L'asma è un problema consistente per i sistemi sanitari di tutti i Paesi, sia dal punto di vista sociale sia economico. Sono 300 milioni le persone che ne soffrono in tutto il mondo, di cui oltre 30 milioni in Europa con un preoccupante e rapido incremento negli ultimi anni. Esistono diverse interpretazioni sulle cause di questo fenomeno. Secondo l'OMS, l'aumento dei casi di asma è pari al 50% ogni decennio e sembra essere correlato ai fenomeni di urbanizzazione. La crescente tendenza a vivere gran parte del tempo in ambienti chiusi con poca circolazione di aria, più esposti alla polvere e agli acari, inseriti in situazioni urbane dall'elevato tasso di inquinamento rappresenterebbe quindi un aumentato rischio di ammalarsi di asma. Un'altra ipotesi è che il livello elevato di igiene in cui i bambini crescono porti il sistema immunitario a rispondere in maniera esagerata all'esposizione a sostanze usualmente innocue (gli allergeni), non essendo impegnato a contrastare l'alta carica di batteri ambientali.

Sull'incremento dell'incidenza dell'asma sembrano però pesare anche altri elementi, come l'aumento dell'obesità e il ridotto esercizio fisico.

 

Una risposta "esagerata" agli stimoli
L'asma è caratterizzata da un'infiammazione delle vie aeree che genera un'iperresponsività bronchiale, vale a dire un aumento della risposta della muscolatura dei bronchi agli stimoli. Questi stimoli, che possono essere di origine diversa, portano i bronchi a contrarsi in modo eccessivo e troppo frequente fino alla broncostruzione (chiusura delle vie aeree). Questo fenomeno in particolare può essere il risultato di quattro meccanismi: contrazione del muscolo liscio delle vie aeree, edema (gonfiore) della parete bronchiale, formazione di tappi di muco che occludono i bronchi, rimodellamento della struttura della parete delle vie aeree.

Allergeni, smog e ansia tra i fattori scatenanti
L'asma si verifica quando un soggetto predisposto a sviluppare la malattia viene in contatto con fattori irritanti o con le sostanze nei confronti delle quali ha sviluppato una sensibilizzazione allergica. I fattori che predispongono all'asma sono la predisposizione genetica (familiarità), la presenza di sensibilizzazioni allergiche (atopia), l'obesità. I fattori ambientali che possono causare allergie o iperreattività bronchiale sono allergeni, inquinanti professionali, fumo di tabacco, inquinamento ambientale, infezioni delle vie aeree (virali o batteriche). Molti di questi fattori ambientali sono anche fattori scatenanti delle crisi asmatiche e delle riacutizzazioni. Essere a rischio per lo sviluppo della malattia comunque non significa che questa comparirà sicuramente nel corso della vita. Anche lo stress può avere un ruolo nella patologia asmatica: è noto che possa essere causa di modificazioni neuro-endocrine: favorisce il rilascio di alcune citochine, sostanze pro e antinfiammatorie, partecipa indirettamente alla vulnerabilità alle infezioni e anche al decorso di alcune malattie infettive, neoplastiche, autoimmuni e allergiche (come l'orticaria e l'asma bronchiale allergica). L'asma, lo stress e l'ansia correlata inoltre possono spesso instaurare un circolo vizioso, in cui l'ansia può peggiorare l'asma e l'asma può a sua volta peggiorare lo stato ansioso.

I sintomi? Tosse, sibili e difficoltà respiratoria
I sintomi caratteristici dell'asma bronchiale allergica sono solitamente:
•accessi di tosse (generalmente secca o con poco catarro);
•senso di oppressione toracica;
•difficoltà respiratoria con rumori caratteristici (fischi, sibili e gemiti), soprattutto in fase espiratoria;
•difficoltà nella pratica di attività fisica e, nelle forme più gravi difficoltà nel parlare e crisi scatenate dalle risate.
La diagnosi viene confermata mediante l'esecuzione di prove di funzionalità respiratoria (spirometria e test alla metacolina), test allergologici cutanei (PRICK test) e test sierologici (ricerca IgE specifiche) per il riconoscimento dell'allergene responsabile.

Antinfiammatori e broncodilatatori per controllare la malattia
L'asma è una malattia cronica, per la quale non esiste oggi alcun trattamento completamente risolutivo. È possibile, però, controllarne il decorso, riducendo i sintomi con farmaci sicuri, anche nel caso in cui la terapia debba essere prolungata per lunghi periodi. Per un piano di controllo adeguato, però, è importante che la malattia sia diagnosticata precocemente, in modo da evitare gli effetti dannosi di un'infiammazione cronica. Il cardine del trattamento medico è rappresentato dai farmaci antinfiammatori somministrati per via inalatoria. Accanto a questi farmaci, sono poi fondamentali i broncodilatatori, che hanno il compito di contrastare la broncostruzione. Molto spesso queste due classi di farmaci vengono somministrati in associazione, per ottenere un effetto sinergico contrastando l'edema della parete delle vie aeree, riducendo le secrezioni che occludono le vie aeree periferiche, e rilassando la muscolatura liscia che tende a chiudere i bronchi. La corretta terapia è necessariamente individuale e quindi un piano di controllo dell'asma va messo a punto da parte del medico a seconda del tipo e della ricorrenza degli attacchi nei diversi pazienti. Le novità più recenti in campo terapeutico riguardano i farmaci cosiddetti "biologici" per le forme di asma più gravi che non rispondono alle consuete terapie (anticorpo monoclonale anti-IgE e altre molecole ancora in fase di sperimentazione clinica, non ancora in commercio).

Il peso dell'alimentazione
Le allergie alimentari si manifestano con orticaria, eruzioni cutanee, nausea, vomito, diarrea, e a volte con gravi reazioni sistemiche. In alcuni casi però possono anche manifestarsi con sintomi d'asma. Gli alimenti più comunemente implicati sono le uova, il latte vaccino, le arachidi, la soia, il frumento, il pesce, i crostacei, alcuni tipi di frutta, ma anche alcuni conservanti alimentari utilizzati comunemente. Se si sospetta che alcuni alimenti possano essere fattori scatenanti, è opportuno consultare uno specialista allergologo e nel frattempo evitare l'assunzione dell'alimento in questione. Alcuni tipi di alimentazione comuni nella società occidentale sono stati correlati con una maggior frequenza di asma, ad esempio l'aumentato utilizzo di cibi processati e di acidi grassi polinsaturi presenti nella margarina e negli oli vegetali o il diminuito introito di agenti antiossidanti e di acidi grassi polinsaturi come quelli presenti nel pesce.


Contrariamente a quanto si pensa l'asma non colpisce solo bambini o adolescenti: sono sempre più frequentemente diagnosticati casi di asma in età adulta e anche nell'anziano. 

a cura del DOTT. FRANCESCO TARANTINI
Specialista in Pneumolgia
- PRESSO A.O. PAPA GIOVANNI XXIII BERGAMO -