Nel precedente numero di Bergamo Salute, abbiamo affrontato le criticità legate all’introduzione dei processi di informatizzazione e digitalizzazione della farmacia e della salute. Ma insieme alle dott.sse Mariasilvia Calvino Ramaccio ed Elena Bottazzi, veniamo ora ai punti di forza e alle positività che si possono riscontrare.

Innanzitutto, l’introduzione di processi informatici nell’ambito della salute, nelle farmacie in modo particolare, consente non solo di ridurre gli sprechi di materiale che con il tempo potrebbe essere dannoso per l’ambiente (es. carta e inchiostro), ma anche le tempistiche: sia per il paziente che, dopo la visita medica, si può recare in farmacia con la sola tessera sanitaria o con il messaggio della prescrizione, sia per il farmacista che avrà più tempo a disposizione per colloquiare con lui e visionarne lo stato di salute tramite un dispositivo digitale. Gli ordini dei prodotti, la reperibilità attraverso i magazzini e la prenotazione di visite ed esami, sono oggi possibili in alcune farmacie grazie alla connessione internet. Allo stesso modo, si stanno via via introducendo sempre più servizi che necessitano solo di un pc (o di un apparecchio digitale) per il loro funzionamento: tra questi l’analisi di buona parte dei valori rilevabili su sangue, la cui affidabilità aumenta di pari passo con la validazione tecnologica, l’applicazione di holter pressorio, l’elettrocardiogramma, fino ad analisi epigenetiche che coinvolgono valori di infiammazione, sostanze antiossidanti e invecchiamento. L’introduzione della tecnologia permette al professionista sanitario di avere maggiore interazione con il paziente, maggior tempo speso in consulenza e consigli e, allo stesso tempo, meno tempo dedicato alla ricerca del farmaco o ad attività che non lo valorizzano direttamente, il tutto attraverso supporti tecnologici validati e non improvvisati: questo può portare a una digitalizzazione ragionata, che aiuta il lavoro tradizionale invece di ostacolarlo.

Un esempio pratico

Nel settore della dermocosmesi, da qualche anno si assiste all’utilizzo della cabina estetica: in questo caso, con l’aiuto di macchinari, si offrono ai clienti servizi specifici grazie all’impiego di personale dedicato, che ampliano l’offerta e portano il mondo dermocosmetico sotto i riflettori della farmacia. Insomma, un’interazione tra sanitari e strumenti digitali, che consente di valorizzare gli aspetti più importanti di entrambi.

L’identità digitale

I sistemi informatizzati consentono alle aziende di possedere un’identità digitale e rendere quindi più agevoli determinate operazioni, tenendo sempre conto anche della più facile tracciabilità delle stesse. Anche il poter comunicare con la clientela – con i pazienti – attraverso le pagine social o i siti web che sono costantemente aggiornati presentando i servizi e offrendo contenuti ad hoc e di valore (ad esempio, informazioni sugli orari di apertura delle farmacie, sui servizi disponibili e sulla reperibilità di farmaci o altri prodotti), è un tassello positivo della digitalizzazione. Solo un’analisi attenta e ragionata dell’interazione del mondo digitale con il settore della salute, con i clienti, i pazienti e i sanitari che vi operano, può quindi contribuire a far progredire la digitalizzazione – pur tenendo ben presente che si parla sempre di dispositivi tecnologici, ideati dall’uomo e privi di coscienza (finora).

Un esempio di AI
Di recente, un comune italiano ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di descrivere una cittadina, come si potrebbe chiedere a una guida di parlare delle caratteristiche del luogo:
la risposta è stata una specie di “copia-incolla” di una definizione didascalica, da vocabolario, alquanto asettica. Il che, non ha incuriosito più di tanto gli utenti.

L’Intelligenza Artificiale

L’Unione Europea ha di recente emanato il Digital Services Act per garantire più sicurezza agli utenti durante la navigazione e il controllo delle cosiddette “fake news”. Tuttavia, diversi sono stati i commenti di esperti del settore, che intendono investigare se queste direttive possano servire effettivamente a contrastare la diffusone di notizie false o rischino di censurare la libertà di espressione, la circolazione di notizie, idee e scambi di comunicazione, che dovrebbero essere alla base della navigazione digitale. Nello specifico, in caso di crisi sanitarie, questo regolamento prevede che siano le grandi piattaforme e motori di ricerca di maggior affluenza a gestire le informazioni e aggiornare gli utenti, con una sorta di “controllo” delle informazioni e di segnalatori appositi, non meglio identificati. Di certo, pare evidente alla luce di questi argomenti, che nei prossimi anni, insieme all’incremento di servizi digitali, si incrementerà anche la vigilanza, non solo degli organi governanti, ma anche dei consumatori, riguardo al digitale, anche nel mondo della salute. 

A cura della dott.ssa Elena Bottazzi Farmacista ed esperta in medicine complementari
e della dott.ssa Maria Silvia Calvino Ramaccio 
Farmacista ed esperta in medicine complementari titolare Farmacia San Faustino Nembro (BG)