«Tempo fa sarebbe stato assurdo, quasi ridicolo, pensare che un coniglio, noto protagonista di ricette di cucina, potesse diventare uno dei più diffusi animali da compagnia. Per fortuna le cose sono cambiate! Sono sempre di più infatti le famiglie che decidono di godere della compagnia di questo nuovo pet. E ne sono entusiaste». Chi parla è la dottoressa Milena Martinelli, medico veterinario. «Gli indubbi vantaggi che il coniglio da compagnia offre sono la facile gestione, la docilità e l'affetto che dispensa in modo del tutto sovrapponibile ad altri pet più "famosi". La diffusione del coniglio come pet ha favorito il formarsi di siti internet, articoli e riviste dedicate contenenti un sacco di informazioni sulla gestione. Ma non sempre le notizie contenute in questi siti sono corrette». Cerchiamo allora con l'aiuto dell'esperta di capire che esigenze specifiche ha questo simpatico animaletto e cosa fare per prendersene cura al meglio.

Dottoressa Martinelli, cominciamo con l'alimentazione: quali sono i cibi più adatti per il coniglio?
Non bisogna dimenticare che il coniglio è un erbivoro stretto e che, in quanto tale, deve mangiare prevalentemente erba fresca ed erba secca. Per erba fresca si intendono tutte le verdure "amare" vale a dire radicchi (trevigiano, Chioggia, Milano), catalogna e cicoria dei prati (comprensiva di fiore se possibile). Vanno evitate, invece, le verdure dolci come lattuga e lattughino, insalatina tenera etc. Questo tipo di insalate infatti hanno una composizione in sali minerali povera che finisce con il "denutrire" le ossa del nostro coniglio. Per erba secca si intende ovviamente il fieno che va posto nella rastrelliera e non libero nella gabbia. Ne esistono diversi tipi con caratteristiche nutrizionali diverse. Per scegliere quelli migliori basta annusarli, sono molto profumati e non sanno affatto di muffa. Attenzione al fieno di erba medica che va somministrato in modica quantità perché ricco di calcio, minerale utile nella crescita del coniglietto cucciolo ma che può favorire la formazione di calcoli vescicali nell'adulto. Il pasto giornaliero del nostro coniglio deve inoltre comprendere una piccola quota di mangime pellettato (cioè composto da pellets, piccoli cilindri di mangime pressato) di buona qualità ovvero composto da fieno, erbe, foraggi e pochi cereali, non contenente semi. Per quanto riguarda l'acqua da bere bisogna avere cura di scegliere un'acqua leggera poco calcarea sempre per evitare il formarsi di calcoli vescicali.

Ma quante volte al giorno deve mangiare?
Il magime va diviso in due pasti durante la giornata. In più non deve mai mancare il fieno nella rastrelliera. La quantità di cibo, ovviamente, varia a seconda dell'età.

Passiamo ora all'allestimento della gabbia. Come deve essere per ospitarlo al meglio?
Innanzitutto deve avere dimensioni adeguate. Questo significa che il coniglio deve potersi allungare comodamente e fare qualche passo. La lettiera da porre sul fondo dovrebbe essere costituita da pellets di segatura o, meglio, di carta riciclata, ottima dal punto di vista igienico. È buona norma anche mettergli a disposizione all'interno della gabbia dei giochi per tenerlo impegnato durante la giornata. A questo scopo si presta molto bene il tubo di cartone che si trova all'interno di carta igienica e rotoloni che, essendo fibra, non è pericoloso nemmeno se ingerito.

E per la sua salute? Che accorgimenti e regole bisogna seguire?
Il coniglio deve fare la profilassi vaccinale annuale contro le due malattie più diffuse e pericolose, la malattia emorragica virale e la mixomatosi. È importante comunque fare una visita semestrale oltre quella comprendente il richiamo, per controllare lo stato di salute del nostro amico, in particolare lo stato dei denti. Le patologie dentali, infatti, vanno diagnosticate il più precocemente possibile in modo da evitare l'insorgenza di sintomi, cosa che rende più difficoltosa la risoluzione e più lungo il recupero funzionale. È vivamente consigliata infine la sterilizzazione precoce sia del maschio sia della femmina per rendere più accettabile la vita in cattività e prevenire la formazione di tumori a utero e testicoli.

 

Anche lui scodinzola di gioia!
Il coniglio, in apparenza può sembrare un animale schivo e incapace di manifestare le proprie sensazioni, come invece fanno ad esempio cani e gatti. Il fatto è che per natura è una preda e quindi prima di dare confidenza, bisogna conquistarsi la sua fiducia, avvicinandosi a lui con movimenti lenti e fluidi o aspettando che sia lui a cercare il contatto. Fondamentale poi è imparare a riconoscere il suo modo di comunicare. Anche il coniglio, infatti, esprime in modo "visibile" le sue emozioni. Se corre per la stanza, saltellando vuol dire che è felice. Se ti dà colpi con il muso è probabile che voglia delle attenzioni. Se invece scodinzola vuol dire che è infastidito per qualcosa. Tutto sta nell'imparare a "interpretarlo".

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
con la collaborazione della DOTT. SSA MILENA MARTINELLI
Medico Veterinario a Leffe