È il nuovo cruccio di ragazze e donne. I rimedi giusti per renderli meno evidenti
Preoccupa le donne, dall’adolescenza in poi, ancora più delle rughe. è un inestetismo capace di influenzare la vita sociale di chi ne soffre, al punto che i dermatologi hanno coniato anche un nome. Parliamo della poressia, ovvero sindrome dei pori dilatati.

Ma come si manifesta e soprattutto come fare per risolvere o attenuare il problema? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Marzia Baldi, dermatologa.

Dottoressa Baldi, cosa si intende per "poressia"? E come si manifestano i pori dilatati?
“Poressia” è il nome con cui i dermatologi hanno ribattezzato la sintomatologia legata ai pori dilatati. I pori, che ricoprono la superficie cutanea, corrispondono agli sbocchi delle ghiandole sebacee. In genere sono quasi invisibili ma può succedere che diventino tanto evidenti da risultare antiestetici. Questo succede quando si dilatano, di solito in caso di iperproduzione di sebo. Clinicamente la pelle appare lucida soprattutto nella zona centro-facciale del volto (zona T), “unta” e inspessita con aspetto tipico della pelle “grassa”.

Chi è più esposto alla comparsa dei pori dilatati?
La poressia inizia durante la pubertà, con l’attivazione delle ghiandole sebacee sotto stimolo ormonale. Colpisce il 21% delle ragazze fra i 15 e i 20 anni e si manifesta soprattutto al viso. In alcuni casi il problema può perdurare anche in età matura.

Ci sono fattori di rischio che possono favorirne la comparsa?
Il fattore determinante è una predisposizione ereditaria/familiare. Un’aumentata produzione di sebo, la cosiddetta seborrea, è la conseguenza dell’alterazione dei meccanismi ormonali che si verifica nel periodo adolescenziale. Altri fattori secondari, che sembrerebbero favorire l’iperproduzione di sebo, sono: un’alimentazione a base di zuccheri e grassi (ma non tutti gli studiosi sono d’accordo), la temperatura esterna, lo stress, l’insonnia, un’esposizione eccessiva a sole e lampade abbronzanti e prodotti troppo aggressivi per la pulizia quotidiana.

Quali sono i rimedi che possono rendere il problema meno evidente?
Innanzitutto sarebbe opportuno effettuare un check-up cutaneo subito dopo la pubertà in modo da conoscere per tempo la propria tipologia di pelle e farsi insegnare al più presto abitudini cosmetiche da seguire tutti i giorni. Importante è utilizzare sempre un trucco delicato. A cominciare da un fondotinta ipoallergenico, di preferenza liquido, applicato con una spugna pulita: questo contribuirà a omogeneizzare il tono della pelle e mantenere la base. Dopo il fondotinta si può stendere un velo di cipria trasparente, in polvere o compatta, ad azione opacizzante e in grado di assorbire l’oleosità. Per nutrire la pelle, invece, si possono utilizzare creme idratanti leggere in soluzione acquosa, in gel, a base di proteine, glicosaminoglicani, collagene, elastina, senza presenza di grassi in modo che la pelle possa respirare. È necessario sempre e comunque controllare che i cosmetici non contengano sostanze comedogeniche, cioè sostanze che favoriscono la formazione di comedoni (punti neri), che possono trovarsi in diverse preparazioni cosmetiche (emulsioni, coloranti, schermanti solari, conservanti, eccipienti). Se, nonostante una strategia cosmetica mirata, la risposta sarà insufficiente, il medico potrà suggerire l’utilizzo di farmaci veri e propri. Attualmente sono disponibili creme capaci di controllare i problemi di untuosità cutanea ma si tratta di “farmacosmetici” che necessitano di una prescrizione e una sorveglianza medica. Esistono, infine, anche trattamenti di dermoabrasione laser che permettono di uniformare la superficie cutanea ed eliminare i pori dilatati in poche sedute. Un’ultima attenzione, da non dimenticare: se si ha la pelle seborroica non bisogna abusare di lampade abbronzanti o di esposizioni solari prolungate e ripetute perché portano rapidamente a un ispessimento ulteriore dello strato corneo con un peggioramento della situazione.

E per quanto riguarda la pulizia quotidiana? Come scegliere i prodotti più indicati?
La pulizia della pelle è un momento cruciale nell’igiene quotidiana e, contrariamente a quello che si può pensare, una pelle grassa non va sgrassata: più energica sarà la detersione e più rapida e abbondante sarà la ricomparsa del sebo. Il latte detergente a risciacquo formulato per pelli grasse deve essere un latte leggero che rispetti il pH fisiologico e l’equilibrio idrolipidico.

Le rughe? vengono piu’ tardi
Anche se la pelle seborroica (grassa) è più esposta alla comparsa di pori dilatati, il rovescio della medaglia è che, proprio per le sue caratteristiche, ha il vantaggio di invecchiare più lentamente e le piccole rughe di espressione compaiono più tardi rispetto a chi ha la pelle secca.

Sulla pelle del corpo ci sono in totale 5 milioni di pori, 200.000 solo sul viso

a cura di GIULIA SAMMARCO

ha collaborato DOTT.SSA MARZIA BALDI
Specialista in Dermatologia
- PRESSO HUMANITAS GAVAZZENI BERGAMO