«La terapia neurale è una metodologia efficace contro il dolore, ancora poco conosciuta in Italia. Riconosce come causa fondamentale della malattia e del dolore lo squilibrio del sistema nervoso vegetativo o autonomo, che, come dice il nome, regola il funzionamento di ogni organo e tessuto in modo autonomo, cioè senza che noi ci pensiamo, e manda continuamente informazioni sullo stato di salute dell’organo o tessuto al cervello». Chi parla è la dottoressa Chiara Marossi, medico chirurgo, che si occupa da anni di medicina integrata. Ci siamo rivolti a lei per conoscere meglio questa terapia contro il dolore, molto praticata all’estero, in particolare in Germania e Spagna.

Dottoressa Marossi, su che principi si basa la terapia neurale?
Ogni giorno i nostri tessuti e organi si attivano, lavorano e poi si riparano grazie all’attivazione equilibrata del sistema nervoso autonomo. Questo avviene fisiologicamente. Quando abbiamo però un tessuto lesionato o infiammato, es. una cicatrice o un muscolo contratto o un’area infiammata e dolorosa, le cellule che lo costituiscono manderanno tramite il sistema autonomo impulsi nervosi alterati/disturbanti al cervello, che possiamo non percepire immediatamente e dunque conviverci per lungo tempo o avvertirli presto come dolore, fastidio o contrattura. Questo crea uno stress per il corpo, soprattutto quando cronicizza nel tempo. La terapia neurale interviene per interrompere queste informazioni disturbanti e fornire quindi la possibilità a quelle cellule di autoregolarsi e tornare alla loro funzione fisiologica.

In che cosa consiste?
Nell’iniettare piccolissime quantità di anestetico locale (procaina o lidocaina) diluito opportunamente in soluzione fisiologica dove serve, ovvero a livello della cute lesa/infiammata oppure, più in profondità, a livello dei trigger dolorosi muscolari. Questo farmaco ha l’effetto d’interrompere la conduzione del segnale disturbante e riequilibra le cellule e il sistema nervoso autonomo che le regola. L’effetto benefico è praticamente immediato. A volte necessita di qualche seduta di richiamo.

Ma è dolorosa? Ed è adatta a tutti?
Si può sentire il fastidio della puntura, ma si utilizzano aghi molto fini per evitarlo. Non ci sono controindicazioni se non essere allergici a questi anestetici locali (evento rarissimo visto che sono utilizzati quotidianamente da tantissimi medici o dentisti unicamente per il loro effetto anestetico) ed è adatta a tutte le età.

In quali casi, in particolare, può essere utile?
Ha un efficace e rapido effetto su tutte le problematiche di dolore e infiammazione: dolori muscolari e articolari, come cervicalgie, lombalgie e lombosciatalgie, dolore alla spalla, etc. ma anche cefalee muscolo-tensive e nevralgie. È molto utile anche per annullare il campo di disturbo generato spesso da cicatrici che sembrano innocue,s ma in realtà nascondono aderenze e trazioni sulle fasce muscolari che possono causare dolori e fastidi a distanza. Un esempio? Spesso la cicatrice da parto cesareo, oltre a creare tensioni in loco, può determinare fastidiose lombalgie o mal di schiena. Dobbiamo immaginare la nostra pelle come un grande circuito elettronico in cui le terminazioni nervose dialogano costantemente con il midollo spinale e di riflesso con tutti gli organi interni ad esso collegati. Una normale cicatrice, a cui spesso non diamo importanza, può rappresentare un’interruzione del corretto e completo flusso di informazioni. La terapia neurale, in questi casi, agisce proprio per ristabilire questa “comunicazione”. 

La terapia neurale ritiene che il dolore cronico sia causato anche da anomalie elettrofisiologiche, chiamate campi di disturbo, generate da cicatrici o traumi che creerebbero dei “corto circuiti” anche in punti distanti del corpo” 

A cura di Elena Buonanno
con la collaborazione della dott.ssa Chiara Marossi
Medico Chirurgo, esperta in alimentazione, Medicina Integrata e Ossigeno-Ozono terapia
Centro Aion Bergamo