Gastrite, ulcere e cattiva digestione possono essere causate da un batterio. Per scovarlo basta un test, veloce, semplice e indolore
Dolore addominale, bruciore, nausea, senso di gonfiore, nausea, perdita di appetito, vomito. Questi sintomi possono essere la spia di una gastrite o di un’ulcera gastrica, patologie che riguardano quasi 1 italiano su 3 e che in alcuni casi possono essere causate da un’infezione da Helicobacter pylori.

«Questo batterio, scoperto nel 1983 dai medici australiani Barry J. Marshall e J. Robin Warren (ndr. grazie questa scoperta hanno vinto il premio Nobel nel 2005), è capace di sopravvivere nell’ambiente acido gastrico. Aderendo tenacemente alla mucosa gastrica, questo batterio rilascia delle tossine che danneggiano il tessuto causandone infiammazione e di conseguenza alcuni tipi di gastrite» dice il dottor Nicola Gaffuri, gastroenterologo. Ma come si fa a capire se la responsabilità è davvero sua o se non dipende da altre cause? Attraverso l’Urea Breath Test un esame rapido, semplice, indolore e sicuro.

Dottor Gaffuri, in cosa consiste questo esame?
L’Urea Breath Test o test del respiro all’urea si effettua mediante l’analisi di campioni di aria espirata (da qui il nome) e si basa sulla capacità di Helicobacter pylori di scindere l’urea. Nello stomaco, in presenza di Helicobacter pylori, l’urea marcata viene scissa in ammoniaca e anidride carbonica (CO2). Se quest’ultima si ritrova nell’espirato (ovvero nel respiro) significa che è presente il batterio.

In quali casi può essere utile?
In genere il medico richiede il Breath Test quando un paziente lamenta sintomi digestivi come bruciori gastrici, dolori epigastrici, digestione difficoltosa, inappetenza, che possono far sospettare una gastrite o un'ulcera, e che non rispondono alle comuni terapie. L'Urea Breath Test, secondo le raccomandazioni del Gruppo Europeo di Studio sull'Helicobacter pylori, rappresenta anche il metodo ideale per verificare l’efficacia della terapia anti-Helicobacter, confermare l'eradicazione del batterio e determinare lo stato di infezione. Bisogna però fare attenzione a risultati falsamente positivi, possibili se il test viene effettuato prima di quattro settimane dalla sospensione del trattamento eradicante oppure se il paziente ha assunto di recente farmaci capaci di ridurre l'attività ureasica dell'Helicobacter pylori (antisecretori). In questi casi, la negatività del test potrebbe significare solo una momentanea inibizione del batterio.

Come si svolge?
Di solito il test viene effettuato la mattina a digiuno. Si somministra al paziente una bustina di citrato di sodio e dopo 10 minuti, soffiando in un'apposita provetta, viene raccolto un primo campione di aria espirata. Viene poi somministrata una piccola compressa di Urea-C13 (soluzione contenente urea marcata con un isotopo del carbonio) e, di nuovo, viene raccolto un nuovo campione di aria espirata in un'altra provetta dopo circa 30 minuti. L’esecuzione del test del respiro è semplice e assolutamente non invasiva ed è quindi sicura per il paziente e per l’operatore. La sua sicurezza permette di sottoporre a questo test sia bambini sia donne in gravidanza.

Bisogna seguire preparazioni particolari prima dell’esame?
Si consiglia la sospensione di antibiotici preferibilmente nei 40 giorni precedenti l'esame o da almeno 15 giorni, sospensione di farmaci anti ulcera (omeoprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, esameprazolo) e procinetici (tipo domperidone) da almeno 15 giorni, mentre sono consentiti gli antiacidi, ad esempio a base di sodio alginato e potassio bicarbonato o magnesio.

INFEZIONE DA HELICOBACTER: CAUSE, RISCHI E RIMEDI
Helicobacter Pylori è un batterio che può vivere nello stomaco umano senza manifestarsi con alcun sintomo. L'infezione, però, può diventare pericolosa, e sintomatica, in condizioni di squilibrio immunitario. In questo caso le scorie metaboliche del batterio determinano un danno cellulare, soprattutto a carico delle pareti gastriche sotto forma di ulcere, lesioni del tessuto epiteliale che ricopre lo stomaco, o di gastrite, un'infiammazione cronica e dolorosa dello stomaco.
Trasmissione
La via principale di trasmissione è il contagio oro-fecale. Come per altre infezioni gastrointestinali, inoltre, l’acqua contaminata costituisce una potenziale sorgente di infezione nei Paesi in via di sviluppo.

Le malattie associate
• Ulcera duodenale.

Si manifesta di solito nel primo tratto intestinale subito dopo lo stomaco. Se trattata con farmaci gastroprotettori, in genere recidiva quando viene interrotto il trattamento. Dopo aver eradicato Helicobacter pylori, molti pazienti guariscono definitivamente e la maggior parte di loro (80 %) può sospendere le terapie con gastroprotettori.
• Ulcera gastrica.
Anche se le ulcere gastriche hanno un comportamento più complesso di quelle duodenali, l'efficacia del trattamento antibiotico dell'ulcera gastrica sembra essere simile a quella dell'ulcera duodenale.
• Dispepsia cronica. (cattiva digestione). Il ruolo dell'Helicobacter pylori non è stato ancora chiarito. Bisogna quindi considerare prima di tutto altre possibili cause. In alcuni pazienti si ottengono risultati immediati dopo la terapia, in altri si ha un miglioramento graduale.
• Cancro allo stomaco.
È stato dimostrato che la presenza di Helicobacter Pylori determina un aumento di circa sei volte del rischio di cancro gastrico. Si pensa che la gastrite cronica conduca a metaplasia intestinale che a sua volta in alcuni casi può degenerare in tumore maligno.
Terapia
La terapia dell’Helicobacter pylori consiste nell’assunzione contemporanea di tre farmaci, di cui due tipi di antibiotici e un gastroprotettore per una settimana o 10 giorni. Questa terapia è in grado di debellare il batterio nel 94% dei casi. Una volta eradicato, si guarisce da ulcera e gastrite per tutta la vita e il batterio non torna più a danneggiare lo stomaco.

a cura di ELENA BUONANNO
Ha collaborato il DOTT. NICOLA GAFFURI
Responsabile Unità Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
- PRESSO HUMANITAS GAVAZZENI BERGAMO -