Sono 11 milioni gli italiani che nel 2016 hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche (ricerca Censis-Rbm). In altre parole quasi uno su cinque. E quando si tratta di cure dentistiche il dato aumenta a uno su tre. Ma non è tutto. Secondo l’AIO (Associazione Italiana Odontoiatri) in sette anni, dal 2009 al 2016, in Italia gli accessi alle cure dentistiche sono calati del 35%. Il motivo? Sempre lo stesso, la crisi economica.

Un quadro allarmante che non risparmia nemmeno i bambini, anzi. Basti pensare che il 33% degli under 14 non ha mai fatto una visita dal dentista. Eppure il 21% dei bimbi italiani ha avuto carie entro i 4 anni e il 43% prima dei 12 anni (dati da uno studio condotto su scala nazionale dal Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità). «Contrariamente a quanto si pensa, il dente da latte cariato deve essere curato esattamente come quelli permanenti» sottolinea il dottor Andrea Bianchi, odontoiatra pediatrico del Centro odontoiatrico del Policlinico San Pietro. Il centro fa parte di Smart Dental Clinic, network di 15 cliniche odontoiatriche del Gruppo Ospedaliero San Donato, accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale. «Non solo perché la carie può essere anche molto dolorosa, ma anche perché un dentino irrimediabilmente cariato deve essere estratto, con conseguenze importanti per lo sviluppo dell’apparato dentale definitivo e della crescita ossea. Inoltre, anche una sola carie, che sia di un deciduo o di un permanente, si comporta come un focolaio infetto e potrebbe causare l’insorgenza di nuove lesioni cariose a distanza. È quindi fondamentale che i genitori non trascurino la salute dentale dei figli, affidandosi a medici competenti che sappiano consigliare un percorso di prevenzione o cura della patologia cariosa». Come fare allora a conciliare le esigenze di cura e di salute (anche futura) dei più piccoli e le difficoltà economiche che molte famiglie vivono? Una soluzione è rivolgersi a un centro odontoiatrico convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale.

Dottor Bianchi, a che età è consigliabile la prima visita dal dentista?
A partire dai tre-quattro anni può essere consigliata una prima visita durante la quale viene effettuata la conta dei dentini, si controlla che non vi siano elementi cariati e si forniscono le istruzioni per una corretta igiene orale. Intorno ai sette anni si ha la completa eruzione dei primi molari definitivi: questi elementi vanno nella maggior parte dei casi sigillati, ovvero ricoperti da un leggero strato di “vernice” protettiva sulla parte masticante. Questa procedura rappresenta una valida strategia difensiva contro la carie, problema cha rappresenta una delle malattie croniche più diffuse al mondo.

Quali sono le cause della carie? E perché alcune persone sembrano essere più soggette di altre?
La carie è una patologia multifattoriale a carattere infettivo, alla base della quale vi è uno squilibrio nella composizione della flora batterica orale. In bocca troviamo tantissimi batteri, alcuni totalmente innocui, altri patogeni a determinate concentrazioni. Tra i batteri patogeni, il responsabile della patologia cariosa è lo Streptococcus Mutans, che agisce attaccando la sostanza dentale fino a disgregarla: ne deriva la lesione cariosa. Tali batteri lavorano al massimo delle proprie capacità quando in bocca trovano un ambiente ricco di zuccheri, nutrimento principale dello Streptococcus Mutans, oppure particolarmente acido. L’acidità del cavo orale dipende da molti fattori, a partire dalla composizione della saliva fino ad arrivare alla coesistenza di altri specifici batteri. La scarsa igiene orale e una dieta ricca di zuccheri semplici rivestono un ruolo fondamentale nell’instaurarsi della patologia cariosa, in quanto è proprio nella placca che si concentrano le sostanze nutritive necessarie alla proliferazione dei batteri cariogeni. È quindi fondamentale istruire i nostri pazienti al corretto spazzolamento dentale dopo ogni pasto e, in generale, ad avere un’alimentazione povera di zuccheri semplici.

Otturazione a parte, cosa si può fare per contrastare il problema?
A circa sei anni di età inizia la permuta dentale: vengono sostituiti gli incisivi decidui dai corrispettivi elementi permanenti e, poco dopo, inizia l’eruzione dei primi molari permanenti. Questi elementi sono particolarmente a rischio, in quanto presentano una morfologia dei solchi articolata e profonda. Inoltre, erompendo posteriormente agli elementi decidui in un cavo orale ancora poco sviluppato, risultano particolarmente complessi da pulire in modo efficace, soprattutto considerando la dimestichezza nello spazzolamento non ancora acquisita da un bambino di sei anni. È però possibile proteggere questi elementi attraverso la tecnica della sigillatura che, come già detto, consiste nell’applicazione di una protezione a livello dei solchi dei molari. L’effetto preventivo e l’efficacia di tale pratica per i primi molari permanenti si attesta all’87,1% valutata a tre anni dalla sua applicazione, al 76.3% a quattro anni e al 65.0% a nove anni. Si tratta di una procedura altamente efficace e altrettanto semplice, ben tollerata anche dai piccoli pazienti più timorosi e quindi fortemente raccomandata.

Le prestazioni in convenzione SSN
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce agli individui in età evolutiva l’assistenza primaria, ciò consente di attivare in modo capillare, già dall’età pediatrica, strategie di prevenzione delle più importanti patologie così da favorire un miglior livello di salute. In particolare:
> tutti i bambini da 0 a 14 anni usufruiscono delle cure dentali gratuite
> per tutti i ragazzi da 14 a 16 anni è previsto il solo pagamento del ticket.
Per accedere attraverso il Servizio Sanitario Regionale è sufficiente presentare l’impegnativa del pediatra di scelta con la dicitura “VISITA ODONTOIATRICA”.
A oggi sono esclusi dal SSN i manufatti e le cure estetiche.

- a cura di ELENA BUONANNO
SMART DENTAL CLINIC