«La prevenzione delle problematiche odontoiatriche in ambito sportivo è spesso sottovalutata. Fra i possibili danni legati all'attività sportiva ci sono i traumi dentali. Le zone maggiormente colpite riguardano i denti anteriori superiori (incisivi) ma non vanno trascurati i possibili traumi anche ad altri denti legati a sport specifici (ad es. arti marziali).»

Chi parla è Roberto Giovannoni, medico chirurgo specialista in Ortodonzia e Odontostomatologia dello Studio Dentistico Dr. Galbiati, studio che da sempre (è stato fondato nel 1982) ha fatto della qualità delle prestazioni, dell’elevata professionalità di tutto il team e dell’attenzione alle innovazioni scientifiche e tecnologiche il fulcro della sua attività.

Dottor Giovannoni, qual è lo strumento indispensabile per gli sportivi per prevenire problemi odontoiatrici?
Il paradenti: una protezione in gomma che può essere realizzata dall’ortodontista di fiducia e che rappresenta uno strumento altamente personalizzato, proprio per questo garantisce una protezione completa in ogni occasione di pratica sportiva a rischio. In commercio se ne possono trovare svariati tuttavia, non essendo realizzati sull’impronta dell’atleta, ma solo sagomati con acqua calda, non riescono a garantire la stessa performance e comfort. I fattori scheletrici, funzionali e dentali di ogni singolo ragazzo rivestono un ruolo molto importante: la posizione corretta dei denti assorbe e distribuisce in modo diverso il trauma, a differenza, ad esempio, di denti sporgenti che lo subiscono in modo più diretto, concentrato verso uno o pochi elementi dentali, con conseguente aggravamento del danno. Diviene fondamentale quindi in questi casi un trattamento ortodontico che porterà sia alla correzione dentale sia alla riduzione del rischio trauma.

Quali altri fattori possono influenzare le performance?
Con i denti posizionati in modo corretto, apparato scheletrico e funzionale più armonico, tutti i distretti e le catene muscolari funzionano correttamente lavorando al meglio e migliorando le prestazioni mentre diminuiscono l'affaticamento. Studi nazionali e internazionali dimostrano che un rapporto corretto ed equilibrato a livello muscolo-scheletrico può portare a livello sportivo a un aumento della velocità anche del 12%, nonché una diminuzione della produzione dell’acido lattico del 25%, aumentando così forza e resistenza. Infine, esiste un’importante correlazione tra sport e respirazione: molti bambini presentano il cosiddetto “palato stretto” e non sono quindi in grado di respirare in modo corretto. Se la respirazione non è prettamente nasale, ma mista (naso e bocca), l’ossigenazione non sarà efficace e anche le prestazioni sportive saranno penalizzate.

Il palato stretto Su che altro può incidere?
La respirazione mista con deficit di ossigenazione riduce anche la capacità di attenzione a scuola, con stanchezza che sopraggiunge più rapidamente causando minor rendimento. Il fenomeno è facilmente comprensibile se pensiamo che il palato è allo stesso tempo sia il “tetto” della bocca sia il “pavimento” del naso, interessando quindi la capacità e l’efficacia respiratoria. Raffreddori frequenti, naso chiuso, tosse stizzosa, fenomeni allergici, otiti, sinusiti, occhiaie, respiro rumoroso di notte, adenoidi e tonsille, sono tutti segni che dovrebbero indurre il genitore a una visita dal pediatra e lo stesso pediatra, con l’otorinolaringoiatra, a indirizzare il piccolo paziente ad una visita dall’ortodontista. Il lavoro “di squadra” fra i medici servirà a ristabilire le normali funzioni respiratorie e trasformare il nostro paziente sportivo in un “campione”!

Studio Dentistico Galbiati
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a cura di Francesca Dogi