«Parlare di due estremità opposte per alleviare o risolvere un problema fastidioso e a volte debilitante come il mal di testa sembrerà strano, eppure per la riflessologia plantare è una concreta possibilità». Chi parla è Massimo Bernardoni, riflessologo dal 1989. Lo abbiamo incontrato per conoscere meglio questa pratica antichissima che affonda le sue radici nella medicina tradizionale cinese e promette, stimolando con particolari tecniche di massaggio o pressioni specifiche zone del piede, di aiutare a ritrovare il benessere. Anche in caso di mal di testa.

Come nasce questa pratica e su quali principi si basa?
La riflessologia plantare è una tecnica che tratta le nostre terminazioni corporee, piedi e mani, risalente almeno a 4.300 anni fa. La riflessologia si basa sul principio che ogni punto del piede riflette un organo specifico: sfruttando questo sistema di connessioni del corpo umano, attraverso la stimolazione e compressione di alcuni punti della pianta del piede, va ad agire sugli organi a essi correlati. Il primo riflessologo moderno fu il medico odontoiatra William Fitzgerald (USA 1872-1942). A lui si deve la suddivisione in dieci linee longitudinali, cinque per parte, più tre linee trasversali, delle dita di mani e piedi (i cosiddetti “Meridiani di Fitzgerald”). La sua sperimentazione iniziò intorno al 1902 e nel 1917 pubblicò il suo primo libro, “Zone therapy, or relieving pain at home” (“Terapia zonale, come alleviare il dolore a casa propria”). Intorno agli anni Trenta Eunice Ingham, sua collaboratrice, intuì il valore della “terapia zonale” applicandola ai soli piedi, scoprendo i rapporti tra punti sensibili e anatomia del piede. Tracciò così la prima mappa delle zone del piede rapportate agli organi del corpo che è rimasta pressoché invariata fino ai giorni nostri.

Ma come si fa a capire su quale punti agire? Variano a seconda del tipo di mal di testa?
La riflessologia plantare ci permette di agire su determinati tipi di mal di testa (cefalee ed emicranie) che possono comparire saltuariamente o essere presenti da tempo. Esistono punti sulle dita del piede che ci permettono di stabilire quale organo è da riportare in equilibrio e la zona specifica del mal di testa ci dà un’indicazione degli organi da trattare attraverso la riflessologia plantare. Un dolore sulla sommità del capo, ad esempio, indica solitamente uno squilibrio derivato da stanchezza legata ad attività intellettuale o carenza di riposo notturno e richiede la necessità di un riequilibrio della zona della vescica urinaria sul piede. Un dolore sul lato della testa, invece, indica la necessità di riequilibrio della vescica biliare e del fegato sui punti riflessi del piede. Anche la localizzazione a destra o a sinistra è fonte di interesse per il riflessologo che può intervenire poi con diverse metodologie per risolvere, o alleviare, il problema. Anche la forma delle dita può svelare le priorità di intervento, così come l’aspetto olfattivo. Il nostro corpo è un tutt’uno e la riflessologia plantare agisce attraverso punti riflessi che, se opportunamente stimolati, funzionano come veri e propri pulsanti che inviano messaggi al nostro sistema nervoso centrale, che a sua volta li rimanda ai nostri organi. La riflessologia plantare ovviamente non è una bacchetta magica: spesso serve cambiare alimentazione e stile di vita, ma sicuramente è una strada da percorrere per affrontare il mal di testa. Con il consiglio di rivolgersi però sempre e solo a professionisti del settore.

Come si svolge una seduta e quanto dura?
La seduta dura tra i 30 e i 40 minuti, durante i quali il riflessologo, usando le dita e i pollici, localizza le zone doloranti del piede che rivelano un problema nella parte del corpo “collegata”. L’obiettivo è eliminare gradualmente, durante le sedute, condizioni di congestione, infiammazione o tensione, spesso interconnesse, ripristinando l’equilibrio del corpo.

Per approfondire: D.C. Byers, La riflessoterapia del piede,Edizioni Mediterranee

a cura DI GIULIA SAMMARCO
con la collaborazione di Massimo Bernardoni
Riflessologo e Floriterapeuta a Bergamo