(non un perdente come molti pensano). Quante volte da piccoli i genitori ci hanno detto: “Chiedi scusa!”, di fronte a qualche marachella. Due semplici parole, ma così difficili da pronunciare. Perché? Cosa c’è di così difficile nel chiedere perdono, per esempio, a qualcuno che abbiamo ferito? Le incomprensioni e i conflitti in una coppia sono abbastanza quotidiani, a volte anche per motivi futili, ma non sempre si chiede “scusa”. Di più: dopo un litigio, rimangono musi lunghi, silenzio, tensione, a volte ci si scambia frasi sarcastiche, altre si fa finta di nulla e si riprende a parlare senza tornare più su ciò che ha scatenato la discussione. «In molti casi permane una sensazione di tensione che potrebbe smorzarsi, proprio chiedendo scusa» osserva la dottoressa Emanuela Zini, psicologa e psicoterapeuta. «Chiedere scusa è un’abilità sociale che dovrebbe essere appresa nella prima infanzia parallelamente allo sviluppo dell’empatia, ovvero, in parole povere, la capacità di mettersi nei panni degli altri».

Ma quindi c’è l’empatia alla base dell’inclinazione a chiedere scusa?
Sì. Il professor Aaron Lazare, preside di Medicina alla università del Massachussets e autore del libro “On apology” (letteramente sulla scusa), nel 2004, ha condotto uno studio che lo ha portato a questa considerazione: “I più propensi a chiedere scusa sarebbero coloro che mostrano più umiltà, empatia e orientamento verso gli altri; chi possiede credenze positive sul sé, chi crede nella possibilità di migliorare in merito alle esperienze vissute e chi ha una impostazione mentale fondata sull’accettazione non giudicante delle persone e degli eventi che accadono sembra essere maggiormente in grado di comprendere i propri errori e agire di conseguenza”. Ricerche più recenti, condotte dallo psicologo canadese Andrew Howell e colleghi nel 2011, sottolineano che la volontà a scusarsi riflette un funzionamento psicologico sano e adattivo. I fattori che invece non permettono le scuse sono la tendenza all’evitamento, alti livelli di supponenza e tratti di personalità collegabili al narcisismo.

Quindi chiedere scusa è un segno di forza. Perché allora rappresenta spesso un tabù? 
Chiedere scusa è difficile perché comporta ammettere delle colpe. Per qualcuno questo è molto minaccioso rispetto all’immagine di sé, per esempio: “se ho fatto qualcosa di male e lo ammetto, allora sono una persona cattiva”. Le scuse, quindi, sono una minaccia verso la propria identità e autostima. Altre persone, invece, nel chiedere scusa provano vergogna, c’è il timore che la persona offesa potrebbe aumentare il carico di stress, accusandolo anche di offese precedenti e dando a lui tutta la piena responsabilità. Un aspetto importante da considerare, però, è che in una relazione si è in due e “chiedere scusa” è qualcosa che dovrebbero fare entrambi i partner. Uno dei due nella coppia potrebbe essere più predisposto, ma è necessario sapere che è corretto che entrambi possano riuscire a farlo (questo vale in qualsiasi relazione). A volte chiedere scusa è difficile perché la coppia entra in una dinamica per cui si debba stabilire un vincitore e un vinto, ma non funziona così, anzi mettersi in quella situazione è pericoloso, perché crea una relazione di vittima/persecutore e il rischio è che si continui a rimuginare senza uscire dal conflitto. Bisogna, inoltre, imparare a tollerare che la persona offesa potrebbe non accettare le scuse, per esempio perché è troppo ferita, potrebbe aver bisogno di più tempo oppure non vuole più recuperare il rapporto; aldilà della reazione della persona offesa, l’aspetto positivo da considerare è la forza che la persona ha trovato, comunque, nel chiedere scusa e nel mettersi in discussione. Un altro elemento che caratterizza chi non riesce a scusarsi, riguarda il fatto che la persona in torto è a più agio con la rabbia e la distanza emotiva, piuttosto che con la vicinanza e il mettersi in discussione che lo renderebbero estremamente vulnerabile. Perciò nel non chiedere scusa si crea una barriera difensiva che lo fa sentire più al sicuro.

Ma si può imparare a chiedere scusa? Come?
Innanzitutto è necessario lasciare da parte l’orgoglio, mettersi in discussione e pensare che non si è in una posizione di debolezza. Bisogna riuscire a fermarsi e analizzare il proprio comportamento: quando ci si rende conto di aver fatto un torto, questo deve diventare un’occasione per porsi delle domande, per esempio: “perché ho agito in quel modo?”, “ho capito fino in fondo perché ho ferito il partner?”, “come mi potrò comportare la prossima volta per non ripetere lo stesso errore?”. A volte ciò non succede e questo rischia di perpetrare anche in altre occasioni gli stessi errori. Un altro suggerimento utile è che non bisogna pensare che per chiedere scusa sia necessario per forza usare le parole classiche “ti chiedo scusa”: ognuno ha il suo carattere e modalità per poterlo fare: c’è chi riesce con semplici gesti di vicinanza, chi con un abbraccio, chi con una lettera, chi con le parole. Se le scuse sono fatte con semplicità e sincerità ogni modo va bene.

“Scusarsi è un profumo delizioso, può trasformare il momento più goffo in un regalo grazioso”
 Margaret Lee Runbeck
Scrittrice statunitense

I 4 passi per farlo in modo efficace

> Abbattere i pregiudizi della società che associa il chiedere scusa alla debolezza; in realtà sapere chiedere scusa è un grande gesto coraggioso.
> Essere assertivi assumendosi le proprie responsabilità, cercando di empatizzare con la persona offesa.
> Chiedere scusa in modo sincero, chiaro e semplice.
> Imparare dagli errori e mettersi in discussione.

Domandare perdono? Fa stare bene
Imparare a chiedere scusa fa parte delle competenze sociali, migliora le relazioni interpersonali, riduce la rabbia, accresce la coesione della comunità. Le persone che riescono a chiedere scusa, possiedono una autostima maggiore, perché non temono il mettersi in discussione e riescono maggiormente a tollerare ciò che ne consegue.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
con la collaborazione della DOTT.SSA EMANUELA ZINI
Psicologa e Psicoterapeuta
Studio di psicologia Ambivere