che possono dare beneficio. Per esempio, il mirtillo rosso americano, se con elevate quantità di proantocianidine, è un rimedio particolarmente efficace per le infezioni batteriche perché acidifica le urine e riduce la capacità dei batteri di aderire alle strutture delle vie urinarie. Anche il D-Mannosio, spesso utilizzato in sinergia con il mirtillo rosso, lega i batteri prima che possano aderire alle pareti urinarie. Se il problema è la candidosi, invece, l’acido caprilico potrebbe essere la soluzione: naturalmente contenuto nelle noci di cocco, sembra riuscire a inserirsi e a dissolvere la parete protettiva della Candida albicans. 

Probiotici? Sì, ma non sono tutti uguali

Quando la flora batterica “buona” è in difficoltà si può ricorrere ai probiotici, ovvero microrganismi vivi simili a quelli presenti nel corpo umano che possono aiutare a ritrovare l’equilibrio perso con la disbiosi. Per un’azione più efficace è bene che contengano almeno un miliardo di Lattobacilli e che siano in grado di resistere all’ambiente acido dello stomaco così da arrivare nell’intestino in quantità sufficienti. Per una maggiore sicurezza e tracciabilità, infine, è preferibile assicurarsi con il farmacista che i ceppi siano tipizzati, ovvero che i batteri contenuti siano facilmente riconoscibili in quanto associati a una speciale “carta di identità”.

A cura di Sara Carrara
con la collaborazione del dott. Davide Forlani
Farmacista e Naturopata
Master in fitoterapia
Esperto in nutraceutica e alimentazione olistica