Le gambe sono un’icona di femminilità, ma le donne sanno quanto sia difficile mantenerle belle e sane nel tempo! L'insufficienza venosa cronica rappresenta, oggi, una delle voci che incidono maggiormente sulla spesa sanitaria dei Paesi dell'Europa e dell'America del Nord. Colpisce il 35% della popolazione adulta di razza bianca e si verifica quando il sangue fatica a tornare dagli arti inferiori verso il cuore e la pressione all’interno delle vene e dei capillari aumenta, dando luogo a una serie di patologie e di sgraditi inestetismi. Approfondiamo l’argomento con il dottor Pietro Cefalì, specialista in chirurgia vascolare all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e responsabile del Centro per la Cura delle Gambe delle Terme di Trescore.

Dottor Cefalì, perché sono le donne a essere più soggette a patologie flebologiche?
Perché nel sesso femminile fattori ormonali, familiarità, particolari tipi di abbigliamento, gravidanze e sedentarietà giocano molto spesso un ruolo determinante. Infatti le statistiche riportano un'incidenza doppia nelle donne rispetto agli uomini, con un picco dopo i 50 anni e un progressivo incremento proporzionale all'età.
Quali sono le principali patologie che colpiscono le gambe?
Parlando di gamba si pensa subito all’insufficienza venosa, alle vene varicose ed alle teleangectasie, che sono immediatamente visibili. Nel nostro centro vengono trattate anche le complicanze a lungo termine come le ulcere vascolari, i flebo-linfedemi, e le recidive e gli esiti di chirurgia.
Questi disturbi si possono prevenire?
Purtroppo non sempre, perché spesso sono dovuti a cause genetiche. A scopi preventivi, comunque, è sempre bene evitare il sovrappeso, la stazione eretta prolungata e fare movimento. L’elastocompressione (ovvero la compressione con calze elastiche) rimane la pietra miliare della prevenzione e della terapia. Alla comparsa dei primi sintomi, poi, è utile rivolgersi ad un flebologo, che grazie a una tempestiva e precisa diagnosi, potrà verificare l’appropriatezza di trattamenti chirurgici o meno e consigliare il protocollo terapeutico più adeguato.
Quali consigli può dare a chi soffre di formicolii alle gambe, specie nei mesi più caldi dell’anno?
Per alleviare, almeno temporaneamente, la sensazione di gambe pesanti, i formicolii e i crampi che possono colpire in estate, è sufficiente dedicare qualche minuto della giornata al benessere delle proprie gambe. Ad esempio alternando nella doccia getti di acqua fredda e calda, procedendo dal basso verso l’alto e restando per almeno 15 minuti sdraiati con le gambe appoggiate su un rialzo che le faccia stare più in alto del livello del cuore. Senza dimenticare l’importanza di un’alimentazione e di uno stile di vita sani ed equilibrati, da abbinarsi - se del caso - a farmaci flebotonici che cioè agiscono rinforzando e proteggendo la delicata parete delle vene.
Perché un centro per la cura delle gambe alle terme di trescore?
Nato con lo scopo di fornire un efficace trattamento per le ulcere vascolari della gamba e del piede, il Servizio di Flebologia Termale si è costantemente evoluto specializzandosi sempre più nella prevenzione e nella cura di numerose patologie vascolari dell’arto inferiore, sino alla nascita del Centro per la Cura delle Gambe, garanzia di esperienza e professionalità.
Quali trattamenti proponete?
Il trattamento principale è rappresentato dai camminamenti vascolari, corridoi acquatici paralleli dotati di getti idromassaggio e con acqua a diverse temperature. Le proprietà drenanti e rassodanti dell’idromassaggio, riattivanti dell’ozono e tonificanti dell’attività fisica in acqua, rendono i camminamenti vascolari molto utili nel trattamento delle principali patologie flebologiche. Il Centro propone anche la scleroterapia, il linfodrenaggio manuale, la pressoterapia e l’hydroelettroforesi.
Questi trattamenti sono risolutivi?
Come buona parte delle patologie, anche nell'insufficienza venosa l'approccio terapeutico va mirato primariamente alla correzione delle cause scatenanti. Va da sé, quindi, che il risultato di qualsivoglia terapia sarà tanto più duraturo ed efficace quanto più l'intervento sui fattori di rischio sarà stato incisivo. Obesità, vita sedentaria, fumo etc. possono essere corretti “educando” il paziente sull'importanza di praticare esercizio fisico regolare e di attenersi a corrette abitudini alimentari o, quando le cause scatenanti non fossero correggibili (predisposizione genetica, fattori ormonali, ecc.) l'obiettivo del trattamento sarà quello di alleviare la sintomatologia e, quindi, il trattamento andrà mantenuto e ripetuto nel tempo al fine di migliorare stabilmente la qualità della vita.

Per informazioni:
tel. 035 4255511
www.termeditrescore.it

a cura di VIOLA COMPOSTELLA