È una delle professioni sanitarie più “gettonate” negli ultimi anni. In continua evoluzione, anche grazie alle nuove e numerose tecnologie disponibili. Parliamo del fisioterapista, figura che lavora in stretta collaborazione con i medici specialisti ma allo stesso tempo è dotata di grande autonomia e che, a differenza di quanto si pensa in genere, non si occupa solo di riabilitazione in campo ortopedico, ma anche neurologico, ortopedico, cardiorespiratorio, geriatrico e sportivo sia in fase acuta sia post-acuta.

Ma come si diventa fisioterapisti? Che percorso di studi si deve fare? Che sbocchi lavorativi si possono avere? Lo abbiamo chiesto ad Antonella Martinelli, coordinatore didattico della sezione di Bergamo del Corso di laurea in Fisioterapia dell'Università di Milano Bicocca.

Dottoressa martinelli, come si diventa fisioterapista oggi?
Per diventare Fisioterapista e quindi essere abilitato all’esercizio della professione è necessario frequentare e portare a conclusione il Corso di Laurea in Fisioterapia. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato e prevede un test di ingresso con data di svolgimento unica sul territorio nazionale per quanto riguarda le università pubbliche. Il Corso di Laurea è articolato su tre anni e prevede l’acquisizione di 180 CFU complessivi ai fini del conseguimento della Laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista). La prova finale ha valore di Esame di Stato abilitante all’esercizio professionale.

in breve, da Quando il percorso è questo?
La formazione del Fisioterapista ha seguito l’evoluzione legislativa delle professioni sanitarie. La Scuola regionale per diventare fisioterapisti è presente a Bergamo dal 1977. Gli Ospedali Riuniti di Bergamo, oggi ASST Papa Giovanni XXIII, sono stati Sede della Scuola triennale per Terapista della Riabilitazione fino al 1997 cioè fino all’anno in cui l’Azienda Ospedaliera è stata accreditata dalla Regione Lombardia quale Sezione di Corso del Diploma Universitario di Fisioterapista, afferente prima all’Università degli Studi di Milano Statale e poi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. La formazione universitaria del Fisioterapista è passata attraverso due leggi di riforma degli Atenei (DM509/99 e successivo DM270/2004) che hanno modificato sia il Regolamento che l’Ordinamento Didattico del corso di laurea. Oggi parliamo di laurea in fisioterapia come laurea di primo livello. Il titolo di studio consente l’accesso a Corsi di Laurea Magistrale della Classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM/SNT2, a Master di primo livello e a Corsi di Perfezionamento.

È possibile frequentare il corso di studi a Bergamo?
Sì, perché presso l’Asst Papa Giovanni XXIII è attiva una sede del Corso di laurea in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, oltre ai Corsi di Laurea in Infermieristica, Ostetricia e Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia. Gli studenti del Corso di laurea in Fisioterapia frequentano gli insegnamenti teorici a Monza e a Vedano al Lambro e nella sede della Formazione Universitaria del Papa Giovanni XXIII in Via Maglio del Rame a Bergamo. L’attività formativa di tirocinio è coordinata dal Coordinatore didattico di sezione e si svolge nelle strutture dell’ASST Papa Giovanni XXIII e nelle istituzioni sanitarie convenzionate; questo consente allo studente di conoscere e acquisire competenze nelle diverse realtà riabilitative presenti sul nostro territorio. Il tirocinio consiste nell’affiancamento di un Fisioterapista Assistente di tirocinio che aiuta lo studente nel raggiungimento degli obiettivi formativi previsti per ogni anno di corso. Il tirocinio, che nella formazione del fisioterapista pesa 180 CFU, ha un ruolo fondamentale nella formazione delle competenze: per questo l’organizzazione universitaria prevede la presenza di Tutor Professionale a cui gli studenti possono rivolgersi per consigli e suggerimenti relativi alle scelte di studio e all’organizzazione del piano di studi.

In quali contesti opera il fisioterapista?
Opera in ambito neurologico, ortopedico, cardiorespiratorio, geriatrico e sportivo sia in fase acuta che post-acuta. Possiamo trovare il fisioterapista in strutture sanitarie, come l’ospedale, cliniche o RSA, ma sono sempre più diffusi ambulatori privati dove il fisioterapista lavora solo o in collaborazione con altre figure sanitarie. La riabilitazione oggi prevede che il fisioterapista intervenga anche in contesti non prettamente sanitari come per esempio al domicilio del paziente.

Quali sono le sue mansioni?
È un po’ difficile fare una sintesi delle competenze del fisioterapista anche perché il suo intervento è strettamente legato alla valutazione del paziente e al contesto in cui opera. È ovvio che il trattamento riabilitativo di un paziente con protesi d’anca sarà differente da quello con problemi di cervicale. Il comune denominatore è la valutazione del paziente che il laureato in fisioterapia può svolgere da solo o in équipe. Interviene in ogni ambito della disabilità sia sulla persona sia sull’ambiente. È il fisioterapista che si occupa, per esempio, dell’addestramento all’uso di protesi e di ausili, dal bastone alle stampelle o alla carrozzina. Il laureato in fisioterapia si occupa anche di prevenzione e laddove è possibile promuove una corretta igiene posturale mirata a far si che, per esempio, il dolore non si ripresenti. In questi ultimi anni il continuo progresso tecnologico ha portato il fisioterapista a occuparsi anche di robotica e realtà virtuale, strumenti questi che se integrati nel trattamento riabilitativo possono essere d’aiuto al recupero di abilità perse o al rientro in campo dopo un trauma sportivo. In generale si potrebbe affermare che il fisioterapista si occupa della qualità della vita delle persone anche se le possibilità occupazionali per un laureato in Fisioterapia oggi sono davvero molte e in continuo aumento.

a cura di GIULIA SAMMARCO