Un dolore alla spalla apparentemente inspiegabile. Che non passa con le terapie riabilitative e rende difficile svolgere le normali attività quotidiane come pettinarsi o sollevare le buste della spesa. In alcuni casi non è una questione di ossa e articolazioni. O meglio non solo. Già, perché questo tipo di male alla spalla, che non deriva da un trauma locale, potrebbe avere cause molto diverse.«Tanti dolori di spalla dipendono ad esempio da un sovraccarico o deficit di alcuni organi» spiega il dottor Filip Dudal, osteopata.

«Può sembrare strano, ma già secondo la medicina cinese l’apparato muscolo-scheletrico e quindi anche la spalla, è correlato con gli organi interni, con il sistema nervoso centrale e periferico, con il metabolismo, con i circuiti energetici descritti in agopuntura e con la psiche. Per questo è necessario un approccio multidisciplinare che permetta di escludere le diverse patologie possibili e individuare qual è il meccanismo che ha fatto apparire il problema alla spalla».

Dottor Dudal, ma quali sono questi meccanismi che possono causare dolore alla spalla? Che organi in particolare possono essere coinvolti?

Oltre alle cause meccaniche e osteo-articolari in senso stretto, i meccanismi che possono dare origine al dolore alla spalla possono essere molti e diversi. Può avere, ad esempio, origine da uno squilibrio energetico. Alcune sindromi dolorose possono essere infatti correlate ai meridiani (vie energetiche elettromagnetiche che scorrono in modo profondo negli organi e in modo superficiale nei muscoli) del fegato, della cistifellea, del triplo riscaldatore, dell’intestino crasso, dell’intestino tenue, del cuore, e del polmone. Secondo la medicina cinese, ogni stagione è sotto il segno di yin e yang e a essa corrisponde un determinato organo. In autunno, ad esempio, il dolore alla spalla si ripresenta meno violento ma ripetuto a causa di uno squilibrio energetico del meridiano dell’intestino, collegato alla spalla. In altri casi le contratture e i fenomeni infiammatori a basso regime, detti “silenti” perché agiscono per anni prima che la persona se ne renda conto, trovano la loro origine nello squilibrio delle vie metaboliche. Le malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, la sindrome metabolica (resistenza all’insulina), le forme depressive, l’arteriosclerosi, le forme di disbiosi intestinale accompagnate spesso da polipi e diverticoli, le sindromi allergiche, le steatosi epatiche e pancreatiche, le insufficienze renali, si associano a squilibri che a loro volta si ripercuotono anche sull’apparato locomotore. Anche lo stress può giocare un ruolo importante: la progressione e l’accumulo degli stress psico-emotivi e la loro non-risoluzione contribuiscono a creare sindromi cosiddette neuro-immunologiche che si traducono in sintomi infiammatori dell’apparato muscolo-scheletrico (vedi box). Infine, altre cause insospettate ma frequenti sono i disturbi dell’articolazione temporo mandibolare, a livello della mascella, e le ernie cervicali. In questi casi lo spasmo muscolare si trasmette come in una catena da viso e collo fino alle spalle.

Come agisce l’osteopatia in tutti questi casi?
In osteopatia, tutti questi squilibri vengono considerati in un approccio globale al paziente e con un’ottica multidisciplinare. Per sciogliere blocchi o tensioni si sceglie la tecnica (manipolativa, energetica, fasciale etc.) più appropriata in base al blocco, all’età della persona, alla specificità del problema in modo da ottenere il miglior risultato possibile. In alcuni casi si agisce su muscoli e tendini per ripristinare il corretto movimento reciproco di tutte le parti, senza utilizzare né farmaci né infiltrazioni. Se invece l’origine del problema è nel sovraccarico o deficit di un organo, fegato o intestino ad esempio, si agisce direttamente su quest’organo con delicate manipolazioni viscerali, che aiutano a stimolarne il corretto funzionamento, associando anche rimedi naturali e un'alimentazione corretta.

Ma può essere efficace anche in caso di dolore dovuto a traumi?
Assolutamente sì, sia in caso di traumi importanti sia di microtraumi, come nel caso della periartrite scapolo omerale, infiammazione che compare dopo sforzi incongrui o ripetuti frequente tra gli sportivi (golfisti e tennisti) ma anche tra parrucchieri, operai, casalinghe e chi per lavoro compie con il braccio sempre gli stessi movimenti.

Quando gli squilibri causano infiammazione
L’infiammazione articolare è spesso correlata a una forma di squilibrio nel normale meccanismo del sistema anti-infiammatorio naturale e di stress. I primi sintomi appaiono banali (cefalea, colite, tachicardia, insonnia etc.). In una seconda fase, inizia lo squilibrio neuro-ormonale con stanchezza, cali d’umore, crampi e contratture muscolari. Se poi si ha uno stile di vita con ritmi di sonno-veglia sregolati e un’alimentazione disordinata, entra in gioco anche lo stress ossidativo degli acidi grassi e del DNA. Infine viene coinvolto il sistema immunitario con diversi meccanismi di infiammazione e di auto-immunità. Oggi esistono test di laboratorio specifici per evidenziare lo squilibrio metabolico e gli squilibri biochimici alla radice dell’infiammazione “silente” (test dei neuromediatori, test dello stress ossidante, test degli acidi grassi, test dell’ecosistema intestinale).

a cura di VIOLA COMPOSTELLA

ha collaborato il DOTT. FILIP DUDAL
Osteopata
- PRESSO STILL OSTEOPATHIC CLINICS BERGAMO -