Se ne sente spesso parlare, soprattutto a ridosso dell’estate. Già, perché promette di far perdere peso in poco tempo. Esaltata da alcuni come uno dei modi più efficaci di dimagrire, demonizzata da altri perché troppo selettiva nella scelta degli alimenti e quindi rischiosa, in realtà la dieta chetogenica, se seguita sotto attento controllo e con le dovute precauzioni, può essere un valido strumento in alcune situazioni e permette di raggiungere risultati che con altri regimi alimentari sarebbe impossibile.

«Oggi siamo di fronte a un'emergenza nutrizionale. Sovrappeso e obesità costituiscono un problema enorme nel mondo occidentale. Sempre più bambini sono obesi e in sovrappeso e sempre più adulti vanno incontro alla cosiddetta sindrome metabolica con conseguenze devastanti per la salute» dice il dottor Paolo Paganelli, biologo nutrizionista. «Il motivo è un’alimentazione sbagliata che spesso confonde i principi della dieta mediterranea fatta di carboidrati, proteine, verdure e legumi, con pane, pasta, pizza, focacce, prodotti da forno in genere, che stimolano indiscriminatamente la produzione d’insulina (ormone che, tra i diversi compiti, ha quello di favorire l’ingresso dello zucchero nelle cellule) con conseguenze imprevedibili fino a pochi anni fa: bambini di età compresa tra gli otto e i quindici anni, obesi o fortemente in sovrappeso (12% e 22% prevalentemente nelle regioni meridionali) candidati al diabete di secondo tipo. Un’emergenza sanitaria che colpisce pesantemente anche il nostro Paese. Dimagrire con le diete classiche è però difficile, a meno che non si seguano delle rigide indicazioni nutrizionali; il peso scende lentamente e non sempre, soprattutto per chi è fuori casa, si riesce a seguire la dieta consigliata dal nutrizionista. Ecco quindi che viene in aiuto la dieta chetogenica, un regime alimentare che si avvale di un metodo molto interessante e per certi versi rivoluzionario».

Su quali principi si basa?
Il principio è abbastanza semplice e si basa sul consumo di proteine ad alta qualità biologica, come quelle del pesce e dei legumi, allo scopo di proteggere la massa magra, quindi muscoli, ossa, pelle, organi. Il ridotto apporto di zuccheri, assunti solamente con la verdura verde che ha un basso indice glicemico, obbliga l'organismo a utilizzare le proprie riserve di grasso come fonte di energia (vedi box). Ne segue una perdita di peso rapida; inoltre i corpi chetonici che si formano i primi giorni del regime alimentare controllato, riducono il senso di fame in modo fisiologico senza che la persona accusi senso di stanchezza. In queste circostanze sono comunque sempre permesse le verdure verdi che, oltre a esercitare un'azione importante sulla funzione intestinale, permettono di accompagnare le proteine assunte.

Ma non è una dieta pericolosa per la salute, essendo così “restrittiva” nella scelta degli alimenti?
Studi recenti hanno dimostrato che, se gestite correttamente da un biologo o un medico nutrizionista e ben bilanciate con un’adeguata quantità di verdura verde per contenere il carico acido generato dalla quota proteica, queste diete sono efficaci e tollerate. È chiaro che non si potrà andare avanti all'infinito con una dieta di tipo chetogenico. Raggiunto il peso ideale, o comunque vicino agli obiettivi che ci si era prefissati, la dieta dovrà essere rimodulata con l'introduzione controllata dei carboidrati. Tuttavia verranno rispettare alcune regole che il nutrizionista avrà spiegato al paziente già prima della fase chetogenetica, cioè evitare quanto possibile alimenti contenenti grassi saturi o zuccheri semplici, previlegiando eventualmente gli zuccheri provenienti dalla frutta o dai carboidrati integrali. Inoltre è bene ricordare che mangiare non significa abbuffarsi senza criterio ma, essendo l'unico atto privato che compiamo in pubblico ha una valenza culturale e sociale. Come diceva il politico e gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin “l'uomo mangia, ma solo l'uomo intelligente sa mangiare”.

MEGLIO EVITARLA SE…
La dieta chetogenica è controindicata in caso di:
Gravidanza e allattamento
Insufficienza renale
Insufficienza epatica
Diabete di tipo I
 Infarto miocardico recente
Alcolismo
Disturbi mentali

UN AIUTO CONTRO EPILESSIA E OBESITÀ
La dieta chetogenica è stata inventata nel 1924 dal dottor Russell Wilder presso la Mayo Clinic, negli Stati Uniti, per trattare diverse condizioni cliniche di cui la più nota e antica è l’epilessia infantile, a cui ha fatto seguito l’applicazione nell’obesità a partire dagli anni Settanta.

GRASSO NEL MIRINO, QUANDO MANCANO GLI ZUCCHERI
Il nostro organismo dispone di diverse riserve di energia. La principale, come quantità, è rappresentata dal grasso, ma la preferita sono gli zuccheri. Quando il glucosio (cioè lo zucchero nel sangue) scarseggia, l’organismo va a prendere l’energia che gli serve dagli acidi grassi o può convertire altre sostanze in zuccheri, attraverso un processo chiamato gluconeogenesi. Alcuni organi e tessuti come cervello e Sistema Nervoso Centrale, globuli rossi e fibre muscolari non sono in grado di utilizzare gli acidi grassi liberi; così, in condizioni di carenza di glucosio, possono utilizzare i corpi chetonici: sostanze derivate dalle scorte lipidiche la cui concentrazione è di solito molto ridotta in condizioni normali, ma aumenta in situazioni particolari come un digiuno prolungato o un lungo periodo senza introduzione di zuccheri.

La dieta chetogenica si basa principalmente sul meccanismo della chetosi o acetonemia, ovvero un alterato metabolismo del glucosio che porta a una prolungata ipoglicemia e a un accumulo di corpi chetonici nel sangue

a cura di ELENA BUONANNO
con al collaborazione del DOTT. PAOLO PAGANELLI
Biologo Nutrizionista
A Bergamo