Nelle creme e nei sieri di giovinezza. Sotto forma di iniezioni per colmare le rughe. Negli shampoo per dare più corpo ai capelli. Negli smalti per rinforzare le unghie. Nei rossetti per labbra volumizzate. Nei mascara per ciglia più piene. E ancora come integratore in capsule.

È l’acido ialuronico, sostanza che negli ultimi anni si è sempre di più affermata come protagonista di molti trattamenti estetici. Un successo dovuto alla sua efficacia ma anche a un’altra caratteristica, ovvero quella di essere una sostanza naturale. «L’acido ialuronico è un saccaride o zucchero complesso presente normalmente nel tessuto connettivo (pelle, tendini, cartilagine etc.) di tutti gli esseri viventi e quindi biocompatibile» osserva la dottoressa Jlenia Lonigro, chirurgo plastico e medico estetico. «Svolge un ruolo fondamentale per la struttura della pelle e degli altri tessuti connettivi grazie alla capacità di richiamare molecole d’acqua e quindi di mantenere idratati i tessuti, un po’ come fa una spugna. Inoltre contribuisce allo sviluppo di molti processi tra cui la proliferazione cellulare e la riparazione dei tessuti» Il problema è che la produzione di questa sostanza tende a diminuire con l’avanzare dell’età: se a 20 anni l’acido ialuronico che abbiamo nel corpo riesce a catturare circa il 70% dell’acqua, a 65 la percentuale scende al 25%. Con la conseguenza che la pelle (ma anche ad esempio la cartilagine delle articolazioni) è meno idratata, perde compattezza ed elasticità e compaiono le rughe. Ecco allora che possono venire in aiuto creme arricchite con questa sostanza oppure filler sempre a base di acido ialuronico.

Creme per idratare
L’acido ialuronico presente nelle creme ha un effetto idratante, ma solo sullo strato più superficiale della pelle. Richiama a sé l’acqua che imbeve le cellule “gonfiandole”. In questo modo si chiudono le microfessurazioni che si formano sullo strato superficiale quando è disidratato, rendendolo più esposto agli attacchi del sole e quindi all’invecchiamento. «Nelle creme in genere si trova acido ialuronico a bassa concentrazione (circa il 10%) e ad alto peso molecolare» spiega l’esperta. «Questo significa che le molecole sono grandi e quindi non riescono ad andare troppo in profondità. Il risultato che ci si può aspettare, quindi, purché la crema venga usata con costanza tutti i giorni, è quello di una pelle sicuramente più idratata e quindi più compatta, ma solo un blando effetto sulle rughe profonde»

Filler per riempire le rughe
Se l’obbiettivo è attenuare in modo evidente e veloce le rughe, l’unica soluzione resta il filler. Dall’inglese to fill, consiste nell’iniettare, con aghi sottilissimi, una sostanza, in questo caso acido ialuronico a diverse concentrazioni (scelte dal medico in base alle caratteristiche della paziente, alla conformazione del viso e all’età), nella pelle (sottocute) o nel suo spessore (intradermiche). «L’effetto volume creato dall’acido ialuronico e dalle molecole d’acqua che richiama, spiana gli antiestetici solchi e le rughe profonde e inoltre permette di rendere più pronunciate regioni del volto come labbra, zigomi, mento, aumentandone il volume» spiega la dottoressa. «L’acido ialuronico, quindi, diversamente dal botulino, non paralizza i muscoli del volto ma aumenta o ripristina “volumi” che col passare del tempo sono andati via via diminuendo, determinando molto spesso la comparsa di rughe profonde». È efficace in particolare per le cosiddette “zampe di gallina”, per le rughe nasogeniene, cioè quei solchi profondi che scendono ai lati del naso, e per il “codice a barre”, cioè le rughe che si formano sopra la bocca. Il limite è che l’acido ialuronico viene “riassorbito” dalle cellule della pelle. «L’effetto dura circa 6 mesi dopo di che si ha un recupero totale delle condizioni iniziali. La durata varia comunque molto da soggetto a soggetto ed è influenzata dallo stile di vita, dal fumo, dall’assunzione di alcolici e dall’eccessiva esposizione al sole o lampade UV». Il trattamento è ambulatoriale e dura dai 15 ai 30 minuti. «Non è generalmente necessaria l’anestesia locale. Eventualmente si possono usare pomate anestetiche in caso si trattino punti delicati come le labbra. Dopo il trattamento si possono riprendere le comuni attività quotidiane. Può permanere per qualche giorno un lieve arrossamento locale e gonfiore». Ma è sicuro? «Sì, a patto che sia eseguito da un medico esperto e che i prodotti usati siano di alta qualità» continua la dottoressa Lonigro. E si può fare anche in questa stagione? «L’unica accortezza è limitare l’esposizione nei due o tre giorni immediatamente successivi per diminuire la vasodilatazione. Per i primi tempi è consigliabile anche evitare lampade solari e sauna» conclude la specialista.

La dieta anti-age
La produzione di acido ialuronico può essere stimolata grazie a una dieta mirata. I cibi più indicati sono quelli che contengono antiossidanti (vitamina A, C, E, omega-3 e polifenoli). Via libera quindi a frutta (soprattutto arance, kiwi, limone, uva, ananas, melograno, albicocche e mirtilli) e verdura (cavolfiore, prezzemolo, carota, cetriolo, finocchio, insalata verde, spinaci, zucca), the verde, carni bianche, pesce (tonno, aringhe, sgombro e salmone) e formaggi magri.

L’acido ialuronico ha un effetto antiossidante e protegge la pelle dai danni dei raggi UV, tra i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Per questo si trova anche nei prodotti solari. Inoltre, grazie alla sua azione cicatrizzante, in caso di scottature (eritemi compresi) aiuta ad accelerare i processi di riparazione e di rigenerazione della pelle.

a cura di GIULIA SAMMARCO

ha collaborato la DOTT.SSA Jlenia Lonigro
Specialista in Chirurgia Plastica
- chirurgo plastico policlinico san marco zingonia e medico estetico presso corpore sano smart clinic-