All’interno del percorso “Testimoni della forza del limite” presentiamo l’interessante incontro con
Piera Principe, danzatrice, coreografa e autrice dall'esperienza gestuale.
Dal titolo: La zattera di nessuno.
Diario di una danzatrice tra abilità e disabilità. 

Mercoledì 29 gennaio 2014 ore 20.45

Piera Principe (danzatrice, coreografa e autrice dall'esperienza gestuale). Dopo gli anni di formazione iniziata in Italia si perfeziona a Parigi, New York e Boston. La sua promettente attività di danzatrice si arresta bruscamente nel 1985 a causa di un gravissimo incidente stradale. Dopo due anni di immobilità totale, torna in palcoscenico con una rinnovata forza interiore dedicandosi alla ricerca artistica in particolare al limite-come-diversa-opportunità che traduce in poesie gestuali, installazioni e performances di grande intensità. Ha creato il metodo di danza terapia "La memoria poetica del Corpo" e il laboratorio permanente per viaggiatori abili e disabili: "La Zattera di Nessuno". Con questo metodo, stupisce tutti i medici e tre anni dopo l’incidente, realizza un assolo che si chiama “Riservato” e vince un premio a Vignale Danza, uno dei più grandi festival di danza nazionale. Dal ‘94, con persone disabili, educatori, formatori, attori e ballerini, ha esplorato il limite come completamento indispensabile della verità del corpo e del suo movimento e quindi aiutando la sua rivelazione, non la negazione.
Nel settembre 2013 ha pubblicato il libro-diario “La Zattera di Nessuno. Diario di una danzatrice tra abilità e disabilità” ed. Titivillus.

Alcuni suoi pensieri:
Il mio corpo mi permette ancora oggi di giocare danzando. Di lasciare agire la danza senza fare danza.
Partire dal piccolo, dall’imperfezione e dal limite vuol dire capovolgere il cannocchiale e sperimentare la nostra realtà, non attraverso i concetti che la ragione fornisce all’uomo per allenarlo alla comprensione, ma dando ascolto alle percezioni permeate di “finitudine” del nostro corpo in vita.
La mia ricerca gestuale ripartì dal buio e dal silenzio del mio corpo immobile. Si può ballare anche con 20 fratture.
Come danzatrice abile e disabile insieme, sentii - una volta tornata in attività - la necessità di condividere la mia esperienza del limite soprattutto con chi vive in un corpo interrotto. Smarrito.
Il viaggio dentro la riconoscenza dei nostri limiti strutturali e mentali è indispensabile per impadronirci del delicato vocabolario di segni-gesti e silenzi significanti che il nostro corpo-cuore mette a disposizione, oltre le parole, permettendo così una profonda comunicazione e comunione con l’altro.

La partecipazione è libera e gratuita.

CONSULTORIO FAMILIARE ZELINDA
via Fratelli Calvi, 1 – Trescore Balneario
tel. 035.4598380 zelinda@consultoriofamiliarebg.it

Vedi l'archivio storico delle news qui

News recenti