L’importanza di riconoscerlo precocemente e prevenirlo. Il distacco della retina è una delle più serie emergenze che possono colpire l’occhio e la vista. Dopo sole 48 ore dal distacco infatti inizia la morte delle cellule. Ecco perché bisogna imparare a riconoscerlo, per poter intervenire tempestivamente. 

Se non arriva più nutrimento alla retina
La retina è una sottile membrana (0,3 mm) formata da cellule nervose, adagiata sul fondo dell’occhio, che trasforma gli impulsi luminosi ricevuti in impulsi elettrici, poi trasmessi alla corteccia cerebrale tramite il nervo ottico. La parte centrale, la macula, ricca di fotorecettori (i coni e i bastoncelli) permette la visione distinta e la percezione definita dei colori. La parte periferica invece consente di orientarsi nello spazio con la visione periferica del campo visivo e la visione con ridotta luminosità. Di norma la retina aderisce alla parete interna dell’occhio. Per distacco di retina si intende, quindi, la separazione della retina dal tessuto sottostante (epitelio pigmentato) che permette il passaggio di sostanze nutritive indispensabili per la salute dell’occhio e della vista dalla coroide (membrana che si trova tra la sclera e lo strato più superficiale della retina, la cui principale funzione è fornire le sostanze nutritive e l’ossigeno alla retina).

Tipologie di distacco diverse a seconda dell’origine
A seconda dell’origine esistono varie tipologie di distacco di retina. La più frequente è quella detta regmatogena, che deriva da una degenerazione della retina associata a colliquazione (cioè fluidificazione) del gel vitreale. In seguito ad esempio a un distacco posteriore del vitreo la retina, meno protetta, per trazioni vitreo-retiniche può rompersi in aree più fragili, facilitando l’infiltrazione di liquido nello spazio sottoretinico con conseguente distacco. Interessa ogni anno circa 1 persona su 10.000 ed è bilaterale nel 10% dei casi. Meno frequente è il distacco non regmatogeno, trazionale o essudativo. Il distacco trazionale si verifica quando membrane vitreo-retiniche formatesi all’interno dell’occhio, contraendosi, esercitano sulla retina una forza centrifuga. Tra le cause ci sono la retinopatia diabetica proliferante e i traumi oculari perforanti. Nel distacco essudativo infine, il liquido di origine coroidale (cioè proveniente dalla membrana ricca di vasi sanguigni che si trova nella parte posteriore del globo oculare) accede allo spazio sottoretinico attraverso una lesione dello strato di cellule esterne ella retina (epitelio pigmentato). L’origine è nella maggior parte dei casi associata a tumori coroideali (melanomi emangiomi, metastasi), a eventi traumatici, uveiti e malattie infiammatorie di coroide e retina.

I sintomi: dalle “mosche volanti” alla percezione di un’ombra. 
Vediamo ora quali sono i sintomi che possono presentarsi. Ricordando che il dolore non è presente nel distacco di retina.
> Miodesopsie: sensazione visiva di mosche volanti, avvertita in ambienti luminosi o su sfondo chiaro, che in caso di distacco posteriore di vitreo possono assumere forma ad anello, a ragnatela, a piccole macchie.
> Fotopsie: comparsa di flash luminosi avvertiti in ambienti con ridotta illuminazione, anche indotti dai movimenti oculari.
> Scotoma (difetto lacunare del campo visivo) corrispondente all’area del distacco,
> Calo visus: sintomo principale del distacco è la percezione di un’ombra (tenda) nel campo visivo
Alla comparsa di questi sintomi è indispensabile rivolgersi urgentemente al medico oculista poiché una diagnosi precoce e corretta e un trattamento tempestivo e adeguato sono fondamentali per evitare gravi conseguenze sulla funzionalità visiva. Infatti, già 48 ore dopo l’evento, le cellule retiniche prive di nutrimento iniziano a morire causando l’irreversibilità della lesione. L‘intervento chirurgico va sollecitamente eseguito prima che venga coinvolta la macula (in caso sia già coinvolta l’intervento dà i migliori risultati funzionali se eseguito non oltre i sette giorni).

Le tecniche di intervento chirurgico per il trattamento precoce della malattia
I trattamenti dipendono dal tipo di patologia che ha portato al distacco. Le degenerazioni retiniche periferiche e le rotture potranno essere trattate con la fotocoagulazione laser ambulatoriale, per rinforzare la retina limitrofa all’area danneggiata. In caso di distacco di retina invece è necessario intervenire chirurgicamente: dall’interno con la vitrectomia o dall’esterno con la cosiddetta chirurgia episclerale. La chirurgia episclerale, con il cerchiaggio e/o piombaggio sclerale, è la chirurgia più utilizzata nel distacco di retina regmatogeno e prevede il posizionamento di una banda di silicone che dall’esterno riduce la lesione della retina. La vitrectomia, ovvero l’asportazione del corpo vitreo e sostituzione con un mezzo analogo, è d’elezione, soprattutto se sono presenti trazioni vitreali o emorragie vitreali e in caso di precedente intervento di cataratta.

La prevenzione? Controlli regolari della retina per le persone a rischio
Esistono delle regole di prevenzione che è indispensabile seguano in particolare pazienti miopi, anziani e operati di cataratta. Innanzitutto effettuare regolari controlli, programmati dal medico oculista, con esame della retina. Come già detto è fondamentale non sottovalutare i sintomi: in caso di comparsa di miodesopsie, fotopsie e scotomi bisogna sottoporsi urgentemente a un controllo della retina e in caso di riscontro di aree retiniche patologiche, effettuare i trattamenti profilattici consigliati mediante fotocoagulazione laser al fine di prevenire l’insorgenza del distacco della retina.

I fattori di rischio
Le condizioni che possono predisporre a un distacco di retina
> Miopia medio-grave (superiore alle 4-5 diottrie)
> Pregressi interventi di cataratta
> Degenerazioni della periferia retinica
> Traumi
> Familiarità
> Invecchiamento
> Diabete
> Retinopatia diabetica proliferante
> Distacco posteriore di vitreo
> Tumori
> Processi infiammatori di coroide e retina

Occhio all’estate!
La stagione più a rischio per l’insorgenza del distacco di retina è l’estate. Questo a causa della disidratazione per il caldo dell’umor vitreo, che può condurre a una maggiore trazione sulla retina e a un distacco in presenza di degenerazioni retiniche. Importante quindi è mantenere l’idratazione vitreale bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, limitare l’esposizione ai raggi solari e alle calde temperature, evitando inoltre attività sportive rischiose per possibili traumi. 

Già 48 ore dopo il distacco della retina le cellule retiniche prive di nutrimento iniziano a morire causando l’irreversibilità della lesione”

A cura del DOTT. PIERO ATTILIO BERGAMO
Specialista in oculistica
Consigliere dell’Ordine dei Medici e Chirurghi e Odontoiatri di Bergamo