L’allarme Fipronil, sollevato alla fine del mese di luglio da un controllo a campione effettuato in Belgio su una partita di uova provenienti dall’Olanda, ha scatenato una serie di controlli, perquisizioni e sequestri in tutta Europa, partendo dall’arresto per frode di due dirigenti olandesi, fino ad arrivare all’identificazione di ben 15 Paesi appartenenti all’Unione Europea che avrebbero importato uova contaminate o prodotti derivati. Lo scandalo ha inevitabilmente preoccupato e i suscitato dubbi e timori tra i consumatori anche nel nostro Paese. Ma quanto è pericoloso per la salute? E come può essere finito nelle uova? Ne parliamo con la dottoressa Laura Mosca, biologa molecolare, e la dottoressa Odetta Bassi, tecnico della prevenzione, di Fortimed Italia S.r.l., società di servizi leader nei settori sicurezza e medicina del lavoro nonché igiene e sicurezza alimentare.

Che tipo di sostanza è il Fipronil?
Il Fipronil è un insetticida molto usato in veterinaria per il trattamento antiparassitario degli animali domestici contro pulci e zecche, utilizzo che non comporta rischi per la salute umana e animale. È però assolutamente vietato in tutta l’Unione Europea negli allevamenti di animali destinati alla catena alimentare poiché classificato “moderatamente tossico” per l’uomo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’insetticida potrebbe essere finito accidentalmente nei mangimi oppure, più verosimilmente, derivare dalla disinfestazione del terreno in assenza di animali, una pratica comunque illegale.

Anche in Italia sono state trovate uova a rischio?
I controlli effettuati nelle ultime settimane dai carabinieri del NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) hanno identificato uova contaminate in Campania, Marche e Lazio, nonché omelette surgelate in Lombardia.

Quali sono i rischi derivati dal consumo di prodotti contaminati da questa sostanza?
Il consumo continuativo per circa una settimana o dieci giorni di uova o prodotti derivati (come maionese, pasta fresca, creme e prodotti dolciari) contaminati con il Fipronil può portare alla comparsa di sintomi legati al sistema nervoso come tremolio alle mani, leggera sonnolenza e reattività ridotta, ma si può arrivare anche a convulsioni o problemi alla tiroide o ai reni, l’organo deputato allo smaltimento di sostanze tossiche. I sintomi sono reversibili e possono comparire dopo alcune ore ma anche giorni dopo l’assunzione, dipende dalle quantità ingerite e dal soggetto che le ingerisce. Bambini, anziani e soggetti con patologie ai reni o alla tiroide corrono maggiori rischi dei soggetti sani.

Un “summit” europeo per prevenire altri episodi analoghi
L’esecutivo della Commissione Europea ha organizzato una riunione di alto livello con i ministri competenti dei Paesi dell’Unione Europea toccati dal caso Fipronil che si è tenuta il 26 settembre 2017. La tempistica dell’incontro è stata dettata dalla necessità di permettere lo svolgimento delle indagini in corso nei vari Stati membri dell’Ue e raccogliere così quante più informazioni sull’accaduto. Secondo il portavoce della Commissione Europea non si tratta di una riunione di crisi, ma di un incontro volto a comprenderne i dettagli e a evitare che si verifichino in futuro casi analoghi.

a cura DI FRANCESCA DOGI

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