A fascia o da polso. In allenamento o durante le gare. Per tenersi sotto controllo o “tarare” meglio esercizi, sforzo e tempi di recupero. Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom nell’utilizzo di cardiofrequenzimetri, dispositivi elettronici che rilevano il battito cardiaco e, da questo, determinano la frequenza cardiaca in tempo reale. «La frequenza cardiaca (FC) è un parametro molto importante su cui si sono basate da sempre le valutazioni dello stato fisico. Esprime dal punto di vista fisiologico uno dei componenti del lavoro cardiaco cioè del lavoro che il cuore fa per perfondere i tessuti, ovvero per far arrivare sangue ossigenato» osserva il dottor Fabrizio Centonze, cardiologo e medico dello sport. «L’indice che esprime questa capacità viene chiamato doppio prodotto (DP) e si ottiene moltiplicando la frequenza cardiaca per la pressione sistolica in millimetri di mercurio».

È pericoloso avvicinarsi al valore di frequenza cardiaca massima o superarlo? 
Se la frequenza cardiaca aumenta oltre un certo livello il cuore non ce la fa perché a sua volta ha bisogno di “essere nutrito” dalle sue coronarie. Se la frequenza è troppo elevata (oltre la frequenza cardiaca massima) le coronarie non riescono a portare sangue sufficiente al cuore stesso. Il vero fattore limitante (in ambito fisiologico) del lavoro cardiaco è proprio la frequenza cardiaca. Per questo è opportuno (soprattutto dopo i 50 anni), prima di svolgere in modo autonomo delle attività fisiche in cui si raggiungano elevate frequenze cardiache, eseguire un test da sforzo massimale (corrispondente all’85% della FC massima). In caso contrario se si porta il cuore a frequenze stabilmente “quasi” massimali si possono correre dei rischi e avere anche conseguenze che, per alcuni, possono anche essere letali.

Che cosa indica esattamente la frequenza cardiaca in una persona che sta facendo un allenamento?
Indica, come già detto, che tipo di lavoro cardiaco si sta facendo (sforzo massimale o submassimale) e quale tipo di metabolismo è attivato per fornire l’energia per il lavoro stesso (aerobico/anaerobico).

Quali sono i pregi del cardiofrequenzimetro rispetto anche ad altri mezzi di misurazione, come il conteggio delle pulsazioni o l’elettrocardiogramma?
I cardiofrequenzimetri sono strumenti leggeri e di piccole dimensioni; hanno un prezzo contenuto (tranne strumenti di “alta fascia”); molti hanno varie funzioni aggiuntive come contapassi, conteggio calorie consumate etc.; possono essere impostati con diversi allarmi di frequenza cardiaca; alcuni modelli possono memorizzare le misurazioni che, una volta trasferite con appositi software al PC, permettono di valutare le prestazioni. Infine il dato del cardiofrequenzimetro può servire per capire se ci si sta allenando troppo o troppo poco intensamente.

E i difetti? 
Di solito hanno una frequenza di campionamento (in genere ogni 5 secondi). Quindi ogni 5 secondi rilevano il battito e lo estrapolano moltiplicando il dato per portarlo ai 60 secondi.
Questo vuol dire che a frequenze molto elevate piccoli errori di campionamento possono dare false frequenze cardiache apparentemente molto elevate. Se si rilevano delle frequenze elevate è utile eseguire un test massimale con elettrocardiografo per verificare le misurazioni fatte con il cardiofrequenzimetro. Il test è utile anche per valutare se si verificano sotto sforzo delle aritmie per cui il soggetto va effettivamente incontro a frequenze troppo elevate.

Ma come deve essere impostato? Bisogna scegliere la propria Target Zone (vedi glossario) a seconda di quello che si vuole ottenere.
> FC tra 55-65 %. È la frequenza che permette di bruciare grassi, di tenerci in forma senza creare pericoli al nostro sistema cardiovascolare
> FC tra 65-75%. Tipico allenamento “cardio”. Valido anche per allenamento di resistenza.
Utilizzabile anche dai cardiopatici sotto controllo dello specialista.
> FC tra 75-85%. Allenamento in soglia anaerobica. Migliora la potenza aerobica. Sconsigliabile per i cardiopatici tranne che per brevi periodi. Valutare di caso in caso la durata dell’allenamento.
> FC tra 85-95%. Solo per atleti agonisti per migliorare la resistenza anaerobica lattacida. Zona molto pericolosa che deve essere gestita in modo “consapevole” soprattutto dopo i 40-50 anni.

Glossario

> Frequenza Cardiaca (FC o Heart Rate, HR): numero di battiti del cuore al minuto. Valore normale 60 - 100 battiti/min (bpm).

> FC basale / FC a riposo: di solito si rileva prima di alzarsi.

> FC sotto sforzo: FC che si raggiunge durante uno sforzo fisico.

> FC massima: la FC al massimo sforzo che il soggetto è in grado di compiere.

> FC “bersaglio” (Target Zone), frequenza che si vuole mantenere durante l’attività, espressa come percentuale della FC massima.

a cura DI ELENA BUONANNO
con la collaborazione del DOTT. FABRIZIO CENTONZE
Specialista in Cardiologia e Medicina dello Sport a Mozzo