Cento chilometri ad anello tra Iseo, Endine e Gaiano. Un percorso in sei tappe tracciato da Rudi Bianchi, di Sovere, con la figlia Sara.
Camminare sulle montagne dietro casa lo fa stare bene. Le tensioni accumulate in uno dei lavori più delicati del mondo si annullano durante le lunghe passeggiate nei dintorni di Sovere. Una passione che Rudi Bianchi, infermiere del Pronto Soccorso di Piario, ha pensato di mettere al servizio di un bellissimo progetto: il “Cammino Tre Laghi”, un anello di cento chilometri che unisce Iseo, Endine e Gaiano. Un itinerario tracciato e connesso, in sei tappe, che si propone di attirare camminatori da lontano. Cinquantenne con un amore per la montagna di lungo corso, passato per alpinismo, arrampicata, scialpinismo e quant’altro, è stato folgorato sulla via del “Cammino dei borghi silenti”, percorso lo scorso anno in Umbria con la moglie. Lo abbiamo incontrato per scoprire insieme a lui come è nata l’idea di questo itinerario e i suoi “segreti”.

Come le è venuta questa idea?

A ogni tappa del cammino umbro mi chiedevo: cosa manca al mio territorio per strutturare un percorso simile, che attragga l’interesse dei camminatori? Abbiamo dei sentieri e dei borghi eccezionali, non ci manca niente. Non saranno i borghi medievali dell’Umbria, ma la cornice naturale è meravigliosa.
Da quel momento non sono più riuscito a darmi pace: anche di notte la mia mente provava a costruire un itinerario sul territorio. A un certo punto ho deciso di passare all’azione: ho cominciato a sondare le Amministrazioni per capire la situazione e la macchina si è messa in movimento. Ammetto che ho dovuto confrontarmi con un bel po’ di burocrazia, ma ora l’iniziativa ha il patrocinio di tutti i Comuni sede di tappa, del Cai di Lovere e della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi.

Quali sono le località toccate dal percorso?

L’itinerario si sviluppa in cento chilometri da poter percorrere in sei tappe, con arrivo e partenza da Sovere. Da qui ci si reca a Monasterolo del Castello, passando per il borgo di Bianzano. Il giorno successivo si prosegue per Fonteno, passando dalle rive del lago di Endine e di Gaiano. Il terzo giorno si raggiunge invece Lovere, godendo dei punti di interesse della collina: il Bogn e San Defendente. Quindi si sale a Bossico, dove è prevista, per il quinto giorno, l’ascesa al monte Colombina (vertice altimetrico del percorso: 1458 metri), prima del ritorno a Sovere. L’ultima tappa include l’ascesa alla Corna Lunga e al Grione, passando dalla Malga Lunga, rifugio museo della Resistenza. Il percorso è un misto tra un cammino e un trekking, si sviluppa per lo più su sentieri e mulattiere e presenta numerose salite e discese, per un dislivello complessivo di quasi 5mila metri.

Possiamo già metterci in cammino?

Il percorso può essere fatto in autonomia, perché i sentieri sono di tutti, ma per per chi si fornirà delle credenziali del Cammino abbiamo preparato una guida cartacea che descrive il percorso e il territorio attraversato. Forniremo anche i link per un’applicazione che permette di seguire la traccia in tempo reale evitando di perdersi.

Come possiamo fare?

Per questo aspetto devo ringraziare mia figlia Sara, studentessa di Scienze della comunicazione. Ha infatti creato un sito internet, che sta già suscitando un certo interesse, ed è stata ben sviluppata la comunicazione sui social.

Quindi il percorso ha un elemento grafico che lo contraddistingue…

Esatto. Il logo rappresenta la Corna Trentapassi racchiusa in una goccia che si chiude in tre onde, a simboleggiare i tre laghi: l’elemento dell’acqua è il filo conduttore dell’intero Cammino. La speranza è che il nostro Cammino riesca a sviluppare un tipo di turismo lento e “green”, mettendo in evidenza tutte le eccellenze naturalistiche dell’Alto Sebino e della val Cavallina.

A cura di Claudio Gualdi