Una tecnologia riabilitativa estremamente evoluta che rigenera i tessuti in caso di infiammazioni e dolore. Si chiama ENF (il nome deriva da Electro Neuro Feedback) ed è una delle ultime novità disponibili al Centro Athaena, poliambulatorio specializzato in medicina e traumatologia sportiva che da più di 30 anni, grazie alla professionalità e competenze dei suoi specialisti, si prende cura degli sportivi (e non solo) bergamaschi fornendo diagnosi accurate e terapie mirate, oltre alla prevenzione. Ma come funziona? E in quali casi serve? Lo abbiamo chiesto al dottor Vincenzo Ventura, direttore sanitario del Centro.

Dottor Ventura, di cosa si tratta?
In pratica è una elettroterapia di nuova concezione che possiamo definire “rigenerativa”, in quanto porta a un riequilibrio bio-elettrico della membrana delle cellule e quindi favorisce i processi di rigenerazione dei tessuti lesi coinvolti. La vera novità è il feedback (in altre parole il “dialogo”) tra la macchina e l’organismo: contrariamente a quanto succede normalmente per le altre terapie come laser, tecar, onde d’urto etc., la ENF interagisce regolando automaticamente la dose necessaria per riparare e quindi guarire il tessuto lesionato, ma non solo, quando la condizione del paziente è complessa effettua una vera e propria “mappatura diagnostica” che favorisce l’individuazione dei punti da trattare.

Quali tipi di patologie aiuta a curare?
Essenzialmente tutte le patologie infiammatorie acute e croniche: per esempio lesioni muscolari (stiramenti, strappi), tendinosi, calcificazioni, cervicalgie, discopatie, lombalgie, sciatalgie, ematomi, contratture, neuropatie, artrosi, algodistrofie (condizione cronica caratterizzata da un dolore intenso, continuo ed estremamente debilitante, a carico di un arto superiore o inferiore). Agisce persino sulla spasticità (ovvero l’aumento del normale tono muscolare a riposo). La cosa più sorprendente è la risposta immediata al dolore. Uno dei principi della ENF è infatti che il paziente deve migliorare già alla prima seduta. Questo significa che se non si ottiene un buon risultato si sta trattando il punto sbagliato. Possiamo quindi dire che abbiamo uno strumento di cura straordinario, ma essendo una terapia particolare è molto operatore-dipendente, più di qualsiasi altra tecnologia riabilitativa e quindi diventa determinante e risolutiva solo nelle mani di un professionista esperto.

a cura DI FRANCESCA DOGI
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