Conti separati o comuni? Dividere tutto o no? I consigli per gestire gli aspetti economici ed evitare che i soldi diventino la “miccia” per litigi. 
Da quando c’è la crisi economica, in coppia si litiga molto di più: lei non vuole rinunciare all’appuntamento del sabato dal parrucchiere e lui vorrebbe l’ultimo smartphone. Ma spesso si devono fare delle scelte. E così il denaro diventa una della principali fonti di discordia. «La gestione dei soldi all’interno della coppia può generare uno dei conflitti più ostici da risolvere» dice la dottoressa Emanuela Zini, psicologa e psicoterapeuta. «Queste discussioni, tra l’altro, spesso mascherano importanti significati simbolici e portano a una diminuzione della soddisfazione percepita, a sentimenti di ingiustizia e incomprensione tra i partner. Una ricerca dell’Università del Kansas ha infatti dimostrato che quando una coppia litiga per soldi ha molte più probabilità di arrivare a separarsi. Uno degli autori dello studio in questione sottolinea che “la litigiosità per questioni di soldi è di gran lunga in cima alla lista fra i motivi di discussione predittori del divorzio: non sono i figli, il sesso, i parenti acquisiti o altro, è proprio il denaro, sia per gli uomini sia per le donne”».

 

Ma quindi le discussioni per i soldi in realtà sono solo un pretesto che nasconde altre motivazioni e malumori?
Il litigio per denaro non è quasi mai un vero litigio per soldi, ma per ciò che essi rappresentano nella vita della coppia o della famiglia. Quando, per esempio, un partner ha la tendenza a spendere i soldi in modo non oculato, è l’altro membro della coppia che si deve assumere tutte le responsabilità e questo lo induce a vivere sentimenti di astio verso il partner “spendaccione”, accusandolo di mancata parità nelle responsabilità e di scarsa attenzione al benessere della coppia. Il denaro, in alcuni casi, viene utilizzato come arma di potere per controllare e gestire il partner, soprattutto in quelle coppie in cui la donna non ha la sua autonomia economica. Questa condizione che potremmo chiamare “violenza economica” fa sì che la moglie/compagna venga mantenuta in una condizione di dipendenza e sottomissione. Ci sono però anche coppie in cui solo uno dei due partner si accolla tutte le spese, in quanto l’altro non vuole contribuire perché si sente poco valorizzato e amato; quindi in questo caso il denaro assume il significato di una ricerca di risarcimento affettivo. In conclusione, possiamo dire che sì, le discussioni per denaro mascherano spesso altre e ben più forti forme di disaccordo e patologia nel rapporto di coppia. Anche se parlare di denaro sembra poco romantico, è fondamentale confrontarsi sulla visione e gestione del denaro all’interno della coppia, sia se si è sposati sia se si convive. A volte è necessario che una coppia sia aiutata da una consulenza psicologica quando si imbatte in continue discussioni economiche, per comprendere meglio i significati nascosti, individuare i veri problemi e ristrutturare l’orizzonte di coppia.

A parte i casi in cui uno dei due non lavora, non sarebbe naturale in una coppia dividere le spese?
Stare insieme non riguarda solo unire due vite per amore, ma anche condividere ogni cosa: la scelta delle vacanze, i mobili della casa, le bollette da pagare etc.. Le coppie che funzionano sono quelle che decidono i loro obiettivi insieme confrontandosi prima di procedere e questo richiede anche avere in comune gli obiettivi economici principali, per esempio acquistare una casa. Uno degli aspetti da considerare quando si parla di economia nella coppia è l’emancipazione femminile: oggi le donne lavorano e sono autonome da un punto di vista economico. Infatti le coppie che dividono le spese ormai sono una norma. Ogni relazione però è unica e quindi è unica anche la situazione finanziaria: i partner dovrebbero sentirsi liberi di parlare di denaro senza avere il timore di essere giudicati.

Ma è meglio la separazione o la comunione dei beni?
Gli italiani, secondo diverse ricerche, sono in Europa uno dei popoli che sostiene maggiormente la separazione dei beni. Una domanda che ci si pone è: dividere tutto fa bene o indica che qualcosa non va nella coppia? Non per forza una coppia non funziona se ha i conti separati, ma lo è nel momento in cui si sta troppo attenti ai conti o si litiga per aspetti economici (io ho pagato di più la spesa oggi rispetto a te ieri) e questo può portare a delle rivendicazioni. Avere i conti separati non toglie che uno dei due partner possa pagare una cena o spendere dei soldi per la coppia perché se lo sente; questi diventano aspetti affettivi che vanno al di là dei conti in banca separati. Di certo avere i conti separati permette di sentirsi più autonomi e più liberi di poter gestire i propri soldi nel modo che si preferisce. Una buona possibilità potrebbe essere quella, comunque, di creare un conto corrente comune per la gestione di spese comuni come l’affitto, le bollette, alimentato da entrambi e che permetterebbe di sentirsi uniti nel condividere certi aspetti della vita.

4 regole d’oro per salvare l’armonia
> Parlare di soldi all’interno della coppia non in maniera ossessiva, ma per sapere come gestire insieme delle spese comuni.

> Essere generosi con il partner quando è in difficoltà economica ma anche solo per offrire una cena, senza essere ossessionati da chi ha speso di più per la spesa la volta precedente.
> Evitare di controllare le spese del partner.
> Creare un conto corrente comune per le spese comuni.

a cura DI ELENA BUONANNO
con la collaborazione della DOTT:SSA EMANUELA ZINI
Psicologa e Psicoterapeuta
Studio Maieutiké Brembate Sopra