Ecco come scegliere le bevande giuste per dissetarsi senza rischi
Bibite gassate o light. The freddo, centrifugati di frutta e verdura o semplicemente acqua. Quando le temperature salgono il nostro corpo “chiede” più liquidi. E la scelta certo non manca. Ma siamo sicuri di fare quella giusta?

Qual è la bevanda migliore in questa stagione per dissetarsi, senza però eccedere in calorie e mettere a repentaglio la linea o peggio la salute? Ne parliamo con la dottoressa Chiara Cortiana, biologa nutrizionista.

Dottoressa Cortiana, innanzitutto perché in questa stagione è fondamentale bere?
Il nostro corpo è costituito per il 60 % da acqua, percentuale che sale all’80% nei bambini. Mantenerci idratati diventa quindi fondamentale affinché il nostro organismo possa funzionare nel modo corretto. L’acqua è infatti il solvente (cioè l’ambiente) in cui avvengono tutte le reazioni del nostro corpo, regola la temperatura corporea, facilita i processi digestivi e di assorbimento dei principi nutritivi, favorisce la diuresi e l’eliminazione dei liquidi in eccesso, lubrifica i polmoni, gli occhi, la pelle. Durante la stagione estiva il rischio di disidratarsi è elevato (la disidratazione si instaura quando il nostro corpo perde più liquidi di quanti ne assuma) e può portare ad arsura, pelle secca, sonnolenza, stanchezza, mal di testa, costipazione, vertigini. I più a rischio sono neonati e bambini, anziani, pazienti affetti da malattie croniche, atleti che praticano sport di resistenza, persone che vivono ad alta quota o che lavorano in ambienti caldi e umidi.

Come fare per prevenire questo stato di disidratazione? Cosa è meglio bere? E cosa si deve assolutamente evitare?
Iniziamo il nostro cammino idratante dalla bevanda per eccellenza, cioè l’acqua. Ogni acqua ha una diversa composizione in sali minerali che deriva dal terreno di origine e che non può essere alterata durante il processo di estrazione e di imbottigliamento. Questa composizione è riportata in etichetta e può (dovrebbe!) diventare un criterio di scelta molto importante. L’acqua infatti è anche un importantissimo integratore naturale di minerali quali calcio, ferro, magnesio, potassio. In commercio esistono tre tipologie principali di acqua: naturale, effervescente naturale e gassata. L’acqua naturale non presenta anidride carbonica, l’acqua gassata è stata addizionata con anidride carbonica durante il processo di imbottigliamento mentre l’acqua effervescente naturale si presenta già leggermente frizzante alla sorgente (non viene addizionato nulla durante l’imbottigliamento). L’effetto idratante dei tre diversi tipi di acqua è assolutamente identico: non esiste un tipo di acqua che idrati più dell’altro.

Ma allora come mai sembra che quella frizzante disseti di più?
Questa sensazione è dovuta a un blando e temporaneo effetto anestetizzante che l’anidride carbonica effettua sulle papille gustative che sono, in parte, responsabili dello stimolo della sete. Inoltre, durante la stagione estiva, può risultare molto più gradevole e dissetante bere acqua frizzante addizionata con succo di limone o di pompelmo rosa piuttosto che semplice acqua naturale. Ma questo non vuol dire che ci stiamo idratando meglio o più profondamente. L’acqua frizzate non è inoltre consigliata per i bambini piccoli e per coloro che soffrono di gonfiore gastrico (aerofagia). In tutti gli altri casi non ci sono prove scientifiche che l’acqua addizionata di anidride carbonica abbia particolari controindicazioni.

Acqua a parte, esistono moltissime bevande che spesso, soprattutto durante il periodo estivo, vengono preferite o per il loro sapore o perché danno l’impressione di offrire maggiore sollievo. Quali sono le più “sane”?
The e centrifugati di frutta possono essere una valida e sana alternativa all’acqua.

• The verde freddo al limone (in filtro): se non è zuccherato non ha calorie e dona una piacevole sensazione di freschezza. Inoltre contiene i polifenoli del the che svolgono un’importante azione antiossidante.
• Spremute o centrifughe di frutta o verdura: sono ricchissime di vitamine (soprattutto vitamina C e vitamina A) ma è preferibile utilizzare prodotti fatti in casa con frutta e verdura fresche piuttosto che succhi industriali contenenti additivi, coloranti e zuccheri aggiunti.

Quali invece sarebbe meglio evitare o comunque limitare?
Sicuramente le bevande zuccherate, gassate e non: non solo non dissetano ma possono causare danni al nostro organismo, al punto che in passato alcuni governi hanno persino pensato di tassarle. Queste bibite contengono numerosi additivi chimici (ad esempio coloranti, aromi, acido fosforico etc.) e un’alta percentuale di zucchero (saccarosio, destrosio o glucosio). Chi assume regolarmente bibite zuccherate può arrivare a consumare anche 100 grammi di zucchero al giorno e, cosa ancora più pericolosa, senza esserne assolutamente consapevole! Questi zuccheri hanno un indice glicemico molto alto e causano dei veri e propri picchi glicemici con un aumento delle glicemia basale (cioè della quantità di zucchero presente nel sangue). L’aumento della glicemia può, nel tempo, favorire l’insorgenza di diabete soprattutto quando viene accompagnato da un’alimentazione scorretta e da scarsa attività fisica. Inoltre consumare troppe bibite zuccherate porta a un considerevole incremento di peso dovuto al fatto che lo zucchero in eccesso viene trasformato in grasso. Tra queste bevande, va annoverata anche l’acqua tonica che, anche se amarognola per la presenza di chinino, contiene zucchero. Da evitare sono anche le bevande alcoliche, poiché disidratano aumentando sia la sudorazione sia la diuresi.

L’“inganno” delle bibitE LIGHT
I ricercatori hanno scoperto che il consumo di bevande dolcificate artificialmente, come quelle light, è associato con l’obesità, il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica e le malattie cardiovascolari. Bere solo una lattina di bibita light al giorno sarebbe sufficiente per aumentare in modo significativo il rischio di problemi di salute. I dolcificanti artificiali contenuti nelle bibite light infatti riescono a ingannare il corpo e a portarlo a pensare che si sta consumando vero cibo zuccherato anche se non lo è. L’organismo, di fronte al sapore dolce, reagisce aumentando la produzione di insulina per abbassare i livelli di glicemia che, in realtà, però non si sono alzati. Il brusco calo di zuccheri (ipoglicemia) spinge a cercare altro zucchero “vero” aumentando così l’introito calorico.

Meglio a temperatura ambiente
È indubbio che l’acqua fredda doni un’immediata sensazione di sollievo ma l’effetto è soltanto transitorio. Inoltre rischia di causare congestioni soprattutto se bevuta durante i pasti. È quindi consigliabile bere acqua a temperatura ambiente in modo che sia il più vicina possibile alla temperatura corporea.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
ha collaborato la DOTT.SSA CHIARA CORTIANA
Biologa nutrizionista
- BERGAMO -