Difesa personale, armonia della mente, miglioramento dello stato di salute, ringiovanimento e longevità. Sono questi gli obiettivi del Tai Ji Quan (questo è il nome corretto dell’antica disciplina orientale che conosciamo comunemente come Tai Chi Chuan). «Nata in Cina verso il 1200 a.C., è una sintesi di eleganza, armonia, raffinatezza. Ed é anche terapeutica» spiega Giorgio Khawam, maestro ufficiale di Wushu Kung Fu, Tai Ji Quan, Shaolin e Sanda. Con il suo aiuto cerchiamo di conoscere meglio questa affascinante disciplina, che è molto più di un’Arte Marziale.

Da quanto tempo il Tai Ji Quan è arrivato in Italia?
È approdato in Italia nella seconda metà degli anni Ottanta. Da allora è andato via via diffondendosi in tutto il nostro Paese e oggi è molto praticato.

Quali sono le sue origini?
Le origini risalgono alla dinastia cinese Ein (1200 a.C.), il più grande divulgatore di questa disciplina è stato Chang San Feng nato nel 1247. Il concetto di Tai Ji o “Grande Polarità o Principio Supremo” è stato sviluppato dagli antichi filosofi cinesi osservando la realtà che ci circonda. La comprensione della filosofia Tai Ji è il fondamento per capire il Tai Ji Quan. I principi del Tai Ji hanno portato alla creazione del calendario cinese durante la dinastia Ein (1200 a.C.), dell’Agopuntura durante la dinastia Chow (696 a.C.) e al Tai Ji Quan, che ne è un’applicazione pratica. Quan in cinese significa “pugno o pugilato”, il suo nome può essere tradotto quindi come il “Pugno del Principio Supremo o Pugno della Grande Polarità”.

Quali sono i principali benefici per corpo e mente?
Al di là degli aspetti marziali, i benefici del Tai Ji per la salute sono vari e spesso i medici ne consigliano la pratica. Caratterizzato da movimenti lenti e armoniosi, sviluppa forza ed equilibrio, favorisce la concentrazione e la scioltezza muscolare, il controllo della respirazione e del corpo, la postura eretta e bilanciata della colonna vertebrale. Tonifica le gambe, alleggerisce la colonna vertebrale e ne corregge la postura. Per quanto riguarda la mente rappresenta un efficace rimedio contro lo stress e favorisce un recupero attivo delle energie fisiche e psichiche, fa sentire più calmi e rilassati e ristabilisce i ritmi e le funzioni fisiologiche (appetito, sonno, etc.). Spesso viene abbinato alla pratica del QiGong (letteralmente “Lavoro del Qi”) che, attraverso la respirazione e la concentrazione, ha l’obiettivo di muovere deliberatamente quello che gli orientali definiscono come Qi, ovvero quell’energia che tutti abbiamo e su cui agiscono i medici agopuntori. Il Tai Ji Quan lavora sugli stessi meridiani e punti sui quali agisce un medico agopuntoreCi sono controindicazioni?

A che età si può iniziare?
L’arte del Tai Ji, essendo morbida e armoniosa, non presenta alcuna controindicazione. è adatta a tutti, indipendentemente dall'età e dal sesso. Fa bene ai giovani e giova agli anziani perché riposa la mente e allena il corpo. In Cina, i bambini di tre anni cominciano imitando le movenze dei genitori o dei nonni, da noi la pratica di solito inizia dai 14 anni, senza alcun limite. Durante l’età evolutiva, come altre arti marziali, ha anche una funzione educativa: induce al rispetto reciproco, aiuta a trovare il giusto equilibrio alla propria aggressività, oltre a favorire uno sviluppo armonioso di tutta la muscolatura.

Quante volte alla settimana andrebbe praticato?
La pratica quotidiana sarebbe un vero toccasana. Purtroppo i ritmi moderni non sempre ci permettono di dedicare così tanto tempo all’attività fisica, ma anche la pratica di un giorno solo a settimana può dare risultati tangibili.

Sarebbe consigliabile farlo in orari particolari?
Ogni momento può essere un buon momento. I cinesi approfittano da millenni delle prime ore della mattina per praticarlo e prepararsi alla giornata. Da noi, e da un po' di tempo anche in Cina, pochi riescono a conciliare l’attività fisica mattutina con gli impegni lavorativi o scolastici, ma i benefici rimangono pressoché immutati.

E' meglio praticarlo all'aperto?
Praticare il Tai Ji Quan immersi nella natura è sicuramente più piacevole e gratificante che farlo al chiuso, ma l’ambiente non influisce sulle funzioni terapeutiche. Nel nostro clima le stagioni fredde non ci permetterebbero di praticarlo sempre all’aperto.

PER SALUTE E PER DIFESA
Concentrandosi solo sugli aspetti salutari della disciplina, in alcune scuole la sua funzione di autodifesa viene omessa, sradicando uno dei principi cardine di questa millenaria arte marziale. Il Tai Ji Quan è uno stile interno del Wushu Kung Fu, la più vasta e importante Arte Marziale Cinese, dalla quale derivano direttamente o indirettamente tutte le Arti Marziali Nipponiche e orientali. Ogni tecnica e ogni movimento lento e armonioso nasconde un'incredibile applicazione a livello di difesa personale. Ogni fondamentale (Jibengong) può avere più applicazioni nel caso in cui ci dovessimo malauguratamente trovare nella situazione di doverci difendere.

a cura di LELLA FONSECA
Giorgio Khawam
Maestro di Arti Marziali
- MAESTRO UFFICIALE DI WUSHU KUNGFU TAI JI QUAN, SHAOLIN E SANDA PRESSO SSD ARTI MARZIALI KHAWAM BERGAMO -