“Ho un callo che mi dà fastidio. Vado dal podologo”. Giusto. Forse però non tutti sanno che in realtà il podologo non serve solo in quel caso. Questa figura sanitaria, infatti, sebbene nell’immaginario collettivo spesso sia associata principalmente a calli o unghie incarnite alla stregua di un pedicure, in realtà interviene nel trattamento di molte e diverse problematiche che possono riguardare il piede. Come ci spiega il dottor Tommaso Zanardi, podologo.

Dottor Zanardi, che tipo di professione è il podologo e di cosa si occupa?
La podologia contemporanea ha inizio in Europa nel XVII secolo. Risalgono a quel periodo i primi trattati relativi a ricerche scientifiche sulle cause dei problemi più comuni del piede e dei metodi di cura più efficaci. Bisogna però arrivare ai giorni nostri perché venga riconosciuta e regolamentata la professione del podologo. Mentre in alcuni Paesi europei, quali Gran Bretagna e Spagna, si è iniziato negli anni Sessanta, è solo dal 2001 che è stato istituito a Milano il corso di Laurea in Podologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. È per questo che ancora oggi molti confondono il podologo con il pedicure, non sapendo che quest’ultimo si può occupare solo dell’estetica delle unghie del piede. Il ruolo del podologo invece, sia che si svolga all’interno di strutture pubbliche come ospedali e case di cura, sia in strutture private come uno studio o un poliambulatorio, è quello di studiare e curare tutte le patologie e le problematiche legate alla struttura e alla conformazione del piede, della caviglia e delle estremità inferiori della gamba. A partire dall’età pediatrica fino a quella geriatrica, valuta con tecniche strumentali (podoscopia, baropodometria) la morfologia del piede e la sua funzionalità statica e dinamica.

Quali sono in particolare le patologie per le quali ci si può rivolgere a lui?
Nel paziente in età evolutiva le patologie maggiormente riscontrate sono il piede torto, il piede cavo, il tallone dolente, artralgie da accrescimento, deviazioni digitali, verruche, micosi, unghie incarnite. Per la maggior parte di queste patologie di interesse ortopedico, il podologo può intervenire con la prescrizione e la realizzazione di plantari su misura per il miglioramento dell’appoggio plantare, per alleviare dolori o per prevenire recidive o peggioramenti. Per quelle di natura dermatologica come ad esempio micosi, unghia incarnita e verruche, il podologo può consigliare prodotti specifici da banco e intervenire riducendo il dolore e la causa dell’unghia incarnita. Nel paziente giovane le patologie che si rilevano sono il piede piatto, il piede cavo, il piede neurologico, le artralgie negli sportivi, la spina calcaneare, le tallodinie (dolore del tallone), le micosi, le iperidrosi e l’unghia incarnita. Anche in questi casi il podologo può intervenire sia con la costruzione di plantari su misura, sia con prodotti specifici da banco o con il trattamento mirato per la riduzione dell’unghia incarnita. Infine, nel paziente anziano, più complesso da trattare sia perché meno collaborante sia perchè può presentare patologie croniche e degenerative, sono di frequente riscontro il piede diabetico, il piede reumatoide, le metatarsalgie, le artralgie, le deviazioni delle dita, l’instabilità degli appoggi, l’alluce valgo, le onicopatie (malattie delle unghie), l’ipercheratosi (calli) da compressione e ancora patologie di carattere dermatologico come disidrosi (dermatite con vescicole), xerosi (pelle secca) e micosi (infezione di funghi patogeni). In questi pazienti è fondamentale intervenire con lo scopo di alleviare il dolore e rendere possibili i piccoli gesti della vita quotidiana. La realizzazione su misura di plantari morbidi, alleviano nella maggior parte dei casi le problematiche più invalidanti. Per tutti inoltre, l'educazione alla corretta igiene del piede è fondamentale per l’eliminazione di molte cause di malessere.

L’arte del piede? Ha origini lontane
Fin dal momento in cui, circa 4 milioni di anni fa, la specie umana conquista la postura eretta, il piede assume un’importanza fondamentale per la vita e l’evoluzione dell’uomo e contemporaneamente diviene sempre più rilevante l’attenzione per la protezione e la cura del piede. Le prime testimonianze dall’antichità, riguardo la professione e la pratica dell’arte della cura del piede, risalgono a più di 5.000 anni fa. Bassorilievi trovati in Egitto, Ippocrate nell’antica Grecia, sanitari specializzati al seguito degli eserciti romani e poi di quello di Napoleone Bonaparte, i Vangeli: tutti documentano la particolare attenzione dedicata al benessere e alla cura dei piedi.

a cura di MARIA CASTELLANO