Tutto è cominciato 18 anni fa quando Luigi Stracuzzi, padre di tre ragazzi affetti da una sindrome sconosciuta decise di dare un risvolto sociale a un’associazione culturale da lui creata insieme ad altri tre amici e di cui era presidente. Luigi pensava di dar vita a un’associazione che non fosse un dejavu delle associazioni esistenti. Doveva essere qualcosa di diverso che offrisse delle soluzioni diverse e degli aiuti diversi. Fortunato fu l’incontro tra Luigi ed Emanuela Marchesi a Pedrengo. Emanuela, un vulcano di energia, è di aiuto e sostegno nel portare avanti, assieme a Luigi, il progetto pensato da quest’ultimo. «L’associazione ha come obbiettivo creare quante più possibili occasioni d’integrazione tra i ragazzi diversamente abili o in condizioni di disagio e il territorio che li ha visti nascere, crescere e molto probabilmente li vedrà vivere nella loro fase adulta. Non è facile superare tutte le barriere e i preconcetti che ancora oggi circondano la disabilità, ma l’impegno alla lunga premia e nel corso di questi anni abbiamo avuto diversi risultati positivi. Vogliamo anche affiancare le famiglie nella lotta per il riconoscimento di diritti negati al supporto-sollievo». spiega Luigi.

Emanuela, anche lei madre di due figli che hanno bisogno di attenzione, è la responsabile dei progetti, che sono tanti e vari. La figlia di 21 anni ha la sindrome di Down, ha conseguito la maturità e con il progetto “Integrazione e Motivazione” sta facendo la parrucchiera; il figlio di 16 anni ha affrontato il percorso per superare i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento). Tra i progetti ci sono corsi per i DSA (l’associazione è abilitata anche alla diagnosi), aiuto nei compiti e ripetizioni anche a domicilio, corsi di decoupage personalizzati, serate di ballo e karaoke, laboratori di musicoterapia e di teatro, doposcuola, spazio estivo compiti, il progetto “Integrazione e Motivazione” . Non meno impegnativi e importanti sono i servizi offerti: lo sportello patronato e CAF di cui è responsabile un volontario tra i più attivi, Giuseppe Alborghetti, la consulenza legale, la consulenza con logopedista, psicologi, grafologa, assistente sociale, biologo nutrizionista, massoterapista etc..

Nella sede di Pedrengo c’è una sala per la musicoterapia alla quale un medico volontario del centro ha donato l’insonorizzazione, quella per le riunioni, l’altra per i compiti, quella per la consulenza legale e tutte le altre in cui 200 soci e tanti volontari portano la loro esperienza per aiutare chi è meno fortunato e le loro famiglie. Punto fondamentale è integrare la partecipazione di persone con e senza problemi di disabilità. Un importante aiuto viene dalla volontaria Tina Calzi che aiuta a organizzare corsi per utilizzo del computer, di lingue etc.. Il progetto ”Integrazione e Motivazione” già citato spinge i ragazzi a svolgere veri e propri lavori, tenendo conto delle singole capacità e possibilità, per aumentare l’autostima dei singoli. «Questo progetto nasce dalla volontà della nostra associazione, in collaborazione con la Cascina del Sole di Carrobbio degli Angeli, di permettere ai nostri ragazzi, di interagire con normodotati per raggiungere obiettivi comuni» spiega Emanuela.

La dimostrazione della bontà ed efficacia di questo progetto è nella testimonianza dei genitori di una ragazza, Alessia, che dopo il diploma ha lavorato alla Cascina del Sole. «Da otto mesi nostra figlia frequenta la Cascina del Sole con l’aiuto di una tutor dipendente della società che si è mostrata molto sensibile e capace di relazionarsi con lei. Ora un’altra occasione è stata offerta dal Ristorante Tomenone di Brusaporto. Alessia nel corso del Progetto ha anche imparato a preparare marmellate, sughi e pasta biologica sotto la guida di due persone attente e disponibili» raccontano. Tanti i volontari che frequentano l’associazione “Terra d’Europa ONLUS” con tanta gioia e voglia di donare la propria professionalità e il loro tempo avendo in cambio un bene preziosissimo: il sorriso di chi, grazie alla loro disponibilità, può guardare avanti con più fiducia e meno sofferenza.

Uno per tutti, un giovane scout Emanuele di 17 anni studente del terzo anno del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù. «Faccio parte del Clan Mistral (ndr. gruppo di scout formato dai ragazzi più grandi) e visto che nella carta di Clan c’è come punto fondamentale che ogni elemento del gruppo deve fare un’attività di servizio, ho deciso d’informarmi e ho scoperto la realtà di “Terra d’Europa” a cui mi ero rivolto per caso per una consulenza. Ho partecipato al laboratorio “La magia dei colori”. Ho trascorso un po’ di tempo con dei ragazzi diversamente abili e li ho aiutati in differenti attività che spesso sono la creazione di piccoli oggetti e altri lavoretti. Personalmente posso dire di essere molto soddisfatto per aver deciso di partecipare a questo laboratorio perché, nonostante sia abbastanza faticoso e abbia bisogno di una costante attenzione, mi ha fatto sentire felice per quello che stavo facendo, mi ha divertito e mi ha fatto scoprire una realtà che non immaginavo nemmeno esistesse. Un’ottima esperienza che consiglierei a tutti» testimonia Emanuele.

Molti hanno scoperto “Terra d’Europa Onlus” e si sono resi disponibili a donare il loro tempo, ma per portare avanti tanti progetti e pagare l’affitto della sede servono fondi. L’associazione, che non ha scopo di lucro, vive unicamente delle donazioni di persone sensibili e attente al disagio. Ognuno può aiutare come e nella misura in cui riesce, donando un po’ del proprio tempo, capacità e sostegno economico. Qualunque contributo è prezioso, per dirla con un moto dell’associazione “Un piccolo gesto per un grande progetto”.

a  cura di Luca S. Capaldo

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