È tra le psicoterapie quella storicamente più radicata, una teoria e una tecnica fondata da Sigmund Freud che, guardata con sospetto o con entusiasmo dalla cultura, dalla psicologia e dalla psichiatria, secondo molte ricerche indipendenti in U.S.A. e in Europa continua a dare risultati a medio e lungo termine particolarmente efficaci nel cambiamento strutturale del paziente nevrotico e psicotico. Parliamo della psicoanalisi e delle psicoterapie a orientamento psicodinamico che da essa si sono sviluppate.

E lo facciamo con la dottoressa Daniela Maggioni, psicologa e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, dello “Studio Associato di Psicologia Clinica e Psicoterapia Maggioni” che, grazie alle differenti specializzazioni dei tre psicoterapeuti che lo costituiscono, offre da decenni cure di riconosciuta qualità in psicoterapia dell’adulto, dell’adolescente, del bambino e della famiglia. Inoltre, i dottori Maggioni svolgono supervisioni cliniche a Psicologi, Psicoterapeuti, Comunità e Istituzioni Psichiatriche e psicosociali.

Dottoressa Maggioni, cosa si intende per psicanalisi?
Il termine “psicoanalisi” si riferisce a una teoria della struttura e del funzionamento della personalità e a una specifica tecnica psicoterapeutica fondata da Sigmund Freud nel secolo scorso, imprescindibile riferimento culturale, scientifico e clinico non solo per gli psicoanalisti. La sua scoperta centrale, e quindi l’assunto di base della psicoanalisi, è l’inconscio dinamico: accanto e spesso in conflitto con il nostro Io cosciente e manifesto, dentro di noi agisce e vive una dimensione profonda e nascosta, sempre in attività, dove si sedimentano affetti, desideri, emozioni ed esperienze, a partire da quelle della prima infanzia, rimossi ma più potenti, a volte, delle parole e dei ricordi di cui siamo consapevoli. L’inconscio non è un luogo del cervello o della psiche, nessuna TAC può individuarlo, ma possiamo ricostruirne le tracce nei gesti inconsapevoli della vita quotidiana, nei sogni, nelle dimenticanze, nei lapsus. La terapia psicoanalitica non può cambiare il passato, ma può illuminarlo di senso, rimetterci in contatto con parti di noi dimenticate o trascurate, aprirlo a nuove possibilità invece che tenerlo imprigionato nelle pieghe dei nostri sogni, pensieri, sintomi e dolori.

Ma in particolare in cosa si distingue dagli altri approcci?
Lo psicoanalista è impegnato nella ricerca continua di una “verità” del singolo uomo, anti-ideologica, antiassolutistica, non generalizzabile; nel progetto -oggi realizzabile- di una teoria psicoanalitica che poggia sui dati neurofisiologici (si pensi ai neuroni specchio) dotato di un suo specifico campo di indagine, di una sua strumentazione teorica e di suoi metodi e tempi (la libera associazione, l’interpretazione, l’ascolto delle tracce dell’inconscio dinamico); nella sua formazione interminabile e nel ricorso alla propria analisi personale per una comprensione profonda della relazione con il suo paziente.

La psicoanalisi è uno metodo psicoterapeutico che si interroga sulle cause profonde del disagio soggettivo, cogliendo i diversi modi un cui l’inconscio si manifesta e cercando di rendere consce le cause della sofferenza. È molto diversa, quindi, ad esempio dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale, in genere più breve, che si propone di individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali d’interpretazione della realtà per sostituirli con convinzioni più funzionali.


Studio Ass. di Psicologia
Clinica e Psicoterapia
Dott.ri Daniela, Marcello
e Mattia Maggioni 
daniela.maggioni@inwind.it
via Broseta, 58 Bergamo
Tel./Fax 035 254294
Tel. 035 4373456
3474243690-3487722351

a cura di FRANCESCA DOGI
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