In questi ultimi mesi si sente spesso parlare di un fenomeno abbastanza particolare, quello cioè delle “coppie che non fanno sesso”, i famosi matrimoni bianchi, che secondo alcune statistiche e alcune ricerche sembra riguardare addirittura il 30% delle relazioni. Ma le cose stanno proprio così? «È difficile conoscere i dati precisi, anche perché probabilmente c’è una parte di non detto, non confessato, nascosto, però direi che possiamo ritenere il 30% una stima abbastanza attendibile. E io parlerei non soltanto dei classici matrimoni bianchi dove il sesso non c’è, ma anche di tutti quei “matrimoni opachi”, relazioni di coppia dove qualche rapporto c’è, ma giusto due o tre all’anno» sottolinea il dottor Silvio Mori, psicologo e sessuologo.

Dottor Mori, quale può essere la causa di questo fenomeno che a quanto pare è tutt’altro che raro?
Non esiste un’unica causa, così come non esiste un’unica spiegazione. Spesso dietro questa assenza di vita sessuale all’interno della coppia ci sono difficoltà vere e proprie, a volte nella donna, a volte nell’uomo, a volte in entrambi. Ci possono essere disturbi che riguardano la fase del desiderio (assenza di desiderio, desiderio ipoattivo) oppure la fase di eccitazione (disfunzione erettile) o disturbi da dolore sessuale femminile (dispareunia e vaginismo, difficoltà cioè al rapporto penetrativo). E spesso il problema emerge quando nasce il desiderio di un figlio. Ci sono coppie, ad esempio, che arrivano al matrimonio senza aver mai consumato un rapporto sessuale, generalmente per una richiesta di astinenza di uno dei due, magari per motivi religiosi anche se a volte dietro ciò si nasconde già ed è già presente un blocco o una paura nei confronti della sessualità. Dopo il matrimonio, però, non è detto che scoppi miracolosamente la passione e l’intesa come invece loro si aspettavano e quindi il sesso resta un miraggio.

Queste sono coppie che quindi che non hanno mai avuto rapporti completi né prima né dopo il matrimonio, ma esistono anche situazioni diverse di questo fenomeno delle “coppie senza sesso”?
Assolutamente. Innanzitutto voglio specificare che utilizzo il termine matrimonio per semplificare, ma è chiaro che mi riferisco a tutte le relazioni, anche ovviamente quelle di convivenza. Detto ciò, mi sento di dire che sì esistono anche coppie che in realtà all’inizio avevano una buona vita sessuale e poi hanno smesso, o quasi, di avere rapporti. E i motivi possono essere dei più disparati: l’arrivo di un figlio e la conseguente difficoltà per alcune coppie di riprendere una buona intesa sessuale; la presenza di un tradimento che chiama in gioco tutto il tema della fedeltà e infedeltà (sesso in coppia scarso, sesso extra-coniugale florido), anche nella sua componente più virtuale di un fenomeno che sembra in incredibile espansione che è quello delle chat erotiche, “realtà parallela” dove un partner vive la propria sessualità in una sorta di “giardino segreto”, un rifugio eccitante ed appagante che però lo porta ad allontanarsi dall’altra realtà, quella della coppia, quella dell’intimità, quella della vita a due. Stesso discorso vale anche per l’eccesso di pornografia. Altre volte invece l’assenza di vita sessuale nella coppia diventa una spia dello stato di salute della coppia stessa: rancori, risentimenti, insoddisfazioni, incomprensioni possono indurre un’inibizione della risposta sessuale, con calo del desiderio e difficoltà di eccitazione.

Il panorama delle “coppie senza sesso” sembra effettivamente molto ampio, non esiste una tipologia fissa, ogni situazione è unica anche se esistono dei profili simili…
Esattamente. E a tal proposito esistono altre due tipologie di “coppie senza sesso”. Innanzitutto le coppie asessuali, realtà in Italia ancora poco conosciuta ma che negli Stati Uniti ad esempio è decisamente in crescita. Sono coppie che non rinunciano all’amore ma solo alla componente fisica e corporea della sessualità. E poi ci sono coppie, credo in numero maggiore di quanto ci si possa immaginare, dove uno dei due (più raramente entrambi) nasconde, spesso con una terribile sofferenza, la propria omosessualità. Sono coppie che spesso hanno avuto alle spalle anche una discreta vita sessuale, a volte hanno anche dei figli, ma poi col tempo la componente omosessuale prende il sopravvento e,come dicevo prima, spesso con tanta sofferenza.

Per riprendere o iniziare…
Per una coppia che ha il desiderio di riprendere una buona vita sessuale o iniziare ad avere una buona vita sessuale esistono tante “soluzioni” . «Nel panorama attuale ci sono diversi professionisti che possono aiutare, dall’andrologo al ginecologo al sessuologo, e consultarli può essere un modo per far emergere disturbi sessuali che magari si ignoravano» osserva il dottor Mori. «È chiaro che se la causa dell’assenza di una vita sessuale nella coppia è riconducibile a disturbi sessuali specifici è necessario per prima cosa affrontare questi disturbi, senza imbarazzi e senza timori. E come dicevo prima di soluzioni fortunatamente ce ne sono tante, a volte anche con un supporto farmacologico (pensiamo alla disfunzione erettile) o riabilitativo (pensiamo all’utilità ad esempio della riabilitazione del pavimento pelvico in aggiunta ad esercizi specifici per i casi di difficoltà sessuale femminile). Altre volte invece non è la presenza di disturbi sessuali specifici a rendere difficile l’intimità erotica in coppia quanto semmai la presenza di conflitti irrisolti, rancori, risentimenti, e in questi casi è meglio non far cronicizzare questi sentimenti negativi e poterli affrontare, magari con l’aiuto di uno psicologo, per creare un ponte comunicativo e un confronto efficace e in questo senso lavorare sulla relazione può migliorare anche la vita sessuale della coppia. Per cui mi sento di dire, al di là dei casi specifici, che il segreto forse è proprio questo: lavorare sulla relazione. E questa speciale “manutenzione” ogni coppia dovrebbe farla, anche in modo autonomo, anche quando le cose vanno bene. Perché vivere in due, magari per tutta la vita, non è semplicissimo, le cose belle non capitano per miracolo. Alcuni per esempio ritengono che il calo di sessualità nelle coppie stabili sia quasi un destino scritto, legato anche alla routine e alla monotonia, allo stress, agli impegni, al fatto che ad un certo punto cercare fuori dalla coppia sia quasi inevitabile perché è più stuzzicante. Io non sono del tutto d’accordo, anzi ritengo che la fedeltà (e la monogamia) possa essere molto molto sexy. Ma ci vuole consapevolezza. Come dico sempre, avere una buona vita sessuale in coppia è come avere un bel giardino…bisogna prendersene cura. In altre parole, sfruttando questa volta una metafora culinaria, per fare un buon risotto non bastano gli ingredienti giusti, serve attenzione, cura, passione. Serve il cuore».

a cura DI GIULIA SAMMARCO
con la collaborazione del DOTT. SILVIO MORI
Psicologo e Sessuologo a Bergamo e Brescia