Il riposo serve nelle fasi acute. Per il resto bisogna mantenere muscoli e articolazione in movimento, con semplici esercizi da fare anche alla scrivania. La cervicalgia, cioè quel dolore al collo che rende difficile, se non impossibile, il movimento spesso viene associata al freddo e colpi d'aria, più frequenti d'inverno, i quali, anche se possono peggiorare i sintomi, in realtà non sono la vera causa del mal di collo. La cervicalgia comune è legata infatti alla presenza di lesioni articolari della colonna cervicale in grado di provocare una contrattura muscolare che è all'origine del dolore. Questo problema colpisce circa il 5% della popolazione ed è più frequente nel le donne rispetto agli uomini. La cervicalgia tuttavia può essere anche dovuta ad altre cause. Scopriamole con l'aiuto del dottor Luigi Rizzi, ortopedico.

Dottor Rizzi, per quali motivi il collo può far male e bloccarsi?
Il dolore cervicale nasce dalla stimolazione e irritazione dei nervi che fuoriescono dalla colonna cervicale. Questa irritazione avviene in corrispondenza delle articolazioni della parte cervicale: anteriormente per la presenza di una discopatia (cioè un'alterazione del disco intervertebrale) o di un'ernia del disco e in corrispondenza dell'apofisi unciforme (cioè una piccola sporgenza ossea posta sul margine superiore delle ultime cinque vertebre cervicali) e delle articolazioni posteriori per la presenza di artrosi. Questa irritazione o stimolazione dei nervi provoca una contrattura della muscolatura che queste radici nervose innervano e da ciò nasce un dolore muscolare o mialgia, che limita il movimento del collo provocando il torcicollo, ossia una posizione antalgica (che cioè non genera dolore) del capo in flessione laterale e rotazione. Il dolore inoltre può a volte irradiarsi alla nuca, al braccio o alla regione delle scapole. Posizioni viziate del collo mantenute per lungo tempo, traumi sportivi minori e lavori pesanti sono altre cause di insorgenza di cervicalgia.

E cosa si può fare per arginare il dolore?
Nelle fasi acute, cioè di durata inferiore alle 3 settimane, la cura consiste essenzialmente in farmaci antinfiammatori e riposo. Attenzione però: riposo non vuol dire immobilità. Bisogna moderare il movimento ma non bloccarlo completamente, per poi riprendere la normale attività non appena si sta meglio.

La prevenzione? Attenzione alla postura e allo stress
Per prevenire dolori al collo è utile eseguire esercizi di ginnastica semplice regolarmente durante la settimana. Inoltre, la persona deve essere sensibilizzata riguardo l'importanza della postura della testa e del collo durante le attività quotidiane e lavorative. Non sono infine da sottovalutare anche le situazioni di stress psicologico che si ripercuotono negativamente in coloro che sono predisposti a episodi ricorrenti di cervicalgia.

Servono i massaggi?
Non nelle fasi acute, in cui possono peggiorare il dolore. I massaggi sono certamente utili nelle forme croniche (oltre 6 mesi) per migliorare e risolvere la sintomatologia dolorosa in associazione ad altre terapie fisiche come i TENS, la laserterapia e la mesoterapia. Le manipolazioni invece non sono indicate in fase acuta e devono essere eseguite da personale competente ed esperto.

E se, nonostante tutto, non passa?
Nelle forme croniche e ricorrenti è necessario fare accertamenti radiologici. L'esame radiografico standard rappresenta in genere il primo esame che si esegue, anche se la risonanza magnetica ci permette di studiare meglio le strutture scheletriche e nervose della colonna cervicale, fare una diagnosi corretta e quindi intervenire nel modo giusto. Certamente poi, se si è soggetti predisposti, è importante eseguire esercizi di ginnastica per mantenere in movimento le articolazioni e i muscoli del collo, evitare rigidità articolari che possono peggiorare il dolore e ottenere una corretta postura della testa e del collo. Non servono ore in palestra. Bastano pochi e semplici esercizi di torsione e flessione, che si possono fare a casa appena svegli o durante il giorno alla scrivania per circa 10-15 minuti, meglio se tutti i giorni. Alcuni esempi? Girate la testa da un lato, con movimenti lenti e progressivi fino alla massima rotazione; mantenete la torsione per dieci secondi e tornare nella posizione iniziale per poi ripetere lo stesso movimento dall'altro lato. Lo stesso esercizio si può fare estendendo la testa prima verso l'alto, riportandola in posizione, e poi flettendola verso il basso.

a cura di Elena Buonanno
con la collaborazione del Dott. Luigi Rizzi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Asst Papa Giovanni XXIII