Al via il nuovo percorso diagnostico terapeutico assistenziale con farmacie, Medici di Medicina Generale e diabetologi.
Il diabete è una malattia cronica fortemente correlata a stili di vita, che, con le sue complicanze, rappresenta un grave problema sanitario per le persone di tutte le età, di tutte le etnie e di tutte le aree geografiche sviluppate. Per questo le autorità sanitarie spendono energie e risorse per educare la popolazione a conoscere, valutare e curare il diabete attraverso il cosiddetto “percorso diagnostico terapeutico assistenziale”.

All’inizio di quest’anno è partito ufficialmente un progetto che ha coinvolto le farmacie bergamasche in un più ampio percorso di attività educazionale, promosso da ATS Bergamo in collaborazione con i Medici di Medicina Generale e i diabetologi, con l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce del diabete, monitorare l’aderenza terapeutica e soprattutto sperimentare un modello di approccio di comunità che permetta una prevenzione primaria, secondaria e terziaria della malattia.Il diabete può determinare complicanze acute o croniche, che riguardano diversi organi e tessuti, che possono essere prevenute o rallentate nella loro progressione attraverso uno stretto controllo di tutti i fattori di rischio correlati alla glicemia e tramite una corretta istruzione di stili di vita.

La definizione di percorsi sanitari condivisi da ospedale e territorio risulta particolarmente indicata per una gestione razionale, efficace ed economica delle patologie croniche che richiedono un approccio metodologico coordinato. La costruzione di un progetto con la definizione degli obiettivi, dei ruoli e degli ambiti di intervento, rappresenta il valore aggiunto del “percorso diagnostico terapeutico assistenziale” e il coinvolgimento multidisciplinare consente lo scambio di informazioni tra tutte le figure sanitarie coinvolte.

«L’incidenza della malattia nella popolazione adulta è pari al 5% della stessa con una quota importante di pazienti che ignorano il proprio stato di salute ed è per questo che diventa importante porre delle domande specifiche a tutti quei soggetti a rischio di malattia» dice la dottoressa Michela Bialetti, farmacista. «I farmacisti che operano nelle farmacie territoriali dovranno proporre alcuni questionari definiti di “arruolamento pazienti” per cercare di scovare tutti quei soggetti che già sono malati e non sanno di esserlo; oppure questionari sulla aderenza terapeutica, cioè l’attenzione alla cura e alla regolarità della stessa, a tutti i pazienti che si recano in farmacia per ritirare i medicinali relativi alla patologia diabetica. I risultati di questi questionari verranno valutati secondo metodologie collaudate dagli specialisti e inviati ai medici curanti che effettueranno ulteriori accertamenti o correzioni di terapia». Il cittadino spesso sottovaluta i rischi legati a una sedentarietà o a un eccesso di calorie introdotte normalmente a ogni pasto: verranno quindi offerti anche opuscoli educazionali mirati all’istruzione della popolazione su corretti stili di vita, una sana alimentazione e una gestione dell’esercizio fisico ottimale per ogni persona adulta. Lo scopo di tutto questo progetto è ottimizzare le risorse sanitarie attraverso la sinergia di azioni di tutta la struttura sanitaria provinciale coinvolgendo medici e farmacisti per migliorare la salute di tutti i cittadini.

Se il progetto che è appena nato e partito in una zona ristretta della provincia darà i risultati sperati, verrà esteso a tutto il territorio bergamasco, dando la possibilità a tutti i cittadini di diventare persone consapevoli della propria salute e di tutti i rischi collegati a una gestione superficiale della stessa sempre accompagnati dal loro farmacista di fiducia.

a cura DI GIULIA SAMMARCO