Anche i nostri amici a quattro zampe possono soffrirne. Le cause? Nella maggior parte dei casi infezioni da virus o batteri. 
Capita di tanto in tanto che il cane, sia cucciolo sia anziano, tossisca. Nella maggior parte dei casi si tratta di un fatto normale e fisiologico. Ma quando la tosse diventa cronica può essere la spia di patologie gravi? Cosa fare in quel caso? Lo abbiamo chiesto al dottor Massimiliano Scandella, medico veterinario.

Dottor Scandella, perché il cane può tossire?
Il cane, proprio come tutti i mammiferi (uomo compreso), può essere soggetto alla tosse, non una patologia, ma un sintomo che può avere cause diverse. La tosse, infatti, è un riflesso protettivo che serve per favorire l’espulsione di sostanze estranee o muco dalle vie respiratorie. Normalmente è un sintomo secondario a patologie dell’apparato respiratorio che possono coinvolgere sia le alte vie respiratorie (laringe, trachea) sia le basse vie respiratorie (parte bassa della trachea, bronchi, bronchioli e alveoli). In genere si tratta di infiammazioni che possono essere a loro volta secondarie ad alterazioni anatomiche congenite (più comuni in animali di giovane età), a infezioni (batteriche, virali, micotiche, cioè da funghi, o miste) o anche a malattie tumorali dell’apparato respiratorio. Tra le patologie di natura infettiva, una delle più conosciute e sicuramente di più facile diffusione, è la cosiddetta “tosse dei canili” o tracheobronchite infettiva, dovuta, come ormai dimostrato da numerosi studi, all’azione sinergica di diversi patogeni, sia di natura virale sia di natura batterica o micotica. Tra i principali ceppi virali responsabili ci sono il virus della parainfluenza canina (CPIV), l’adenovirus canino ceppo 2 (CAV2), il virus dell’influenza canina (CIV), il coronavirus respiratorio canino (CRCoV), l’herpesvirus canino ceppo 1 (CHV-1) e il virus del cimurro (CDV). Tra i batteri invece il principale e più temuto è la Bordetella Bronchiseptica. Infine anche nel cane, come nell’uomo, la tosse può essere favorita dal contatto con allergeni o sostanze irritanti presenti nell’aria, come polveri, profumatori per ambienti o detergenti chimici. Esistono però anche patologie che non riguardano l’apparato respiratorio, in particolare patologie cardiache, che possono favorire la comparsa di una tosse caratteristica (detta tosse cardiaca) che tende a essere più frequente nelle ore notturne.

Ma quando bisogna preoccuparsi?
Premesso che, come abbiamo accennato, in genere non è spia di problemi gravi, nel caso in cui il cane presenti tosse persistente con frequenza respiratoria a riposo superiore ai 30 atti per minuto, febbre e/o anoressia, è bene portarlo dal proprio medico veterinario di fiducia per stabilire le reali condizioni di salute. La visita consiste innanzitutto nella raccolta di informazioni relative all’insorgenza della tosse, alle caratteristiche e ai tempi, all’evoluzione, all’eventuale produzione e espettorazione di muco o saliva bianca schiumosa e nell’auscultazione. Altri elementi da valutare sono le vaccinazioni a cui è stato sottoposto e le condizioni in cui vive. In alcuni casi, può essere necessario anche una radiografia del torace, con esami del sangue (in particolare l’esame emocromocitometrico) ed eventualmente esami di secondo livello come ecografia, Tac, endoscopia delle vie respiratorie e con raccolta di campioni biologici (tamponi nasali o orofaringei) per la ricerca di agenti virali, batterici o micotici.

Come si può curare?
Ovviamente la terapia dipende dalla causa della patologia o infiammazione alla base. Nei casi più frequenti, ovvero quelli di natura virale, in genere il problema si risolve da solo nell’arco di qualche giorno/qualche settimana. Alla luce però della possibilità che un’infezione possa essere mista, dovuta cioè a virus e batteri o funghi contemporaneamente, talvolta è preferibile, sotto stretto controllo medico veterinario, somministrare terapie antibiotiche ad ampio spettro (soprattutto se il nostro amico presenta secrezioni oculari o nasali e ha il respiro affannoso). Si possono associare anche farmaci antinfiammatori, preferibilmente di tipo non steroideo. Oltre alle terapie prescritte dal medico veterinario, un valido aiuto è poi rappresentato dagli umidificatori ambientali, che consentono al muco di diventare più fluido e quindi lo rendono più facilmente eliminabile.

Le diverse forme di tosse
• Tosse “produttiva” 
Si manifesta con un suono “umido”, accompagnato a volte da conati, e con l’espulsione di secrezioni (muco, sangue etc.) . In genere è dovuta a infezioni polmonari (polmonite, bronchite, tracheite, broncopolmonite, laringite).
• Tosse secca è causata in genere dal batterio Bordetella bronchiseptica, responsabile della “tosse dei canili”.
• Tosse leggera e acuta Può essere sintomo di mal di gola o, se accompagnata da febbre, di influenza canina. Spesso è associata a leccamento, deglutizione e impulso a vomitare.
• Tosse notturna prolungata Può essere spia di patologie cardiache.

Virus e batteri: l'unione fa la forza
Le infezioni più temute sono quelle miste, sostenute cioè sia da virus sia da batteri. Secondo un meccanismo chiamato dagli inglesi “door-opener”, i virus una volta entrati nell’organismo del nostro amico determinano un indebolimento delle difese immunitarie consentendo così una coinfezione a opera di batteri.

 

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
Con la collaborazione del DOTT. MASSIMILIANO SCANDELLA
Medico Veterinario
- PRESSO LA CLINICA VETERINARIA BEMAVET DI TORRE BOLDONE -