La stragrande maggioranza delle donne, in Italia come in Europa, guadagna meno degli uomini (in media, circa il 15%). Può accadere però che la situazione si rovesci: nel nostro Paese, per esempio, una donna su sei percepisce uno stipendio superiore a quello del partner. «In questi casi la struttura tradizionale del legame di coppia viene messa in discussione: vacilla l’ideale del maschio come elemento che dà stabilità alla coppia e alla famiglia quando si tratta di lavoro e di retribuzione. In ragione di ciò possono affiorare nell’uomo emozioni contrastanti e perfino sentimenti di inferiorità e svalutazione di sé che rischiano di mettere in scacco la relazione» osserva Leonella Bugini, psicologa e psicoterapeuta. «Questo perché si va a mettere in discussione lo stereotipo rassicurante della donna che mantiene una condizione di dipendenza nei confronti dell’uomo. Se la donna guadagna più dell’uomo, però, in genere l’attitudine è di non far pesare la situazione. Si può quindi parlare di una situazione di una superiorità economica che esiste ma che la donna preferisce dissimulare per preservare l’unità di coppia. A lungo andare questo però può creare frustrazioni nell’immagine di sé della donna stessa all’interno del legame».

Che cosa fare se l’uomo sente che all’interno della coppia viene meno il suo riconoscimento e il ruolo a causa della differenza di stipendio?
Il denaro come la sessualità ha delle funzioni affettive profonde e simboliche che vanno ben al di là della soddisfazione dei bisogni immediati. Amore e denaro sono intimamente legati e dietro i problemi di denaro si rivelano conflitti latenti, che rimandano a difficoltà a riconoscere l’altro come è. Anche se le cose sono diverse nelle nuove generazioni, poiché gli uomini lasciano maggiore spazio ai sentimenti e hanno ruoli meno rigidi e stereotipati di quelli di qualche generazione fa, può succedere che si fissi un sentimento di amarezza e di malcontento profondo.

Cosa succede nella coppia?
Le differenze di stipendio possono creare nell’uomo un senso di inferiorità e invidia e può venir meno a livello inconscio la valorizzazione e stima di sé, addirittura c’è la sensazione che la relazione stessa sia minacciata. C’è il rischio che l’uomo all’interno della coppia si percepisca a livello inconscio in una posizione regressiva e che la svalutazione di sé la faccia da padrona, andando a inquinare perfino il senso di virilità e il desiderio sessuale; si esprime cioè una rinuncia a un ruolo adulto, maturo che in una relazione di coppia è indispensabile. Alcuni uomini vivono male la situazione, si sentono mutilati e talvolta perfino inutili. In generale preferirebbero che la loro compagna guadagnasse meno di loro: ciò potrebbe rassicurarli dall’evitare una competizione con lei. Oppure può succedere che l’uomo, non sentendosi abbastanza sicuro, possa divenire ostile, senza essere consapevole del vero motivo della sua collera. Può allora sabotare il successo di lei in modo diretto, intrecciando una relazione extra coniugale, o più sottilmente rifiutandosi di partecipare alla cura della casa o dei bambini.

Ci possono però anche essere situazioni in cui l’uomo si adatta facilmente al ribaltamentodei ruoli. Magari anche facendo il “mammo” o “casalingo”. Può essere considerata una perdita di virilità?
Quando il fondamento di protezione finanziaria della relazione amorosa non sembra più applicabile, l’uomo si deve reinventare una nuova modalità e su questa basare la relazione. Può assumere un ruolo “materno” che da un lato manifesta un desiderio di aiutare la sua compagna e dall’altro esprime un desiderio di affermazione e riconoscimento di sé. È un uomo che tutti vorrebbero, poiché è affidabile, responsabile e affettuoso e quindi agli occhi della partner desiderabile in tutti i sensi.

Come si possono gestire queste problematiche e mantenere l’armonia?
I processi che permettono di raggiungere un equilibrio emotivo stabile all’interno della coppia sono legati sia a competenze individuali nel regolare le proprie emozioni sia alla capacità di entrambi i partner di tollerare cambiamenti, stati di incertezza e modificazione di ruoli precostituiti causati da mutamenti nella vita reale. Ogni coppia può imparare a stabilire il valore della relazione all’interno di una scala di valori in cui non conta solo il potere “finanziario”. L’essenziale è vedere i singoli contributi come preziosi (ad esempio crescere i figli o fare carriera). La relazione deve essere immaginata come un terreno comune dove i due partner formano un’equipe, una squadra, e tengono conto del punto di vista dell’altro negoziando le proprie posizioni decisionali. Un uomo maturo, dal punto di vista psicologico, può sentirsi a suo agio se la donna guadagna di più. Quando questo non è possibile il terapeuta di coppia aiuta ciascuno dei due partner a comprendere che il rapporto di coppia può costituire un’opportunità evolutiva e il ruolo fondamentale che hanno le relazioni di vicinanza e di disponibilità affettiva verso l’altro.

a cura DI MARIA CASTELLANO
con la collaborazione della DOTT.SSA LEONELLA BUGINI
Psicologa e Psicoterapeuta
Presso Porto di Telemaco Sedi Treviglio, Bergamo e Credaro