È l’esame più utilizzato nella pratica clinica quotidiana. Perché veloce, di semplice esecuzione, indolore e privo di rischi. Indicata in moltissimi campi diversi, da quello ginecologico e ostetrico a quello ortopedico, da quello dermatologico a quello endocrinologico, l’ecografia permette di ottenere un’immagine tridimensionale dell’interno di un organo o di una parte del corpo umano, utile per diagnosticare (in alcuni casi da sola in altri in associazione ad altri esami più approfonditi) tumori, lesioni o anomalie/malfunzionamenti degli organi e anche per monitorare l’andamento di eventuali terapie.

Conosciamone meglio indicazioni, limiti e svolgimento con l’aiuto del dottor Maurizio Armanini, internista ed ecografista.

Dottor Armanini, di che tipo di esame si tratta? E su che principi si basa?
L’esame ecografico utilizza ultrasuoni, una forma di energia meccanica della stessa natura delle onde sonore che vengono emesse quando parliamo, ma con frequenze nettamente al di sopra di quelle dei suoni udibili (2-16 MHz). Il principio fisico su cui si basa l’ecografia è quello di leggere le riflessioni (ndr. fenomeno acustico che si verifica quando l'onda sonora incontra un ostacolo e torna indietro e cambia quindi direzione) che le onde sonore, prodotte da un’apposita sonda, subiscono nell’attraversare strutture a differente impedenza acustica (n.d.r. grandezza che descrive come un fluido si oppone al passaggio di onde sonore). Quando la vibrazione meccanica (ultrasuono) emessa dalla sonda ecografica lungo il cammino di propagazione nel corpo umano incontra un organo o un’altra struttura, una parte dell’energia viene riflessa (eco) e una parte prosegue in profondità fino a incontrare altre strutture che la rifletteranno oppure fino a quando verrà completamente assorbita. La sonda raccoglie gli echi riflessi che tramite il computer vengono elaborati e trasformati in immagine che l'operatore vede sul monitor della macchina. Ogni struttura riflette l'onda sonora a seconda della sua composizione: ad esempio un tumore all'interno di un organo riflette l'onda sonora diversamente dal tessuto sano circostante e per questo può venire individuato.

Quali parti del corpo si possono indagare?
L'ecografia permette di esaminare qualsiasi organo del corpo umano, eccetto il sistema scheletrico (fegato, colecisti, vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, vescica, prostata utero, pelle, occhi, tiroide, tendini, muscoli e articolazioni, cuore, apparato circolatorio etc.). Solo negli organi contenenti aria (intestino, stomaco, polmoni) viene limitato a particolari patologie, anche se il continuo sviluppo della tecnologia permetterà in futuro di rendere questo esame accessibile allo studio approfondito di tali organi.

Ma ci sono controindicazioni?
No, è un esame semplice, indolore e poco costoso, esente da controindicazioni sia per gli adulti sia per i bambini con la possibilità quindi di eseguirlo più volte anche a breve distanza di tempo. Addirittura, come le mamme sanno, il feto è monitorato nei suoi gradi di sviluppo con l'ecografia che può rilevare anomalie già all'interno dell'utero dando la possibilità di intervenire e di minimizzare o annullare complicazioni nel futuro. Il limite è che è un esame di non sempre facile interpretazione, perciò gioca un ruolo importante l’esperienza e la perizia dell’operatore.

Quanto dura?
La durata dell'esame mediamente è di circa 5/10 minuti a seconda della struttura dell'organo in esame e della patologia eventualmente presente: ad esempio se la tiroide è normale l'esame dura pochi minuti ma se all'interno vi sono noduli questi devono essere valutati con attenzione per forma, dimensioni, ecostruttura, rapporti con altri organi contigui etc.. Questo naturalmente vale per tutti gli organi e apparati. Per l'addome in particolare, visto la quantità di organi che contiene (fegato, pancreas, milza, vasi addominali, colecisti e vie biliari, reni, vescica, organi genitali), il tempo medio è di circa 15 minuti con una certa variabilità legata all'esperienza dell'operatore. 

È necessaria qualche preparazione particolare prima dell’esame?
La preparazione all'esame è richiesta solo per l'addome e necessita di digiuno da almeno sei ore (per evitare lo svuotamento della colecisti, artefatti creati da aria e cibo nello stomaco che impedirebbero la visualizzazione del pancreas) e la vescica ben repleta, cioè piena) per meglio visualizzare le pareti. Per tutti gli altri distretti (cute, muscoli, tendini, articolazioni, sistema circolatorio arterioso e venoso, cuore, occhio) non è richiesta alcuna preparazione.

Non solo per la diagnosi
L'ecografia non ha solo uno scopo diagnostico, viene infatti utilizzata moltissimo anche come guida per manovre di tipo interventistico come biopsie, drenaggi di ascessi, posizionamento di cateteri.

a cura di ELENA BUONANNO
Ha collaborato DOTT. MAURIZIO ARMANINI
Specialista in Medicina Interna
- PRESSO IL CENTRO MEDICO SAN GIUSEPPE DI SERIATE -