Tra il 6% e il 15% dei gatti, secondo gli studi, soffre di una patologia cutanea. Alcuni anche di più di una. I problemi cutanei sono quindi un motivo frequente di richiesta di una visita veterinaria. Ma quali sono le dermopatie più frequenti? Come riconoscerle? Lo abbiamo chiesto al dottor Stefano Cattaneo, medico veterinario.

Dottor Cattaneo, quali sono le cause più comuni di patologie cutanee nei gatti?

Le cause sono molteplici, dai parassiti alle allergie. Spesso le patologie cutanee si presentano con sintomi simili e, come nell’uomo, l’iter diagnostico può risultare frustrante e necessita l’ausilio di numerosi esami complementari (biopsie cutanee, esami batteriologici e micologici, test allergologici etc.). Una fotografia della pelle dell’animale è assolutamente insufficiente per una diagnosi, quindi la richiesta di ottenere una diagnosi sulla base di un’immagine inviata magari attraverso i canali social è impossibile.

Possono riguardare indifferentemente tutti i gatti o alcuni sono maggiormente esposti al rischio?

Lo stile di vita, il sesso e la razza influenzano in modo rilevante il rischio di contrarre determinate malattie della pelle. Nel gatto maschio non castrato a vita libera (outdoor), ad esempio, è molto frequente riscontrare infezioni batteriche legate a ferite da morso, derivanti dalle lotte con gli altri gatti (ragione per cui la castrazione è sempre raccomandabile). I gatti “outdoor” sono molto più esposti a contrarre forme parassitarie (pulci, pidocchi, le rogne dell’orecchio etc.), in genere evitabili con la prevenzione tramite antiparassitari, ma ancora di frequente riscontro nella pratica clinica anche per il fenomeno emergente di resistenza dei parassiti ai farmaci. Meno frequente di un tempo è invece la micosi, la cosiddetta “tigna”, molto presente nei gatti randagi adottati, ora diminuita grazie all’impegno delle associazioni di protezione dei gatti e dei gattili nel garantire un controllo sanitario degli animali da adottare. Ancora poco diffusa è la dermatite da coxvirus, una malattia trasmessa dal morso di roditori, più frequente nei gatti che vivono in campagna, che si presenta con una lesione singola prima come macula e poi in forma nodulare-ulcerativa-crostosa. Tutte queste problematiche sono rare nei gatti che vivono solamente in casa. Unica eccezione è il gatto persiano che può essere un portatore sano di micosi, per la quale l’unico indizio è la presenza di forfora. Il gatto persiano, insieme allo hymalaiano, è predisposto anche alla dermatite facciale, patologie legata all’accumulo in particolare fra le pieghe cutanea del muso di materiale scuro untuoso, che si manifesta fin da giovane.

 

La pelle: specchio della salute
La cute è l’organo più esteso del gatto, costituendo circa un quarto del suo peso, con importanti funzioni, quali la regolazione della temperatura corporea e l’effetto di barriera protettiva rispetto all’ambiente, ed è certamente lo specchio della salute dell’animale stesso: il mantello deve essere pulito e morbido, liscio al tatto, non untuoso, la cute non deve presentare arrossamenti, lesioni crostose, perdita di pelo, desquamazioni o forfora, noduli o masse. Pur essendo un organo facilmente ispezionabile, non sempre la presenza di un disturbo cutaneo è da subito evidente, poiché il gatto è un animale molto pulito e tende a rimuovere le alterazioni, per cui a volte l’unico sintomo è il leccamento intenso.

 

Queste malattie possono trasmettersi all’uomo?

Sì. Per questo è importante rivolgersi al veterinario per una visita dermatologica anche al minimo sintomo.

Per quanto riguarda le forme allergiche, a cosa sono dovute in genere e come si riconoscono?

Come nell’uomo, anche nei gatti, in particolare in quelli “indoor” (cioè che vivono in casa) si è assistito a un aumento dell’incidenza delle allergie che in questa specie si manifesta soprattutto a livello cutaneo con il sintomo principale del prurito. Le allergie possono essere legate sia ad allergeni ambientali (pollini, acari della polvere, muffe) sia alimentari. L’iter diagnostico, una volta escluse le altre patologie causa di prurito, prevedono test allergologici attraverso esame del sangue ed eventualmente l’intradermoreazione (test che consiste nell’inoculazione nel derma di sostanze in grado di scatenare reazioni allergiche) e diete ad eliminazione.

Possono soffrire anche di tumori cutanei?

Rispetto al cane, l’incidenza di tumori cutanei nei gatti è più bassa. Fanno eccezione i gatti con i padiglioni auricolari coperti da pelo bianco, perché hanno un rischio più alto di sviluppare il carcinoma squamocellulare, una neoplasia maligna, a causa di un maggior rischio di insolazione. Per questo, in estate, soprattutto se presentano i margini dei padiglioni arrossati con desquamazioni, è bene applicare delle creme per la protezione solare come prevenzione.

 

A cura di Claudio Gualdi
con la collaborazione di Dott. Stefano Cattaneo
Medico Veterinario
Specialista in Sanità Pubblica Veterinaria
Libero Professionista presso Ambulatorio
Veterinario Città di Albino