Un binomio essenziale per una strategia vincente. 
Insieme ai tumori, le malattie cardiovascolari rappresentano il primo “killer” anche in Italia. A dirlo è l’Istat. Da parte sua l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che il numero di pazienti ad alto rischio cardiovascolare dagli attuali 300 milioni supererà i 600 milioni nel 2020. Da qui la necessità di puntare non solo su terapie sempre più efficaci e personalizzate, ma anche e soprattutto sulla prevenzione.

«Osservando le statistiche relative ai farmaci etici (ovvero che si possono acquistare solo con ricetta medica) venduti mensilmente nelle farmacie italiane, si evidenzia una netta prevalenza dei farmaci destinati a disturbi dell’apparato cardiovascolare, cardiopatie, stati ipertensivi o problematiche del circolo periferico. In questo contesto, una corretta prevenzione può dare risultati eccellenti» dice il dottor Michele Visini, farmacista.

Dottor Visini, quali sono le regole della prevenzione?
Quando si parla di strategie preventive si fa riferimento a un ampio novero di linee guida e suggerimenti (quindi, in prima battuta, non di interventi correttivi che contemplino l’uso di prodotti farmaceutici e/o salutistici). Fare prevenzione significa provare a ridurre l’impatto di alcuni elementi che possono determinare la comparsa di un’alterazione del corretto funzionamento dell’organismo; significa sostanzialmente prendersi cura di sé. Il primo consiglio è quello di monitorare con regolarità e frequenza variabile, a seconda del rischio statistico (proprio di ciascun individuo), alcuni semplici parametri. Per quanto riguarda le problematiche relative all’apparato cardiovascolare (ipertensione e patologie cardiache), ci si è concentrati in modo particolare sullo studio di fattori di rischio, che si suddividono in elementi non modificabili (età, sesso, familiarità) e modificabili (ipertensione, colesterolo, diabete, fumo, indice di massa corporea, stile di vita etc.). Sui primi non si può ovviamente fare nulla se non sottoporsi a controlli ciclici; i secondi possono invece essere monitorati, misurati ed eventualmente corretti. È a questo punto che la farmacia dei servizi può giocare un ruolo molto utile.

Quale tipo di controlli, in particolare, si possono fare in farmacia?
Pressione del sangue, diabete e colesterolo (anche se più correttamente andrebbe valutato l’intero profilo lipidico). Per quanto riguarda la misurazione della pressione arteriosa, si possono trovare in farmacia sfigmomanometri in grado di evidenziare un potenziale rischio di fibrillazione atriale o alterazioni della regolarità del battito che possono, d’accordo con il medico di base, essere immediatamente valutati e analizzati con un elettrocardiogramma eseguito in farmacia e refertato, in brevissimo tempo, grazie alla telemedicina. Molto utili possono essere anche i monitoraggi nelle 24 ore secondo Holter della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca. Sempre più diffuse sono anche le bilance impedenziometriche: strumenti in grado di determinare la composizione corporea grazie a un software, permettendo così di tenere il livello di grasso sotto controllo. I monitoraggi citati sono eseguibili in un numero sempre crescente di farmacie (oltre che ovviamente nei centri ospedalieri), con apparecchiature sempre più sofisticate e affidabili.

A cura di Francesca Dogi


FARMACIA DR. VISINI
Viale Italia 2 - Almè (Bg)
Tel. 035 541269

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