Permette di “vedere” le articolazioni, i fasci muscolari, i tendini del corpo e le loro eventuali alterazioni. È l’ecografia muscolotendinea, un esame rapido e generalmente indolore (o poco doloroso) indicato, in particolare, in caso di sospetti stiramenti, strappi muscolari, contusioni, tendiniti. Ne parliamo con il dottor Gianluca Antonio Castellaneta, ecografista.

Dottor Castellaneta, in che cosa consiste l’esame?
L’ecografia muscolotendinea è una tecnica di diagnosi medica basata sulla rilevazione degli echi prodotti da onde ultrasonore nell’attraversare i muscoli e i tendini. Analogamente a un sonar di un sottomarino, utilizzando una sonda dedicata ad alta frequenza (lineare) il medico esplora i tessuti alla ricerca di ispessimenti, liquido infiammatorio, ematomi o segni ecografici di malattia e contestualmente ne valuta la mobilità.

Nel sospetto di quali malattie e disturbi può essere utile? Quali sono in particolare le più frequenti?
L’indagine, studiando i muscoli (ventre muscolare ovvero la parte che si contrae) e tendini (giunzione tra muscolo e osso: ovvero una specie di “corda”), è frequentemente un esame di prima istanza nella diagnosi di: contusioni, stiramenti, ematomi sottocutanei o intramuscolari, strappi/lesioni muscolari; tendiniti (al gomito, ginocchio, piede, mano, spalla, polso, caviglia, tendine di Achille); cisti, borsiti, artro-sinoviti etc; ernie.

Come si svolge? 
Il paziente viene posizionato sul lettino. In corrispondenza della zona che si vuole esaminare, viene applicata sulla pelle una sostanza gelatinosa che serve a migliorare il contatto con la sonda che invia gli ultrasuoni. L’esame prevede l’esecuzione di alcune scansioni ecografiche standard statiche e dinamiche (sono spesso previsti alcuni movimenti attivi del paziente durante la valutazione, compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente).

È doloroso? 
È un esame non invasivo, generalmente non doloroso, tuttavia se effettuato su una zona infiammata, la sensazione di dolore può essere leggermente più intensa.

Quanto dura in genere?
La durata media è di circa 10-15 minuti.

Ha controindicazioni?
No. L’indagine è considerata priva di rischi e senza alcuna controindicazione poiché vengono utilizzati esclusivamente ultrasuoni: in particolare non prevede l’utilizzo di mezzo di contrasto né radiazioni ionizzanti.

Serve una preparazione particolare? 
Non è richiesta alcuna preparazione particolare.

"L’ecografia muscolotendinea non è in grado di vedere le ossa e all’interno delle articolazioni”

Stiramento muscolare: attenzione al “fai da te”
Una delle situazioni più comuni nelle quali può essere utile ricorrere a un’ecografia muscolotendinea è lo stiramento muscolare, ovvero un allungamento delle fibre muscolari, che provoca un’alterazione del tono del muscolo, molto frequente in chi pratica sport. Caratterizzato da dolore forte e improvviso, di solito è causato da movimenti sbagliati o da una preparazione non adeguata all’attività fisica. Anche se si tratta di una lesione di media entità, è meglio non sottovalutare poiché si rischia di peggiorare la situazione andando incontro a conseguenze ben più gravi, fino allo strappo muscolare vero e proprio. La prima regola, quindi, in caso di stiramento è fermarsi ed evitare di sforzare. Nell’immediato, in attesa di farsi visitare dallo specialista, è bene immobilizzare l’arto, applicare del ghiaccio e una benda compressiva per ridurre o prevenire l’eventuale emorragia. Oltre al riposo per almeno 3-4 settimane, il medico potrà prescrivere antinfiammatori per controllare il dolore e miorilassanti per ridurre la tensione muscolare ed eventualmente terapie fisiche (come tens o tecar) o sedute di stretching, meglio se con un fisioterapista.

a cura di Viola Compostella
con la collaborazione del dott. Gianluca Antonio Castellaneta 
Ecografista Docente per la Società Italiana di Ecografia (SIUMB) Smart Clinic Orio Center e Le Due Torri