Conosciamo meglio l’esame principe per diagnosticare il diabete. Si stima che nel 2035 la diagnosi complessiva, a livello mondiale, dei diversi tipi di diabete potrebbe arrivare a 595 milioni di casi: in Italia i casi di diabete potrebbero arrivare a 5 milioni. Ad oggi nel nostro Paese sono circa 3 milioni (5% circa dell'intera popolazione italiana) le persone affette, ma almeno 1 milione (circa 1.6% della popolazione italiana) ne soffrirebbe pur non sapendolo. 

Dati preoccupanti che rendono necessario da un lato prevenire l'epidemia dall'altro monitorare il fenomeno. Come? Con periodici controlli della glicemia e con il test di tolleranza a carico orale di glucosio, esame di laboratorio che viene utilizzato per porre diagnosi di diabete mellito in presenza di valori glicemici dubbi a digiuno e in gravidanza per lo screening del diabete gestazionale. Ma in cosa consiste? E come si svolge? Ce lo spiega la dottoressa Alessandra Contardi, biologa.

Dottoressa Contardi, innanzitutto che tipo di patologia è il diabete? Da cosa dipende?
Il diabete è una malattia cronica che si caratterizza per la presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) conseguenti a un’alterazione della quantità di insulina prodotta dal pancreas o alterazioni della funzione dell’insulina. L’insulina è un ormone che regola la quantità di glucosio nel sangue e il suo utilizzo da parte delle cellule come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato il glucosio si accumula nel circolo sanguigno, portando a condizioni patologiche quali il diabete (vedi box).

Quali sono i sintomi che possono far sospettare la presenza della malattia?
La sintomatologia di insorgenza della malattia dipende dal tipo di diabete. Nel caso del diabete tipo 1 di solito si assiste a un esordio acuto, spesso in relazione a un episodio febbrile, con sete (polidipsia), aumentata quantità di urine (poliuria), sensazione di stanchezza (astenia), perdita di peso, pelle secca, aumentata frequenza di infezioni.

Come si può diagnosticarla con certezza?
Con il test di tolleranza a carico orale di glucosio (OGTT Oral Glucose Tolerance Test), un esame di laboratorio che permette di differenziare tra diabete (glicemia a digiuno o dopo carico di glucosio superiore a 200 mg/dl) e altre situazioni cliniche in cui la glicemia non supera i livelli stabiliti per la definizione di diabete ma comunque non costituisce una condizione di normalità. Tra queste:
• un’alterata glicemia a digiuno (IFG), che si manifesta quando i valori di glicemia a digiuno sono compresi tra 100 e 125 mg/dl;
• un’alterata tolleranza al glucosio (IGT), che si verifica quando la glicemia due ore dopo il carico di glucosio è compresa tra 140 e 200 mg/dl.
Si tratta di situazioni cosiddette di “pre-diabete”, che indicano un elevato rischio di sviluppare la malattia diabetica anche se non rappresentano ancora una situazione di malattia. Spesso sono associate a sovrappeso, dislipidemia (valori superiori alla norma di colesterolo e trigliceridi) e/o ipertensione e si accompagnano a un maggior rischio di eventi cardiovascolari (infarto e ictus).

Come si svolge l’esame?
La determinazione della curva da carico di glucosio si basa sulla somministrazione per bocca di una quantità fissa di glucosio in soluzione acquosa (in genere 75 grammi di glucosio in 250-300 ml di acqua) che deve essere assunta in un tempo che va dai 30 secondi ai 5 minuti, a cui seguono due prelievi ematici a intervalli di tempo prestabiliti. Questi prelievi ripetuti nel tempo (prelievi ematici basali ovvero prima dell’assunzione di glucosio e due ore dopo l'assunzione del glucosio) sono necessari per la determinazione della curva glicemica (ovvero per definire l’andamento della concentrazione di glucosio nel sangue). In caso di donne in gravidanza, i prelievi sono tre (il primo a digiuno, poi a distanza di un'ora e successivamente di due ore dall'assunzione della soluzione glucosata). Durante l’esecuzione della curva da carico di glucosio il paziente non deve bere, mangiare (non è consentito masticare chewing gum), fumare, deve restare seduto osservando una condizione di riposo e non deve abbandonare il laboratorio fino al termine dei prelievi. Generalmente il riscontro di glicemia superiore a 200 mg/dl dopo due ore da carico di glucosio indica (se confermato una seconda volta) la presenza di diabete mellito anche con un valore di glicemia a digiuno inferiore a 126 mg/dl.

DIABETE: NON NE ESISTE SOLO UNO
DIABETE TIPO 1. Riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina e si rende necessaria la somministrazione di insulina ogni giorno e per tutta la vita. La causa del diabete tipo 1 è sconosciuta, ma caratteristica è la presenza nel sangue di anticorpi diretti contro antigeni presenti a livello delle cellule che producono insulina. Questo potrebbe essere legato a fattori ambientali (tra i quali, sono stati chiamati in causa fattori dietetici) oppure genetici, individuati in una generica predisposizione a reagire contro fenomeni esterni, tra cui virus e batteri. Per questo motivo, il diabete di tipo 1 viene classificato tra le malattie cosiddette “autoimmuni”. Tra i possibili agenti scatenanti la risposta immunitaria, sono stati proposti i virus della parotite (i cosiddetti "orecchioni"), il citomegalovirus.
DIABETE TIPO 2. È la forma più comune di diabete e rappresenta circa il 90% dei casi. La causa è ancora ignota, anche se è certo che il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono poi a utilizzarla. In genere, la malattia si manifesta dopo i 30-40 anni e numerosi fattori di rischio sono stati associati alla sua insorgenza. Tra questi: familiarità, scarso esercizio fisico e eccessiva sedentarietà, sovrappeso e appartenenza a alcune etnie. Il diabete di tipo 2 in genere viene diagnosticato tardivamente rispetto alla sua insorgenza in quanto l’iperglicemia (valori innalzati di glucosio) si sviluppa gradualmente e nelle fasi iniziali non si manifesta con i classici sintomi del diabete. Solitamente la diagnosi avviene casualmente (prelievo di controllo annuale) o in concomitanza con una situazione di stress fisico, quale infezioni o interventi chirurgici.
DIABETE GESTAZIONALE.
Si definisce così ogni situazione in cui si misura un elevato livello di glucosio circolante per la prima volta in gravidanza. Questa condizione si verifica nel 4% circa delle gravidanze.

a cura di MARIA CASTELLANO
ha collaborato con la DOTT.SSA ALESSANDRA CONTARDI
Biologa
- DIRETTORE LABORATORIO ANALISI HABILITA BONATE SOTTO -