Perché l’Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo avvia, a partire da questo numero, una serie di comunicazioni su Bergamo Salute? Cosa c’è di particolare, dal momento che questa non è una pagina pubblicitaria? Di quale malato stiamo parlando e in che modo gli architetti contribuiscono alla sua profilassi e alla sua cura? L’Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori Conservatori della Provincia di Bergamo si è assunto l’onere di promuovere la Cura del Territorio, tramite la forza terapeutica dell’Architettura, per una città e un territorio che mostrano chiari segni di “malattia”. Non è una speranza, è un progetto inteso come prospettiva condivisa e continua in cui gli architetti diventano coprotagonisti della salubrità dell’ambiente per l’uomo, con la volontà di testimoniare, tramite l’Istituzione, la promessa di benessere che ogni progetto civile e sociale deve perseguire.

Analogia tra edificio e corpo umano
Per comprendere come sono costruiti gli edifici e per valutare i problemi della sicurezza, può essere d’aiuto fare una analogia con il corpo umano. L’analogia tra corpo umano ed edificio è molto antica. I termini che indicano lo stato di malessere di una persona come: infermo, infermità, infermiere sono derivati tutti dal capostipite latino firmitas (stabilità) che indica lo stato di “buona salute” di un edificio. Quando una persona è malata si chiama il medico perché faccia la diagnosi e prescriva la cura; quando un edificio presenta anomalie quali lesioni, spostamenti e deformazioni si deve chiamare un tecnico che sia in grado di risalire alle cause che li hanno determinati e valutarne la gravità e gli interventi necessari. Gli edifici quindi, come il corpo umano, devono essere curati e tenuti sotto controllo per conservarli in buona salute. Può pertanto essere utile saper individuare in primis sintomi di malessere che si possono manifestare nella propria casa.

In questa circostanza l’Ordine promuove la cultura della cura degli edifici tramite l’evento “Diamoci una scossa”, che interessa l’intero patrimonio edilizio pubblico e privato, a partire dal 30 settembre 2018, Giornata nazionale per la prevenzione sismica promossa dalla Fondazione Inarcassa, dal Consiglio nazionale degli Architetti e dal Consiglio nazionale degli Ingegneri, con il supporto scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, del Dipartimento Protezione Civile, della Conferenza dei Rettori Università Italiane e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere una cultura della prevenzione sismica per un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare. In un paese straordinario ma ad alto rischio sismico come l’Italia il grado di sicurezza della casa diventa la prima cosa da conoscere e migliorare attraverso adeguate misure. Come purtroppo si è constatato, anche recentemente, il terremoto è un evento imprevedibile i cui effetti sulle persone e sugli edifici possono essere disastrosi. Le conseguenze possono essere mitigate o eliminate adottando misure che migliorino la sicurezza degli edifici.

Dal 30 settembre e fino alla fine di novembre i professionisti parteciperanno volontariamente all’iniziativa “Diamoci una scossa”, la prima nel suo genere in Italia, recandosi su richiesta dei cittadini, presso le abitazioni per fornire una prima informazione sui fattori che possono incidere sul grado di sicurezza dell’edificio (es. zona di edificazione, anno di costruzione, tipologia di edificio, normativa di riferimento, etc.) aggiornando sulle agevolazioni finanziarie (Sisma Bonus e Eco Bonus) oggi a disposizione per migliorarlo, con spese rimborsabili fino all’85% a carico dello Stato.

Nel box blu sono riportate le informazioni per richiedere la visita, in funzione della tipologia dell’immobile possono fare richiesta proprietari, affittuari o altri aventi diritto. Per edifici con un numero di unità abitative superiore a 8 la richiesta può pervenire esclusivamente dall’Amministratore condominiale.

La visita tecnica
La visita ha una valenza meramente informativa e di sensibilizzazione sul tema della sicurezza sismica e non va assolutamente confusa con un’attività professionale. L’iniziativa si articola in due diversi momenti: informativo e operativo. Domenica 30 settembre dalle 10 alle 17, a cura degli Ordini Provinciali degli Architetti e Ingegneri, centinaia di piazze delle principali città italiane diventano le Piazze della Prevenzione Sismica. 
La Provincia di Bergamo ospita l’iniziativa in 5 luoghi:
> Bergamo in via XX Settembre (angolo via Borfuro)
> Treviglio in piazza Manara
> San Pellegrino in via Papa Giovanni XXIII (nei pressi del Comune)
> Sarnico in piazza Umberto I
> Nembro in piazza della Libertà davanti al Modernissimo
Tecnici esperti sono a disposizione per spiegare cosa significhi il rischio sismico, i fattori che possono incidere sulla sicurezza di un edificio e le agevolazioni finanziarie messe a disposizione dallo Stato per migliorare la sicurezza della propria abitazione. Il soggetto da sensibilizzare, destinatario della proposta di prevenzione sismica, è ovviamente il Cittadino, spesso inconsapevole dei rischi che può comportare un edificio non adeguatamente manutenuto.

a cura DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI BERGAMO 

Bergamo
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