Il Defibrillatore Semiautomatico Esterno (Dae) è un apparecchio elettromedicale che sta diventando sempre più familiare, grazie anche al DDL1441 che ha cambiato il panorama del primo soccorso con il Dae in Italia. Il numero di dispositivi sul territorio è destinato ad aumentare nei prossimi anni perché la legge prevede la diffusione dei defibrillatori nei luoghi pubblici (come aeroporti, stazioni ferroviarie, porti e su mezzi di trasporto come aerei, treni, navi), nei luoghi di lavoro, nelle scuole e università. Ma come si può trovare in caso di emergenza un Dae vicino a noi? Su www.areu.lombardia.it è disponibile una mappa che riporta i Dae ufficialmente segnalati ad AREU e permette di localizzare quelli più vicini. Se invece ci troviamo in un luogo che frequentiamo abitualmente probabilmente sapremo già dove si trova.

«Quando si posiziona un defibrillatore è necessario fare in modo che sia ben visibile e di facile accesso, che la sua posizione sia indicata attraverso una cartellonistica chiara in linea con le indicazioni di grafica internazionali e che possa essere raggiunto e applicato alla persona colpita da arresto cardiaco improvviso entro 4/5 minuti» sottolinea Federico Pelicioli di Tecno System. «Scelta l’ubicazione si valuta la tipologia di alloggio in cui posizionare il Dae: dal semplice contenitore, all’armadietto allarmato, alla versione riscaldata fino a quella integrata con un sistema di monitoraggio da remoto che permette di controllare la teca e il Dae contenuto. Nel posizionamento in interni, oltre alle considerazioni fatte in precedenza, la teca dovrebbe avere almeno un sistema di allarme che si attivi nell’attimo in cui la teca viene aperto fungendo da avviso per attivare i soccorsi. Per quanto riguarda gli ambienti esterni, invece, pur essendo i Dae progettati per resistere a condizioni ambientali particolarmente usuranti, è bene considerare di proteggerli al meglio con una teca adatta per conservare lo stato della batteria, elettrodi e la stessa circuiteria del Dae sia nei periodi invernali e autunnali sia estivi» continua l’esperto. «Per la protezione dal freddo e dall’umidità si può usare una teca impermeabile e riscaldata, mentre per il caldo eccessivo si può integrare la teca con un sistema di ventilazione o con un’adeguata copertura che può aiutare a contrastare l’alta temperatura. In ambienti esterni si deve evitare l’eccessiva esposizione ai raggi diretti del sole, altri accorgimenti possono dipendere dalle specifiche condizioni climatiche e tipologia del luogo come ad esempio nelle località balneari occorre tenere in considerazione oltre la temperatura anche la salsedine che potrebbe deteriorare il materiale di rivestimento della teca e anche del Dae se questi non sono progettati con materiali adeguati». 

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