A leggere la biografia di Fabio Belometti, che ci aspetta per l’intervista nel suo studio di massoterapia in via Palma il Vecchio a Bergamo, viene un po’ di timore. È cintura nera e secondo Dan di karate, istruttore di kickboxing (l’arte marziale di origine giapponese che si combatte con pugni e calci) e ha anche avuto un passato di culturismo: a soli 24 anni è stato campione lombardo di bodybuilding. Oggi, che di anni ne ha 47, continua la sua preparazione fisica in palestra, con il golf, i viaggi, le nuotate in paradisi terrestri, a cui si aggiunge la passione per la pittura o meglio opere concettuali, dove nulla è per caso. A vederlo però passa anche l’ultimo dei timori. È alla mano, non è un gigante, ha il fisico asciutto, atletico, baffi e barbetta. Ci accoglie con un sorriso: ha appena rimesso in sesto una paziente che soffriva per dolori al collo e alla schiena, una delle sue specialità su cui ha di recente scritto anche il libro “Salute amica” (Edito da BE Bruno Editore), già diventato un bestseller, nel quale offre idee e consigli pratici per migliorare il nostro benessere quotidiano.

È stata la sua intensa attività sportiva a spingerlo a studiare il corpo umano e a specializzarsi in massoterapia. «Per tre anni ho insegnato a una ventina di ragazzi la kickboxing, ci divertivamo e per me era già la realizzazione di un grande sogno. Ogni tanto ci si faceva male, mai nulla di grave, ma mi piaceva capire cosa accade nel corpo durante un trauma e come poter intervenire per alleviare i dolori» racconta. Allora lavora come elettricista cablatore in un’azienda di laser di giorno. La sera studia in una scuola privata per diventare massaggiatore, poi altri corsi a Milano per specializzarsi riuscendo anche a diventare operatore abilitato alla terapia cranio sacrale. Nel 2012 la scoperta della pittura, anzi del concettuale. Comincia quasi per caso. Una notte dà vita alla sua prima opera. La chiama “Mente e cuore”: una tela su cui campeggia sulla sinistra un cubetto trasparente che indica la mente, e sulla destra un cuore. «Mente e cuore sono la mia ispirazione» ci dice. «La mia ricerca dell’infinito. All’arte mi dedico quando finisco le sedute di massoterapia con i miei pazienti. A volte lo spunto mi viene dalle chiacchierate che faccio con i miei pazienti durante la giornata, come questo quadro che ho chiamato “Consumazione Italia” dove si vede il verde, il bianco e il rosso della nostra bandiera sbavare, quasi “piangere”. Nelle mie opere uso diversi materiali e tecniche, altri quadri hanno delle installazioni, oggetti di supporto per una migliore comprensione, quasi a voler fare toccare il pensiero…».

Poi, guardando i tagli nelle opere di Fontana ha una brillante intuizione che diventa una delle caratteristiche dei suoi quadri. «Fontana faceva i tagli, io li cucio» continua. «Nelle mie opere faccio anche io i tagli ma poi uso ago e filo». Partecipa anche a diverse mostre, molte a Genova grazie alla galleria Satura che lo scopre, con la stessa infatti partecipa anche ad una biennale nel 2015 e quest’anno al Satura International Contest, che si è tenuto dal 7 al 21 luglio scorso con la partecipazione di 131 artisti provenienti da tutto il mondo, è tra gli autori segnalati. Nel 2017 partecipa alla Triennale di Verona e incontra Vittorio Sgarbi che gli fa i complimenti e lo invita a continuare nella sua ricerca artistica. E intanto sta già lavorando ad altre opere. «Me le chiedono anche alcuni miei pazienti che le vedono esposte nel mio studio. È stata proprio una mia paziente a convincermi a dargli un quadro. Ci ho pensato un po’ perché fino a quel momento non avevo alcuna intenzione di separarmi dalle mie opere. Lavoravo per divertimento e per passione, non pensavo certo che un giorno me le chiedessero. Nello studio, dopo le 22, o nei weekend, tolgo il mio abito da lavoro per mettermi quello di artista e do vita alla fantasia sempre tenendo presente il mio pensiero fisso: mente e cuore che mi accompagna anche quando curo i pazienti».

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a cura DI LUCIO BUONANNO