Si manifesta con un senso di pesantezza, in particolare intorno agli occhi e alla radice del naso, oltre che con congestione e gocciolamento nasale. In alcuni casi viene confusa con il comune raffreddore, con la conseguenza che, non curata correttamente, diventa ricorrente o cronica. È la sinusite, problema diffuso che secondo le stime riguarda circa l’otto per cento della popolazione. Impariamo a riconoscerla e ad affrontarla nel modo giusto.

Un’infiammazione della mucosa di naso e seni paranasali
La sinusite è un’infiammazione della mucosa che riveste il naso e i seni paranasali, le cavità piene d’aria che si trovano nella fronte e ai lati del naso, dietro le guance e in mezzo al cranio, con la funzione di riscaldare e di umidificare l’aria che respiriamo. La sinusite può essere classificata come “acuta” quando i sintomi si risolvono entro le 12 settimane; “cronica” quando la durata dei sintomi supera le 12 settimane; “ricorrente” quando si hanno più di tre o quattro episodi l’anno.

I sintomi: dal dolore facciale alla tosse 
La sintomatologia è caratterizzata da congestione nasale e rinorrea (gocciolamento nasale) di tipo purulento o non. Altri sintomi possono essere: dolore facciale tipicamente localizzato intorno all’occhio, al sopracciglio, allo zigomo; dolore a livello della mascella o dell’arcata dentaria superiore, ovvero alla radice del naso. In alcuni casi il dolore è accompagnato da gonfiore dei tessuti interessati, senso di pressione che può dare la sensazione di spostarsi con i movimenti del capo, riduzione o perdita dell’olfatto e del gusto, cefalea, sensazione di scolo retronasale. Alcuni di questi sintomi sono più tipici della forma acuta, altri della forma cronica. Sintomi meno frequenti, ma non meno fastidiosi, sono febbricola, tosse (presente soprattutto in età pediatrica), ovattamento auricolare, alitosi.

Le cause? Molte e diverse
Le cause scatenanti possono essere molteplici:
> infettive, legate a infezioni di ogni tipo (batteriche, virali, micotiche);
> allergologiche, in aumento negli ultimi anni, legate ai cambi climatici e all’inquinamento;
> odontogene, ovvero legate ai denti, per patologie o trattamenti odontoiatrici all’arcata dentaria superiore;
> traumatiche, che hanno causato frattura delle ossa del massiccio facciale o del setto nasale;
> jatrogene, cioè conseguenti a trattamenti medici, ad esempio in esiti di interventi chirurgici oncologici;
> malformative, dalla nascita;
> immunitarie, legate a difetti del sistema immunitario come l’immunodepressione.

Per la diagnosi, in genere, basta una visita accurata
La diagnosi viene effettuata dall’otorino attraverso la valutazione anamnestica (cioè la raccolta della storia clinica raccontata dal paziente) e attraverso la visita clinica. La visita, semplice e indolore, consiste nell’osservazione del naso e del cavo orale, anche avvalendosi dell’utilizzo dell’endoscopio, una mini telecamera che permette di addentrarsi nelle cavità nasali senza procurare dolore al paziente, e di osservare alcune delle “porticine”, osti, che mettono in comunicazione il naso con i seni paranasali e le zone più nascoste del naso. In casi particolari si ricorre alla TC del massiccio facciale senza mezzo di contrasto, ancora una volta un esame rapido e indolore, particolarmente utile in vista di un intervento chirurgico.

Attenzione ad ambienti troppo secchi e freddi
La prevenzione si basa prima di tutto sulla corretta igiene ambientale, in particolare evitando di trascorrere lunghi periodi in ambienti sia molto secchi e affollati sia fumosi e con temperature troppo rigide. Inoltre sarebbe opportuno evitare voli aerei, escursioni in alta montagna e immersioni quando si è particolarmente raffreddati perché il rischio, esponendosi a traumi pressori (dovuti a sbalzi di pressione), aumenta in modo significativo.

Come si cura
Quando si sospetta una sinusite bisogna intervenire tempestivamente, perché le complicanze delle forme trascurate o non riconosciute possono essere molto insidiose. La sinusite acuta va trattata con terapia antibiotica per bocca, quando si sospetti la forma batterica, e corticosteroidea topica (per via nasale), talvolta anche orale. Nella forma cronica, con corticosteroidi topici a cicli e quando sussiste un’allergopatia, l’associazione dell’antistaminico riduce il rischio di ricadute. I lavaggi nasali con soluzione salina fatti con costanza rappresentano un rimedio estremamente utile, poiché allontanano e riducono la quantità di batteri e di allergeni presenti nel naso, riducendo conseguentemente l’aggressività patogena e la reattività della mucosa interessata. Quando le terapie mediche falliscono, o danno un risultato parziale, la terapia chirurgica è un’alternativa necessaria. L’intervento permette di modificare l’anatomia interna del naso e dei seni paranasali rimuovendo gli ostacoli alla normale ventilazione delle cavità e al normale drenaggio delle secrezioni nasali, così da evitare il rischio di ristagno, condizione che può favorire lo sviluppo e la sovrapposizione di un’infezione batterica.

Non è la stessa cosa del raffreddore
Il raffreddore dovuto alla presenza di virus, per lo più del genere dei Rhinovirus, dà tendenzialmente sintomi solo a livello del naso. La sinusite, invece, oltre che con la congestione nasale può manifestarsi anche con mal di testa, tosse e una sensazione di dolore che si allarga a tutto il volto. Altre differenze riguardano l’entità e la durata dei sintomi. La sinusite è una condizione cronica che può durare anche tutto l’anno a differenza del raffreddore che va via nel giro di una settimana. È inoltre più dolorosa e pregiudica maggiormente la qualità di vita, dando problemi anche alla vista e limitando la capacità di percepire gli odori.

A cura della DOTT.SSA ALEXANDRA TOMMASI
Specialista in Otorinolaringoiatria
Humanitas Castelli Bergamo